Ogni anno lo slogan della campagna « Orange the World » è scelto in modo da sottolineare le azioni prioritarie da intraprendere per promuovere il ruolo delle donne e creare un ambiente favorevole per porre fine a tutte le violenze di genere. Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), quasi una donna su tre nel mondo è stata esposta a violenza fisica o sessuale nel corso della sua vita. Il tema scelto per quest’anno è proprio il preoccupante aumento dei casi di violenza contro donne e ragazze, esacerbato dalla pandemia di Covid-19.

Nonostante l’opinione pubblica cominci a prendere coscienza della problematica, le violenze contro donne, ragazze e bambine sono tutt’oggi un problema di salute pubblica e una violazione dei diritti umani. Gli stereotipi di genere sono opinioni e/o pregiudizi generalizzati sulle qualità o le caratteristiche che le donne e gli uomini possiedono o dovrebbero possedere e sui ruoli che svolgono o dovrebbero svolgere. Che siano apertamente ostili (“le donne sono più deboli degli uomini”) o apparentemente innocui (“le donne non si arrabbiano mai”), gli stereotipi di genere perpetuano le disuguaglianze.

Per dare un esempio concreto, la visione patriarcale secondo la quale le donne dovrebbero occuparsi della famiglia significa che le responsabilità della cura dei bambini ricade spesso esclusivamente su di loro, e di conseguenza, molte si trovano a dover scegliere tra famiglia e carriera. Per questo motivo, il Gruppo Tematico Genere (GtG) – che racchiude il sistema delle Nazioni Unite e i partner tecnici e finanziari che operano nel settore della promozione dell’uguaglianza di genere in Senegal – ha ideato, insieme alla sede dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), l’Unione Europea e il Canada,  una campagna digitale incentrata sullo sradicamento degli stereotipi di genere. La campagna prevede 16 giorni – 16 ritratti – 16 stereotipi di genere per contribuire a un cambiamento di opinioni sradicando, con esempi concreti, gli stereotipi di genere comuni.

Il cambiamento dei comportamenti e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica si ottengono attraverso il linguaggio, perché il linguaggio non è mai uno strumento neutrale. È il linguaggio che dà forma e voce al modo in cui gli esseri umani pensano, interpretano la realtà e agiscono nel mondo. Più o meno consapevolmente, le parole utilizzate possono trasmettere e rinforzare stereotipi, preconcetti e disuguaglianze. Il GtG ha voluto sottolineare l’importanza di una comunicazione positiva puntando sul linguaggio fotografico, che è immediato e facilmente comprensibile.
Ogni ritratto che sarà pubblicato durante i 16 giorni presenterà una donna o un uomo che, attraverso la propria esperienza di vita e/o di lavoro, decostruisce uno stereotipo di genere, evidenziando gli aspetti positivi che attraverso il suo esempio possono essere trasmessi.

Le persone presentate attraverso questi scatti sono i/le beneficiari/e dei progetti realizzati dai partner che hanno partecipano alla campagna. La campagna digitale vuole inviare un messaggio inspirante per le nuove generazioni e incoraggiare le ragazze a credere nelle loro capacità per abbattere gli ostacoli che incontreranno sul loro cammino.