Calciatori italiani e senegalesi diventano campioni anche di inclusione
La sede di Dakar dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) ha lanciato una nuova iniziativa di sensibilizzazione sui diritti delle persone con disabilità per promuovere, attraverso lo sport, un cambiamento di paradigma per quanto riguarda stigmi e stereotipi legati alla disabilità
Dopo la mostra fotografica realizzata lo scorso 8 giugno in collaborazione con il fotografo Alun Be sul tema dell’inclusione sociale delle persone vulnerabili e il progetto di street art realizzato con alcuni artisti senegalesi, la sede Aics di Dakar continua la sensibilizzazione sui diritti delle persone disabili, questa volta attraverso il calcio, sport molto seguito in Senegal.
A lanciare il progetto un video che vede protagonisti i professionisti del calcio internazionale e senegalese, realizzato in collaborazione con la Federazione Senegalese Calcio. Da Kalidou Koulibaly a Edouard Mendy, recentemente vincitori della Coppa d’Africa con la squadra nazionale senegalese, prestano volto e immagine per lanciare un messaggio al grande pubblico sull’importanza dell’inclusione sociale delle persone disabili. Insieme, diamo un calcio alla discriminazione è il motto scandito a grande voce dai Leoni della Teranga.
Questo è stato anche lo slogan della partita di calcio a sostegno dei diritti delle persone con disabilità che ha visto sfidarsi in campo a Dakar, lo scorso 14 maggio, calciatori professionisti italiani, come l’ex campione del mondo Simone Perrotta, e senegalesi, assieme ad insegnanti e bambini delle scuole inclusive che beneficiano dei progetti sostenuti dall’Aics.
La partita è stata preceduta da una sessione di formazione sul calcio scolastico nell’ambito del progetto Persei – Per un Sistema Educativo Inclusivo, finanziato dall’Aics. La formazione è stata realizzata da educatori dell’Associazione Italiana Calciatori (Aic) sulla base di un modello formativo elaborato dal Dipartimento Junior dell’associazione stessa. Tale modello si basa sulla centralità del bambino e non sulle sue prestazioni sportive rendendo così lo sport uno strumento educativo per la tutela dei diritti e un’occasione di integrazione e inclusione scolastica. I beneficiari sono stati 22 insegnanti delle scuole individuate e bambini e bambine di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, con e senza disabilità, provenienti dalle scuole inclusive di Dakar sostenute dalla Cooperazione italiana nel Paese. La formazione è stata organizzata dall’ufficio Aics di Dakar e dal ministero dell’Educazione nazionale, partner strategico per la Cooperazione italiana sulle questioni legate all’educazione inclusiva in Senegal.
A dare un valore aggiunto al progetto la collaborazione con la Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (Fispes) grazie alla quale la formazione è stata arricchita con interventi di esperti su tematiche specifiche alla disabilità. Per la prima volta, inoltre, sono scesi in campo a fianco dell’Aic, due calciatori con disabilità della Nazionale amputati e della Nazionale cerebrolesi, portando così una testimonianza concreta di come lo sport possa essere terreno d’inclusione.
Secondo recenti stime dell’Oms, più di un miliardo di persone, ovvero circa il 15% della popolazione mondiale, ha una qualche forma di disabilità. Si tratta di un dato che non può essere assolutamente ignorato. Al contrario, questi numeri invitano a una riflessione condivisa, a diversi livelli, finalizzata alla costruzione di una società più equa, in cui nessuno sia escluso e le differenze diventino una fonte di apprendimento reciproco.
Lo sport offre uno spazio relazionale privilegiato diventando un mezzo di promozione individuale, d’inclusione sociale e professionale favorendo la salute e l’autonomia delle persone disabili. Nell’attività sportiva, viene stimolata la crescita personale e l’autostima attraverso il gruppo, il senso di appartenenza, il confronto con gli altri e la condivisione delle emozioni.
Insieme, diamo un calcio alla discriminazione, continua ad essere l’impegno della cooperazione italiana nelle politiche di sviluppo in Senegal, incentrate sulla promozione di sistemi educativi e sociali inclusivi che tengono in conto diversi fattori di esclusione e disuguaglianza delle persone più vulnerabili.