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Pace e conservazione: la missione di Josephine nel Nord del Kenya

Il Nord del Kenya ha una storia segnata da conflitti etnici e insicurezza, che per anni hanno ostacolato lo sviluppo e alimentato la povertà. Tradizionalmente dipendenti dalle risorse naturali, le comunità delle contee aride del Paese hanno sofferto in maniera significativa gli effetti dei cambiamenti climatici, tra cui siccità, alluvioni e invasioni di locuste. La scarsità di risorse ha contribuito a generare tensioni, spesso sfociate in conflitti interetnici.  

È in questa realtà che è cresciuta Josephine Ekiru, testimone diretta di scontri violenti tra tribù per il controllo di pascoli e fonti d’acqua. Un’imboscata a mano armata da parte di presunti bracconieri ha rappresentato un punto di svolta nella sua vita, rafforzando la sua determinazione a costruire la pace e dimostrando che la violenza non è un destino inevitabile, ma una sfida da trasformare in opportunità di riconciliazione. 

Oggi Josephine è una delle figure più influenti nella leadership femminile delle aree di conservazione del Kenya, promuovendo il modello partecipativo sviluppato da Northern Rangelands Trust (NRT). Anche grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), questa organizzazione opera nelle Aree Aride e Semi-Aride del Kenya per promuovere la conservazione ambientale, sostenere le comunità colpite dai cambiamenti climatici e favorire la pace, rafforzando il modello delle aree di conservazione comunitarie (note come community conservancies), in cui le comunità locali sono al centro della gestione delle risorse e della terra. 

Come Coordinatrice di Pace per conto di NRT, Josephine dedica i suoi sforzi alla mediazione tra comunità in conflitto, cercando soluzioni per ridurre le tensioni legate alla scarsità di risorse. Questo ruolo era solitamente ricoperto da anziani rispettati e scelti dalla comunità; la sua elezione come donna in un contesto tradizionalmente dominato da figure maschili è un traguardo significativo. Josephine ha anche fatto storia diventando la prima donna a essere eletta presidente del consiglio di amministrazione di NRT. “Per me, la pace è quando le persone vivono in armonia e condividono momenti di gioia, anziché infliggersi dolore a vicenda“, ha dichiarato recentemente. 

Il programma di pace di NRT si basa su un approccio che coinvolge i gestori delle conservancies, gli anziani locali, i leader religiosi, i giovani e le donne e i governi locali in incontri che si tengono regolarmente per la risoluzione dei conflitti. Josephine ha organizzato e facilitato decine di questi incontri, ricevendo, per i suoi sforzi, riconoscimenti anche a livello internazionale: nel 2021 ha ricevuto dallo United States Institute of Peace (USIP) il “Women Building Peace Award 2021”, mentre nel 2024 è risultata finalista negli “Exceptional Women of Peace Awards” organizzati da “Pathways to Peace”, e ha ricevuto una nomination per il premio “Indianapolis 2024”. 

Nel novembre 2024, grazie al supporto di AICS, Josephine ha portato la sua testimonianza alla COP29 di Baku, contribuendo a sensibilizzare la comunità internazionale sull’importanza del peacebuilding nei territori colpiti da conflitti e crisi ambientali. Il programma di pace sostenuto dalla Cooperazione Italiana ha già avuto un impatto significativo: negli ultimi anni ha realizzato oltre 180 interventi per prevenire i conflitti nelle contee di Isiolo, Samburu, Laikipia e Baringo, riducendo i furti di bestiame da 24.082 nel 2022 a 14.614 nel 2023. Inoltre, con il supporto italiano, NRT ha formato e assunto dieci ambasciatori di pace, rafforzando la stabilità in queste aree fragili. 

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