Senegal, la partecipazione attiva dei cittadini nei processi di riqualificazione urbana in Casamance
Nella fragile regione senegalese un progetto finanziato da Aics pone al centro dei percorsi decisionali comunitari donne e giovani, così da mettere in moto energie inespresse
Nonostante il suo potenziale, la sua diversità etnica e culturale e le sue bellezze naturali, la Casamance, nel sud del Senegal, è una regione con un tessuto socio-economico ancora fragile. Il settore agricolo, pilastro dell’economia locale, deve affrontare una serie di limitazioni legate a fattori climatici – come l’impoverimento del suolo, salinizzazione delle zone umide, riduzione delle precipitazioni e delle risorse idriche e faunistiche – e strutturali: mancanza di strumenti e mezzi adeguati per l’attuazione della politica sulle tecniche di produzione, competenze agricole specifiche e misure di attività. Inoltre, il potenziale economico, la capacità imprenditoriale e l’occupazione giovanile sono ancora poco sfruttati. Di conseguenza, la regione della Casamance è caratterizzata da alti tassi di migrazione.
Il progetto RigenerAzione per lo sviluppo territoriale e riqualificazione ambientale in bassa Casamance è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) e si sviluppa nei comuni di Ziguinchor e Kafountine, nell’ambito del processo di decentramento in corso in Senegal. L’obiettivo è quello di sostenere le autorità locali senegalesi nella definizione e nell’attuazione di politiche, piani e servizi locali legati alla gestione sostenibile del territorio.
Il Comune di Bitonto, capofila dell’iniziativa, insieme alla Regione Puglia, alla provincia di Latina, al Consorzio dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, Latina Formazione e Lavoro Srl, Cospe e Iscos, in partenariato con i Comuni di Ziguinchor e Kafountine, hanno condotto delle sessioni di formazione per le autorità locali e gli organi di consultazione locali, sia dal punto di vista teorico che pratico, sulla mappatura del sistema informativo geografico (Gis) e la pianificazione territoriale.
Temi trattati: gestione e conservazione degli spazi comuni, il patrimonio collettivo e la promozione della vita urbana. Inoltre, sono stati organizzati workshop di consultazione che hanno riunito le autorità locali, i leader dei quartieri e i rappresentanti dei gruppi di popolazione vulnerabili, per l’identificazione partecipativa dei siti e delle infrastrutture pubbliche ambientali, sociali ed economiche da sviluppare.
Stanno quindi partendo i lavori per la riqualificazione e riconversione che nel comune di Kafountine riguardano la costruzione della recinzione dello stadio di Couba, la riabilitazione del centro culturale e dello sportello del lavoro, così come la costruzione di un nuovo mercato ad Albadar. Ad Abené, oltre al recupero di aree degradate a parcelle di terreno coltivabili, si è deciso di intervenire nell’Area Marina Protetta di Abené, e lì vicino di riabilitare la Riserva Ornitologica di Kalissaye. Nel comune di Ziguinchor si stanno avviando i lavori per aiutare a costruire un sito socio-sportivo a Ziguinchor. Ad Abené sono già state recuperate due zone degradate di 5.000 e 10.000 metri quadrati in totale, dove sono state piantate, con tecniche agro-ecologiche, 400 piante, dal baobab alla guava, dall’avocado al tamarindo e molte altre specie locali. Le parcelle di terreno sono affidate ai giovani e ai gruppi di donne Groupe d’Initiative Economique Allah Tintu e Tomboronkoto, con il supporto del capo del villaggio di Abéné.
Qui donne e giovani sono stati formati in agro-ecologia e sono accompagnati nella produzione e gestione dei terreni. Attivi, interessati e con tanta voglia di fare i gruppi di donne e giovani sono i veri motori di questa rinascita locale, che sta stimolando il dibattito locale su altre aree da recuperare. Veder rifiorire aree degradate e poterle preservare, coltivarle, significa per tante e tanti giovani costruire futuro, vivere in un ambiente più salubre e più bello, sentirsi protagonisti di un cambiamento positivo per loro e per l’intera comunità.
I percorsi partecipati di consultazione della cittadinanza, attraverso le municipalità e gli attori del territorio, riescono così a mettere in moto delle energie inespresse e rendere partecipi larga parte della cittadinanza nelle scelte e nelle azioni di riqualificazione urbana.