Un grande passato, un presente difficile e un futuro da scrivere: appunti da un viaggio in Libano e Siria
Il direttore di Aics, Luca Maestripieri, ha potuto vedere i frutti del lavoro dell'agenzia, dalla valorizzazione del patrimonio archeologico all'assistenza ai rifugiati. Tante le sfide affrontate e quelle da affrontare.
I quartieri di Beirut più colpiti dall’esplosione dello scorso agosto, i campi informali dove vivono migliaia di rifugiati siriani, le meraviglie del patrimonio archeologico e di quello ambientale in Libano e la città di Damasco che fa ancora i conti con gli effetti di una drammatica guerra civile. Sono state queste le principali tappe della recente missione del Direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), Luca Maestripieri, in Libano e Siria. Un viaggio che in pochi giorni ha permesso al direttore di incontrare beneficiari, operatori e istituzioni con i quali la Cooperazione italiana lavora da anni per sostenere i più vulnerabili e avviare processi di sviluppo equo e sostenibile.
Libano e Siria, anche se per ragioni diverse, stanno attraversando una delle fasi più difficili della loro storia recente. La Siria dal 2011 vive una sanguinosa guerra civile che ha provocato almeno 500.000 morti e costretto più di dieci milioni di persone, tra sfollati interni e rifugiati all’estero, ad abbandonare la propria casa. Il Libano, invece, da due anni vive una profonda crisi economica, che ha fatto precipitare più della metà della popolazione sotto la soglia di povertà, aggravata dagli effetti della pandemia di Covid-19 e dalla devastante esplosione al porto di Beirut dell’agosto 2020.
La missione del direttore Maestripieri si è svolta lungo i due binari rappresentati dalla risposta alle diverse emergenze umanitarie e dall’impegno costante per l’avvio di percorsi di sviluppo.
La visita è iniziata da Bourj-Hammoud e Karantina, le aree periferiche e popolari di Beirut più colpite dall’esplosione dello scorso 4 agosto. Il direttore ha visitato i lavori realizzati da Osc italiane, in collaborazione con le istituzioni locali e con associazioni libanesi. Le attività finanziate dalla Cooperazione Italiana hanno l’obiettivo comune di dare una risposta positiva alle conseguenze umanitarie, sociali ed economiche provocate dall’esplosione. Un intervento che va dalla riabilitazione delle case al sostegno per le piccole imprese, dall’aiuto umanitario al facilitare la scolarizzazione degli studenti più vulnerabili. Un approccio all’emergenza che si ritrova, con le dovute differenze, nelle attività che le Osc e le Agenzie dell’Onu realizzano anche grazie ai fondi italiani nei campi informali dei rifugiati siriani.
Le iniziative finalizzate a trasformare il patrimonio culturale e ambientale, unico al mondo, del Libano in un vero motore di sviluppo sostenibile per il Paese, hanno rappresentato un altro capitolo significativo della visita diMaestripieri. Il Museo Nazionale di Beirut, dove un piano è stato completamente ristrutturato dall’Aics, i lavori di restauro del più simbolico monumento dell’antichità libanese, il Tempio di Giove a Baalbek, la Riserva naturale dello Shouf, la più estesa del Paese, che ospita una delle poche foreste di Cedri superstite, con cui da anni la Cooperazione Italiana collabora.
Una serie di iniziative che il massimo dirigente dell’agenziaha commentato dichiarando che “il Libano è un Paese con una storia millenaria chiamato oggi ad affrontare grandi sfide e difficoltà. La ricchezza e la valorizzazione del suo patrimonio culturale sono una delle armi per vincere queste sfide. Un settore, come molti altri, che vede l’Italia impegnata da sempre a fianco del Paese per la costruzione di un futuro disviluppo e di crescita sostenibile.”
Di particolare importanza nel corso della missione sono stati gli incontri con le OSC italiane e le Agenzie UN che lavorano nei due Paesi, da sottolineare anche la rilevanza degli appuntamenti in Libano con il ministro degli Affari Sociali, Hector Hajjar, il ministro delle Finanze Yousef Khalil e Nabil El-Jisr, il presidente del Consiglio dello Sviluppo e della Ricostruzione, organo dell’ufficio del primo ministro (Cdr) Sono stati cinque giorni intensi che hanno anche permesso al direttore di incontrare e scambiare idee e opinioni con il personale della Sede di Beirut e di constatare quanto rappresenti un valore aggiunto la positiva collaborazione sia con l’Ambasciata italiana in Libano sia con il personale diplomatico incaricato di seguire la Siria. Una collaborazione che permette al nostro Paese di essere una presenza di riferimento per le autorità locali nel difficile cammino che sono chiamate ad affrontare per uscire dall’attuale fase di crisi.