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Cuba

Dalla moringa al caffè bio, a Cuba dove è stato inventato il chilometro zero

Aics ha cominciato a operare a Cuba dal 2011 e dal 2017 dispone di una sua sede all’Avana. Lo sviluppo rurale è uno dei settori che riceve le maggiori attenzioni, si punta su varietà locali e fantasia caraibica

La moringa, Cuba, il clima tropicale, un popolo speciale e un pizzico di cooperazione. Ecco serviti gli ingredienti di un piatto che ha visto in questa parte di mondo affermarsi una coltura originaria dell’India ma che si sta diffondendo anche in altre zone del mondo. “Con la moringa si fa praticamente di tutto, viene usata come supplemento e integratore, non solo come materia prima, a Cuba si realizzano anche capsule insieme al caffè”, raccontano a Oltremare Elisabetta Pola di Ftc e Jorge Luis Santander Marrero, direttore del Centro de Investigaciones en Plantas Proteicas y Productos Bionaturales, a margine di un panel organizzato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) a Macfrut, la fiera dell’ortofrutta di Rimini.

E sulla moringa è stato attivato uno specifico progetto di Aics, che a Cuba ha una presenza importante in particolare in tre grandi ambiti: cultura, patrimonio e culture creative; sviluppo locale e innovazione territoriale; agricoltura sostenibile e ambiente.

“Il settore agricolo — ha sottolineato Antonio Festa, titolare dell’ufficio dell’Avana — è quello che da solo assorbe circa la metà degli interventi e del budget con progetti molto significativi. Oltre a quello della moringa, c’è quello del caffè, che ha visto il varo di una iniziativa in collaborazione con Nespresso, una grande firma globale. Un impegno, il nostro, che tiene conto delle necessità dei contadini e allo stesso tempo è attento alla filiera nel suo complesso, agli effetti dei cambiamenti climatici, al rispetto dell’ambiente in cui si va ad operare”.

Lo stand di Cuba a Macfrut 2023

Lo stand di Cuba a Macfrut 2023

Mas Café Cuba è il nome del programma attivato per la filiera del caffè cubano, focalizzato sulle province di Santiago, Granma, Guantanamo e Holguin. Nel complesso comprende 74 vivai, ovvero cinque milioni di piante di caffè, 1.300 ettari di nuove piantagioni in sistema agroforestale, tre centri specializzati nel cosiddetto innesto verde e la costituzione di un’alleanza con le imprese italiane per la commercializzazione del primo caffè biologico di Cuba: l’alleanza è nata nell’ambito del progetto finanziato da Nespresso con un milione di euro.

E poi la grande isola caraibica, ha ricordato Luigi Partenza, uno degli esperti in forza ad Aics Cuba, è anche frutta. Cuba Fruta è il progetto con cui si sta lavorando al rafforzamento della filiera di ananas e avocado, con un’attenzione particolare alle varietà locali e alle possibilità che queste hanno di affermarsi anche nei mercati internazionali consentendo in questo modo di creare valore aggiunto. Il focus sulle varietà locali non è secondario: in generale, infatti, si tende a privilegiare sempre alcune varietà a discapito di altre, con un’inevitabile perdita in biodiversità e non solo. Le varietà di Cuba, per esempio, presentano caratteristiche che le rendono resistenti alle variazioni climatiche e più adatte per questo motivo a contribuire agli sforzi in atto contro gli effetti del surriscaldamento globale.

Alcuni prodotti ortofrutticoli cubani

Alcuni prodotti ortofrutticoli cubani

“Infine — ha detto Partenza — dobbiamo dare merito ai cubani di aver inventato quelli che oggi definiamo prodotti a chilometro zero”. Negli anni Novanta infatti, Cuba sperimentò problemi nelle forniture di carburante e risolse la conseguente carenza degli approvvigionamenti dell’Avana favorendo la nascita di orti e zone agricole a ridosso della città, proprio per avvicinare le zone produttive ai centri urbani. Oggi la stessa tecnica viene usata per rispettare maggiormente l’ambiente e valorizzare i contesti rurali, ma Cuba ci era arrivata prima.

Biografia
Gianfranco Belgrano
Nato a Palermo nel 1973, Gianfranco Belgrano è un giornalista e si occupa soprattutto di esteri con una predilezione per l’Africa e il Medio Oriente. È direttore editoriale del mensile Africa e Affari e dell’agenzia di stampa InfoAfrica, per i quali si sposta spesso nel continente africano. Ha studiato Storia e Lingua dei Paesi arabi e vissuto per alcuni anni tra Tunisia, Siria e Inghilterra prima di trasferirsi a Roma. Ha lavorato o collaborato con varie testate (tra cui L’Ora ed EPolis) e si è avvicinato all’Africa con l’agenzia di stampa Misna, lasciata nel 2013 per fondare con alcuni amici e colleghi il gruppo editoriale Internationalia.
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