NOVEMBRE 2023
La cooperazione italiana ed europea vista dalla stampa africana
Tra incontri, eventi e accordi, continua il lavoro della cooperazione italiana nei Paesi partner del continente africano. Il riassunto di novembre
Questo mese iniziamo con gli sforzi dell’Unione europea a sostegno degli ambientalisti e delle agenzie governative per proteggere il bacino del fiume Suam in Kenya. Secondo il quotidiano The Nation, l’Ue e il governo nazionale hanno anche lanciato un progetto per riabilitare le torri idriche del Monte Elgon e di Cherangany per mitigare il cambiamento climatico. Attraverso il Fondo fiduciario nazionale per l’ambiente, il governo italiano ha stanziato quattro milioni di euro per il ripristino delle torri di Cherangany nelle contee di Trans Nzoia, West Pokot e Elgeyo Marakwet.
L’Italia ha giocato un ruolo di spicco negli ultimi anni a livello umanitario e di aiuti allo sviluppo in Uganda. Lo scrive il quotidiano Monitor che rende omaggio all’eredità dell’ambasciatore italiano Massimiliano Mazzanti. Viene sottolineata la presenza del diplomatico italiano accanto al popolo ugandese e il suo impegno per l’accesso del Paese ai vaccini durante la pandemia del Covid-19.
La Tanzania ci ricorda quanto l’Hiv sia ancora pericolosa nell’Africa meridionale. Secondo il sito d’informazione Tanzania Daily News, l’Università di Firenze e Medici con l’Africa Cuamm hanno invitato le autorità locali ad adottare misure urgenti per proteggere le vite degli adolescenti e dei giovani adulti affetti da Hiv. Lo hanno fatto durante un evento che aveva lo scopo di diffondere e portare avanti i risultati della ricerca e le lezioni apprese da un progetto sviluppato nella regione di Shinyanga grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics).
Dalla Tunisia Radio Mosaique Fm parla di un progetto in fase di attuazione di un programma di cooperazione tra Aics, l’Agenzia tunisina per la formazione professionale e la Camera di commercio italo-tunisina che mira a formare migliaia di giovani tunisini con l’obiettivo di inserirli in aziende del settore tessile e dell’abbigliamento in Tunisia. Il progetto coinvolgerà circa quattromila giovani. La Cooperazione italiana, si legge, ha stanziato 8 milioni di euro per sostenere la formazione professionale in Tunisia e prevede di aprire una linea di finanziamento di 55 milioni di euro a favore delle piccole e medie imprese.
In Burkina Faso, 24 Heures riporta lo stanziamento di 14 milioni di euro da parte dell’Italia per sostenere il Paese nei settori umanitario, sociale e dell’istruzione. Si prevede, ad esempio, lo sviluppo di “un piano di collaborazione per l’immigrazione completamente legale dei giovani burkinabè verso l’Italia sulla base di un programma di formazione vantaggioso per entrambi gli Stati”.
In Senegal l’Aics, l’Ilo e il governo hanno avviato un progetto di integrazione e creazione di posti di lavoro dignitosi. Questo volume di finanziamenti fa parte delle iniziative italiane per combattere l’immigrazione clandestina, secondo l’agenzia Reussir Business.