L’editoriale di Leonardo Carmenati
Sono felice di questo nuovo incarico come Vice direttore tecnico dell’Aics per il quale sento una forte responsabilità. La mia formazione e il mio percorso professionale è stato incentrato sulle tematiche dell’aiuto e dello sviluppo di aree depresse. L’Etiopia è il paese in cui ho mosso i primi passi, poi il mondo della sanità pubblica e infine l’approdo alla Croce Rossa Internazionale, dove mi sono occupato di salute, migrazione, protezione e tutela delle fasce sociali più deboli. Grazie a questa ultradecennale esperienza, ho dunque l’opportunità di lavorare ora per un’ organizzazione che rappresenta un’ eccellenza nel settore dell’aiuto pubblico allo sviluppo.
Cercherò di dare il mio contributo, giorno per giorno, nel solco di ciò che è già stato fatto, cercando di trovare misure e soluzioni che possano migliorare quanto già esistente. Gli Uffici tematici dell’Aics, che seguirò da vicino come Vice direttore tecnico, si occupano fra l’altro di sviluppo umano, ambiente, sviluppo rurale e sicurezza alimentare, partenariati pubblici e privati: un sistema ampio e complesso che costituisce il cuore pulsante dell’operatività della cooperazione. Ma sono anche certo che non sarò solo in questo percorso perché avrò il sostegno del personale dell’Aics, che con senso di responsabilità, competenza e sensibilità saprà condividere e portare a buon fine la missione a cui siamo chiamati.
I progetti che realizziamo hanno molto da raccontare e sono convinto che un’attenta attività di comunicazione e informazione può avvicinare l’opinione pubblica a quelle problematiche, apparentemente così lontane, a cui cerca di rispondere la nostra azione: fame, disuguaglianze , mancato accesso all’istruzione, violazione dei diritti umani e della dignità della persona. Questo impegno e molto altro cercheremo di trasmettere ai lettori di Oltremare e a tutti quanti vorranno partecipare al dibattito in corso con il loro contributo o semplicemente comprendere il senso e il significato del nostro lavoro.
Cercheremo di farlo al meglio perché lavorare in questo ambito vuol dire avere la fortuna di poter migliorare la condizione di vita dei nostri simili e toccare con mano i risultati dei nostri progetti, laddove siamo intervenuti. Nell’integrità dei nostri doveri di civil servant avremo dunque uno stimolo in più che, se sapremo coglierlo, costituirà un ulteriore incentivo per rendere sempre più efficiente e strategica la nostra Agenzia.