Redazionale Maggio 2020
La pandemia di Covid-19 ha cambiato in pochi mesi il nostro mondo, sconvolgendone gli equilibri, modificando la natura stessa delle nostre relazioni e mostrandoci veramente “un mondo che non ha confini”, come dice la presidente di Emergency Rossella Miccio, intervistata da Vincenzo Giardina per questo numero che Oltremare dedica alla cooperazione circolare o “di ritorno” nell’emergenza della pandemia. Miccio ricorda l’impegno in prima fila contro Ebola in Africa e mette così in luce una consapevolezza che la Cooperazione italiana ha da sempre. Una consapevolezza che mai come in queste settimane straordinarie, difficili e dolorose, si è rivelata chiave di volta per alimentare speranza.
Le competenze, le procedure e la capacità gestionale maturate in anni di progetti in tutto il mondo che le nostre ong hanno realizzato con il supporto della Cooperazione italiana e della sua agenzia Aics sono adesso “il punto di partenza” per il loro impegno qui, nelle corsie dei nostri ospedali.
“Un investimento per il futuro di tutti” lo definisce la portavoce dell’Associazione organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Aoi), Silvia Stilli. Intervista da Umberto De Giovannageli, Stilli racconta dei frutti di questo investimento, soprattutto in termini di “relazioni e di continuità di rapporto”, che hanno adesso il volto entusiasta delle “volontarie e i volontari, medici e paramedici, che sono venuti in Italia da Albania, Cuba, Somalia o Libia”.
Personale sanitario e volontari quindi, ma anche strumentazioni, invenzioni che possono salvare vite. Sono le storie che ci racconta Gianfranco Belgrano: come quella della valvola Venturi, componente fondamentale dei respiratori che l’azienda bresciana Isinnova , con il sostegno di UNIDO, ha iniziato a progettare e replicare nel picco della crisi e delle richieste impiegando le stampanti 3D.
Cooperazione fondamentale, che va quindi tutelata, tenendo fermi come riferimenti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La panoramica proposta in un articolo di Emanuele Bompan si sofferma, con le parole del co-fondatore dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) Enrico Giovannini, sui colpi che la pandemia rischia di inferire ai 17 Obiettivi. Secondo l’esperto, una delle vittime illustri potrebbe essere il partenariato internazionale (obiettivo 17). “Per prevenire il rischio di nuove pandemie – avverte Giovannini – sarebbe importante aprire subito un dibattito sulle finalità della Cooperazione italiana e sul volume degli stanziamenti in riferimento alla programmazione dei prossimi anni. La riflessione sulle nuove prospettive dovrebbe coinvolgere tutti i soggetti istituzionali, profit e non profit, tenendo anche presente le iniziative avviate dalla filantropia, dalle imprese e dal Terzo settore per fronteggiare l’emergenza sanitaria e sociale”.
Le testimonianze di questo mese sembrano dunque indicarci una nuova direzione: più che una linea retta che parte da Nord per andare a Sud, la cooperazione disegna un movimento circolare e di ritorno. E’ su questo che varrà la pena di riflettere per orientare le scelte future.