Illuminare le periferie del mondo: temi e luoghi dimenticati dall’informazione televisiva
A maggio la presentazione del secondo rapporto “Illuminare le periferie”: il 4 a Milano e l’11 a Roma.
Disuguaglianze, crisi umanitarie, migrazioni, conflitti dimenticati : quanto se ne parla nell’informazione televisiva del mondo occidentale?
Un’ analisi puntuale e dettagliata la fornisce il rapporto annuale 2019 “Illuminare le periferie del mondo” realizzato dall’Osservatorio di Pavia insieme a COSPE , FNSI ( Federazione Nazionale della Stampa Italiana) e USIGRAI, giunto quest’anno alla seconda edizione che si avvale del patrocinio dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Il risultato è una fotografia delle periferie geografiche e tematiche del mondo dimenticate dall’informazione italiana. Un’ analisi che fornisce dati e comparazioni utili per analizzare la qualità dell’informazione televisiva della politica estera soprattutto riguardo ai paesi di origine dei migranti, alle crisi internazionali dimenticate e ai molti temi, come per esempio il cambiamento climatico, che non giungono agli “onori della cronaca” nonostante la rilevanza internazionale.
Già dal primo rapporto, pubblicato nel 2017, era emersa la necessità di maggiori spazi di approfondimento per far conoscere contesti locali apparentemente lontani geograficamente ma sempre più vicini per le dinamiche dei fenomeni connessi, per esempio al terrorismo o alle migrazioni.
Vi sono angoli del pianeta, infatti, dove si verificano fenomeni e dove vivono popolazioni che sono ormai centrali dal punto di vista geopolitico, eppure scarsamente considerati sul piano dell’informazione televisiva. Il mondo dei Media allora potrebbe dare voce a chi non l’ha mai avuta, spiegare contesti di paesi lontani e dimenticati, far conoscere le cause che producono fenomeni sociali, ormai sotto gli occhi di tutti, ma che sono difficili da comprendere pienamente.
“Cala complessivamente la copertura degli esteri – spiega Anna Meli di COSPE – e i paesi e i temi considerati “periferici” continuano ad occupare spazi residuali dell’informazione televisiva italiana. Il dato positivo di questo secondo rapporto è rappresentato dagli spazi di approfondimento dove paesi dimenticati ma strategici, come molti paesi africani e del Mediterraneo , trovano finalmente adeguata copertura grazie anche alla collaborazione tra testate giornalistiche, ONG e mondo della cooperazione. La frattura mediatica tra dimensione sempre più globale dei fenomeni sociali, economici e politici e l’informazione diffusa dalle emittenti tv è ancora lungi dall’essere colmata, ma questi segnali positivi di collaborazione vanno colti e sostenuti”
Il percorso è ancora lungo dunque, ma il secondo rapporto “Illuminare le periferie“ si conferma come un’occasione di riflessione pluralista dedicata agli operatori dell’informazione per contribuire al miglioramento della qualità dell’informazione.
Bisogna lavorare nel mondo dell’informazione con spirito critico – sembra concludere in sintesi il Rapporto – porre maggiore attenzione a disuguaglianze, ingiustizie, violazioni dei diritti umani, alle realtà di luoghi lontani dalla nostra prospettiva : le “Periferie del mondo” appunto, che raccontano un altro mondo solo apparentemente parallelo al nostro, ma capace invece di determinare ( più o meno consapevolmente ) quelle interdipendenze con le nostre esistenze che sono poi la caratteristica imprescindibile di una società globalizzata.