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Pandemia e commercio internazionale: quale impatto sulla crescita africana?

La pandemia Covid-19 sta colpendo duramente il commercio internazionale, contribuendo a rallentare così la crescita a livello globale. Recenti stime dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto), pur nell’attuale incertezza, indicano due scenari plausibili: una prospettiva relativamente ottimista che prevede una riduzione del 13% nei volumi delle merci scambiate, e una pessimista che vede tale variazione al 32% . Tra i due scenari limite, l’impatto effettivo dipenderà dallo sviluppo della pandemia nei prossimi mesi, ma certamente si registrerà una contrazione importante del commercio internazionale e dei flussi finanziari ad esso collegati.

Volume degli scambi di merci a livello globale, 2005Q1-2021Q4 – Fonte: Wto/Unctad

In questa prospettiva, i paesi a basso e medio reddito presentano delle debolezze specifiche, perché sono particolarmente vulnerabili a shock esterni, sono caratterizzati da strutture produttive meno resilienti – quindi meno in grado di reagire di fronte a cambiamenti – e da un’industrializzazione poco “profonda”. Sebbene sia ancora prematuro dare stime certe, si calcola che la crescita economica in Africa subirà una contrazione compresa tra il -2.1% e il -5.1% nel 2020, a seconda delle misure che i singoli paesi saranno in grado di attuare contro la pandemia (Banca Mondiale, Africa’s Pulse Report, 2020). Questo significa che la regione africana sperimenterà la prima recessione negli ultimi 25 anni.
La contrazione del commercio internazionale impatta sulle economie africane attraverso più canali. Ne citiamo due principali.

In primo luogo, la riduzione della domanda interna dei partner commerciali più importanti (Europa, Cina, Stati Uniti) si riflette nella diminuzione delle importazioni di beni esportati dalle economie africane. Questo è un elemento cruciale poichè la dimensione piuttosto limitata dei mercati intra-regionali – e quindi del commercio tra paesi africani – rende le esportazioni con il resto del mondo di vitale importanza per l’Africa. Basti considerare che queste rappresentano l’80-90% del totale delle esportazioni africane per tutto il periodo 2000-2017 (Unctad, Economic Development in Africa, 2019).

In secondo luogo, la maggior parte delle esportazioni africane è ancora fortemente concentrata su risorse naturali e altri beni primari. Tale concentrazione genera un’elevata vulnerabilità di fronte alle fluttuazioni di prezzo nei mercati internazionali di riferimento. Un esempio è il petrolio, il cui peso sul totale delle esportazioni è dirimente per numerosi paesi quali Angola, Ciad, Guinea Equatoriale e Nigeria, e rappresenta il 7.4% del Pil africano nel biennio 2016-2018 (Un-Eca, 2020). Con riferimento a tale biennio, il prezzo del petrolio greggio (Wti) è oggi collassato del 58% rispetto alla media del periodo. Questo genera importanti pressioni sulle valute, riduce fortemente le entrate dei governi e la domanda interna nei paesi esportatori.

 

Un ultimo elemento merita di essere menzionato. Le economie africane attualmente accedono a prodotti farmaceutici indispensabili per la lotta alla pandemia attarverso il commercio internazionale: l’Africa, infatti, importa il 94% dei prodotti domandati (Un-Eca, 2020). In questo l’Europa ha un ruolo centrale perchè da sola rappresenta l’origine di oltre metà di tali importazioni (Unctad, 2019). Le problematicità sono duplici: da un lato, i paesi esportatori sono tutt’ora duramente colpiti dalla pandemia e hanno imposto restrizioni all’export per motivi di salvaguardia. Dall’altro lato, molti paesi africani hanno mantenuto barriere tariffarie pre-esistenti su tali prodotti in entrata, aumentandone il prezzo nel mercato interno. In altre parole, la capacità di accesso della popolazione e delle strutture sanitarie a tali prodotti è oggi più precaria e ciò potrebbe contribuire ad amplificare gli effetti della pandemia e virare verso scenari più pessimisti di rallentamento economico.

Origine importazioni di prodotti farmaceutici, Africa (2016-2018) – Fonte: United Nations Economic Commission for Africa, dati Unctad Stat

Appare quindi più che mai imperativo per le economie africane diversificare maggiormente le proprie strutture produttive e rafforzare gli scambi intra-regionali. Infine, la rimozione di barriere negli scambi di prodotti farmaceutici assume oggi un valore fondamentale.

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