A Exco2019 la finalissima di “Exponi le tue idee”, molto più di un gioco di squadra.
Si è conclusa il 17 maggio alla Fiera di Roma, la quinta edizione del contest di WeWorld che ha coinvolto 600 studenti delle scuole superiori italiane.
E’ stata la Vice ministra Claudia Del Re, dal palco di Exco 2019, a premiare i vincitori della quinta edizione di “Exponi le tue idee” il contest nazionale che porta il dibattito socio-politico nelle scuole di tutta Italia. Il progetto nato nel 2015, Anno europeo dello sviluppo, è promosso da WeWorld, organizzazione non governativa impegnata da quasi vent’anni nella difesa di donne e minori in Italia e nel mondo che pubblica annualmente il We World Index.
La finale si è tenuta alla Fiera di Roma (Exco fiera di Roma ) nella tre giorni di Exco 2019 dal 15 al 17 maggio in un contesto di grande attenzione ai temi della cooperazione allo sviluppo.
Circa 600 studenti fra i 15 e i 18 anni, provenienti da tutta Italia, si sono impegnati in una serie di dibattiti su temi di attualità per rafforzare il senso civico e favorire un concreto miglioramento della società. Il tema della finalissima di quest’anno è stato: “Cooperazione per lo sviluppo sostenibile e diritti umani.” Il dibatto ruotava dunque attorno all’argomentazione di due tesi contrastanti, oggetto della sfida fra le due squadre delle scuole finaliste.
La prima, sostenuta dall’Istituto Carlo Alberto Dalla Chiesa di Montefiascone, era: “L’Italia dovrebbe proseguire e programmi di cooperazione con i paesi partner anche se non rispettano del tutto i diritti civili e politici.
La seconda , sostenuta dal Liceo G. Marinelli di Udine, era invece : “L’Italia dovrebbe interrompere i programmi di cooperazione con i paesi partner se non sono rispettati e diritti civili e politici”
Circa 30 le squadre coinvolte provenienti da una decina di regioni : dalla Sicilia al Trentino Alto Adige, passando da Calabria, Molise, Lazio, Toscana. E poi ai dibattiti presenziano anche molti docenti, genitori e studenti non coinvolti direttamente nelle sfide, quindi la platea di Exponi ha ormai raggiunto le 2000 persone.
E se il format di Exponi è così apprezzato da docenti ed esperti del mondo della scuola è perché il dibattito portato nelle aule è una metodologia di insegnamento innovativa, che stimola la formazione di conoscenze e competenze importanti per la democrazia e per la partecipazione civile di una società attiva. Bando al nozionismo dunque o alle tradizionali “lezioni frontali” e spazio all’esercizio della capacità critica di argomentare le diverse opinioni . Un esercizio che presuppone nei ragazzi momenti di studio e approfondimento, ma anche di confronto nell’ approccio dialettico a punti di vista differenti.
“ E’ anche grazie alla collaborazione con il Maeci, Sodalitas e il sostegno di Comieco che EXPONI si è affermata come una delle più innovative azioni di educazione alla cittadinanza globale ed al senso civico” – ha detto Stefano Piziali, Responsabile programmi in Italia ed in Europa di We World – I ragazzi attraverso il confronto e il dibattito su questioni globali di sostenibilità e senso civico accrescono la stima in loro stessi, la collaborazione con i compagni e la capacità di argomentare e controargomentare. I veri vincitori sono tutti i partecipanti che escono cambiati da questa esperienza educativa, perché più consapevoli delle loro capacità. E il mondo ha bisogno di giovani così per realizzare in pieno gli Obiettivi di sviluppo sostenbile dell’Agenda 2030”.
Alla fine della premiazione gli studenti hanno esultato sul palco con la Vice Ministra Del Re fra abbracci e applausi in un’esplosione di gioia immortalata dalle consuete foto di rito. Un momento emozionante che ha reso più tangibile e legittima la fiducia nelle nuove generazioni , nella convinzione che la scuola e la buona educazione ( alla cittadinaza globale ) può davvero formare i miglori cittadini di domani… anche con un semplice gioco a squadre , perché “ giocando si impara”.
EXPONI LE TUE IDEE 2019 : Cooperazione e diritti umani.I diritti civili e politici sono una parte importante dei diritti umani, eppure l’Italia mantiene programmi di cooperazione con Paesi in cui non vi sono ad esempio la libertà di parola, di associazione e partecipazione politica. E’ quindi lecito chiedersi se questi programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo debbano o meno essere continuati.
Tesi PRO: “L’Italia dovrebbe proseguire i programmi di cooperazione con i paesi partner anche se essi non rispettano del tutto i diritti civili e politici.”
Tesi CONTRO: “L’Italia dovrebbe interrompere i programmi di cooperazione con i Paesi partner se non sono rispettati i diritti civili e politici.”
Situazione attuale, scenario, contesto.
Diversi paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, con i quali l’Italia mantiene rapporti di cooperazione internazionale per lo sviluppo, sono ben lontani dal rispettare i diritti civili e politici che invece nel nostro Paese ed in Europa sono dati per acquisti/scontati. Rientrano tra i diritti civili e politici la libertà di manifestare le proprie idee, senza timore di incorrere in sanzioni o, peggio, di subire maltrattamenti. Diversi diritti civili e politici appaiono inoltre tra quelli riconosciuti dalla Dichiarazione universale sui diritti umani, eppure in molti paesi non sono affatto riconosciuti. E’ lecito quindi chiedersi perché i programmi di cooperazione sostenuti dai cittadini italiani, con le tasse o donazioni private, debbano essere realizzati anche in questi paesi, nei settori più diversi: la sanità, l’educazione, lo sviluppo della impresa privata e la creazione di infrastrutture, la tutela ambientale, la pubblica amministrazione…
Argomenti PRO:
– E’ proprio nei Paesi in cui non sono del tutto rispettati i diritti civili e politici che c’è più bisogno di cooperazione internazionale per non lasciare ancora più isolate, prive di risorse ed opportunità le popolazioni di quei Paesi.
– Molti programmi di cooperazione oggi sono vincolati alla concessione di miglioramenti sul piano dei diritti umani, quindi sono uno strumento che concorre al loro avanzamento.
Argomenti CONTRO:
– Non bisogna farsi illusioni alla fine i programmi di cooperazione riguardano pochi attori e quasi sempre sono quelli legati agli stessi governi che negano l’attuazione dei diritti civili e politici nei loro paesi.
– Le risorse della cooperazione dovrebbero essere indirizzate a modificare i rapporti di forza nei paesi in cui i diritti politici e civili non sono rispettati, favorendo la nascita di una opposizione politica e civile in grado di cambiare veramente le cose.