Aics e la cooperazione universitaria nelle nuove sfide per lo sviluppo sostenibile
Leonardo Carmentati, vicedirettore tecnico dell'Agenzia, ha partecipato al congresso biennale di Napoli del Coordinamento universitario per la cooperazione allo sviluppo, ricordando l'impegno di Aics nei confronti del mondo accademico
“Le università possono giocare un ruolo molto importante nel promuovere il partenariato con gli altri stakeholder della cooperazione e programmare in maniera congiunta gli interventi nei paesi in cui l’Agenzia opera”. A dirlo è stato Leonardo Carmenati, vicedirettore tecnico dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), intervenuto durante i lavori del VII Congresso della rete Cucs – Coordinamento universitario per la cooperazione allo sviluppo – organizzato a Napoli dal 21 al 23 aprile 2022 dalle Università degli Studi Federico II e L’Orientale.
Il Coordinamento universitario per la cooperazione allo sviluppo nasce nel 2007 a partire da un’esperienza di coordinamento fra atenei italiani per aggregare le riflessioni del mondo universitario sui temi di cooperazione, per condividere buone pratiche nella gestione dei progetti e delle attività di cooperazione allo sviluppo con le istituzioni di riferimento del Sistema Paese e per favorire lo scambio fra i giovani, in particolare degli studenti universitari insieme ai loro docenti sugli stessi argomenti. Oggi la rete è coordinata dall’università di Trento e coinvolge 43 atenei in tutta Italia. Con cadenza biennale il Cucs organizza un Congresso a cui partecipano gli attori coinvolti nelle attività di cooperazione accademica nei Paesi in via di Sviluppo.
Aics fin dalla sua nascita ha promosso strette relazioni con il mondo accademico, in linea anche con lo spirito della legge 125 che, all’articolo 24, definisce le università tra gli attori principali del sistema della cooperazione insieme alle Osc, il settore privato e gli enti locali. “Per dare un’idea della dimensione della collaborazione tra accademia e Agenzia, dal 2015 al 2021, sono stati deliberati circa 50 milioni di euro che hanno visto, come enti esecutori, le università e gli enti pubblici di ricerca” ha affermato il vicedirettore Carmenati. “Nel solo settore dell’alta formazione, l’Agenzia ha messo a disposizione 230 borse di studio per consentire a studenti provenienti dai paesi prioritari di studiare in Italia” ha aggiunto.
Il progetto PfK – Partnership for Knowledge, finanziato da Aics con 4 milioni di euro per il periodo 2019-2022 e che ha erogato 93 borse di studio in Italia, tra lauree magistrali e dottorati di ricerca, distribuite su quattro piattaforme tematiche coordinate dalle Università di Firenze, Politecnico di Milano, Sapienza e Pavia, è stata protagonista al convegno con due diversi appuntamenti. Il 22 aprile presso il Palazzo du Mesnil, i borsisti Pfk che stanno svolgendo i dottorati di ricerca in Itallia hanno presentato la loro esperienza, mentre il giorno dopo, i coordinatori delle quattro piattaforme hanno partecipato a una tavola rotonda.