Peter Gomez (Fatto Quotidiano online): “Raccontiamo storie diverse e teniamo un faro acceso sulla cooperazione”
Nella sua conversazione con Oltremare, il direttore del Fatto.it ha ricordato l'importanza per i giornalisti di andare sul posto a cercare le notizie e soprattutto di raccontare storie diverse quando si tratta di Sud del mondo. Parlando di come comunicare meglio la cooperazione Gomez ha poi lanciato l'idea di sfruttare la popolarità e il senso civico degli influencer
Dall’ inizio dell’anno, con lo spazio La parola ai direttori su Oltremare ci siamo chiesti come offrire una nuova narrazione del Sud del mondo ai lettori, considerato che la Cooperazione italiana è attiva nei teatri di conflitto e povertà ma poi l’opinione pubblica si forma leggendo e attingendo dall’ informazione mediatica. Dopo Repubblica, Avvenire e Messaggero e Domani Oltremare ha incontrato Peter Gomez, direttore del Fatto Quotidiano online, che ha raccontato la sua esperienza di direzione e le strategie messe in campo sul web.
“Io credo che per comunicare quello che avviene nel Sud del mondo è necessario che i giornalisti ricomincino a fare i giornalisti“, sostiene Gomez. “È necessario cioè”, continua, “che i cronisti comincino ad andare sul posto per raccontare quello che vedono. Oggi si racconta quello che arriva attraverso le agenzie, che ovviamente riportano ciò che fa notizia, cioè quasi sempre qualcosa di negativo. Per raccontare invece le cose positive che avvengono è necessario andarle a cercare. Quindi da questo punto di vista sarebbe utile, secondo me, che questo tipo di lavoro lo facessero, prima ancora dei quotidiani che ormai sono letti molto poco, i siti internet e le televisioni”.
Sull’approccio al Sud del mondo del Fatto Quotidiano, Gomez spiega che si affronta in due maniere: “Da una parte ospitiamo tantissimi blogger molti dei quali o provengono o si occupano del Sud del mondo direttamente, dall’altra parte cerchiamo di raccontare anche storie diverse che noi chiamiamo ‘cervelli in fuga’, non necessariamente in fuga verso Paesi benestanti, ma sono degli ottimi esempi di ciò che accade nel Sud del mondo”.
Bisogna capire un mondo in continua evoluzione, caratteristica dei Paesi in via di sviluppo, spiega Gomez. “Il problema è comprendere, e far comprendere, che le cose cambiano di anno in anno, proprio perché sono Paesi in via di sviluppo. Il Sud del mondo è molto meno povero di prima ed essendo meno povero e più istruito di prima e questo spinge le popolazioni a spostarsi, non necessariamente per venire in Europa, ma soprattutto per andare in altri Paesi africani. Il 90% dell’immigrazione in Africa infatti è una migrazione tra Paesi africani, da quelli più poveri a quelli più ricchi e questo dato è molto importante da raccontare perché c’è l’idea che ci sia un assalto a quella che ormai si sta trasformando nella ‘Fortezza Europa’ mentre la realtà è diversa. È vero che con la crescita demografica gli Africani diventeranno 2 miliardi di persone però gran parte dei giovani africani non migrano per venire in Europa, ma per andare in altri Paesi africani. Questa una storia che va assolutamente raccontata”.
Fra le altre priorità per garantire una corretta narrazione del Sud del mondo Gomez parla della necessità di “accendere un faro sulla cooperazione perché, fermo restando che la stragrande maggioranza dei cooperanti sono persone perbene, è importante tenere un faro acceso in quanto nella cooperazione girano molti soldi ed è un settore che può attirare alcuni appetiti non troppo chiari. L’abbiamo visto nel passato ed è importante segnalarlo perché la Cooperazione se lo merita”.
Quali pagine consiglierebbe allora Gomez ai lettori per conoscere meglio il Sud del mondo sul Fatto Quotidiano online? “Abbiamo una sezione Esteri, una sezione Cervelli in fuga e, soprattutto tra i blogger, scrivono per noi persone che vengono dal Sud del mondo”, continua Gomez. “Poi ospitiamo in home page una sezione esclusivamente dedicata a notizie dall’Africa che si chiama Africa Express curata dal collega Massimo Alberizzi, che è stato un grande inviato del Corriere della Sera e si avvale di una serie di corrispondenti locali di vari Paesi africani.”
Infine, per comunicare la cooperazione ai giovanile Gomez afferma che è utile contattare gli influencer. “Alcuni blog hanno una parte di advertising che è gratuito e agli influencer va proposta una partnership con il mondo della cooperazione. Chi ha tanti milioni di followers e guadagni elevati dovrebbe ricordarsi anche di essere un giovane, un cittadino e fare gratuitamente qualcosa per la comunità, come già accade in televisione dove certe campagne pubblicitarie sono gratuite. Quindi la cooperazione potrebbe utilizzare questi spazi per arrivare meglio ai giovani. Secondo me questa è la strada da seguire”.
Peter Gomez
Giornalista de Il Fatto Quotidiano e direttore de Il Fatto Quotidiano online, ha lavorato con Indro Montanelli prima a Il Giornale e poi a La Voce. Negli ultimi anni ha seguito tutti i principali scandali italiani su mafia, tangenti e corruzione. Molti i suoi libri, tra gli ultimi: Le mille balle blu (Rizzoli-Bur 2006); Onorevoli Wanted (Editori Riuniti 2006); E continuavano a chiamarlo impunità (Editori Riuniti 2007); Mani sporche (con Gianni Barbacetto, Chiarelettere 2007); Se li conosci li eviti (Chiarelettere 2008); Bavaglio (con Marco Lillo, Chiarelettere 2008); Papi (con Marco Lillo, Chiarelettere 2009); Mani pulite (con Marco Travaglio e Gianni Barbacetto, Chiarelettere 2012).