Lotta alle disuguaglianze e ruolo dei giovani: la Cooperazione Italiana al 40° meeting di Rimini.
La Cooperazione italiana ha debuttato il mese scorso al 40esimo Meeting di Rimini nel nuovo spazio dell’Arena internazionale dove il dialogo fra Commissione Europea, AVSI, Concord, ASviS e Università Cattolica ha favorito la condivisione di esperienze comuni sullo sviluppo sostenibile affiancate dalle testimonianze dei protagonisti di vari paesi.
Nella cornice degli obiettivi dell’Agenda 2030, il filo conduttore è stato la lotta alle disuguaglianze (già focus delle Giornate Europee dello Sviluppo 2019 a Bruxelles) e il ruolo dei giovani.
Temi certamente cruciali per la Cooperazione italiana che ha partecipato con i massimi rappresentanti sia dell’Agenzia (Aics) che della Direzione generale (Dgcs) del Maeci. Di questa nuova esperienza abbiamo chiesto un bilancio a Stefano Gatti (*) che ha coordinato la presenza della Dgcs al meeting.
Direi che il bilancio non può che essere molto positivo. Abbiamo risposto con grande entusiasmo all’invito degli organizzatori a volere creare uno spazio dedicato ai temi della cooperazione internazionale. E lo abbiamo fatto nella maniera più corale possibile: con l’Arena Internazionale, innovativa collaborazione tra realtà diverse – Unione Europa (DEVCO), la Cooperazione Italiana, AVSI, Concord Italia, ASviS e l’Università Cattolica Sacro Cuore. Tutti soggetti impegnati a diverso titolo nel campo della cooperazione internazionale allo sviluppo con azioni inquadrate nella cornice di #AGENDA2030 delle Nazioni Unite e mirate al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Insieme abbiamo deciso di offrire una proposta unitaria ai tanti visitatori del Meeting: uno spazio fisico di incontro per favorire la conoscenza e il dialogo sui temi complessi della cooperazione e sul perché lo sviluppo serve a tutti. Una settimana in cui voci e testimonianze dirette dal campo – vere protagoniste dell’Arena Internazionale – hanno illustrato le diverse iniziative italiane di cooperazione allo sviluppo realizzate in Africa, Medioriente, Asia e Sudamerica.
Due interi giorni sono stati dedicati alla Cooperazione Italiana e all’impegno dell’Italia in materia di lotta alle disuguaglianze, protezione dell’ambiente, accesso alle cure sanitarie, educazione e sviluppo socio economico, conservazione del patrimonio culturale, contrasto alla migrazione irregolare. E lo abbiamo raccontato con materiale audiovisivo provenienti dal terreno, accompagnando il pubblico in un viaggio nei luoghi, progetti e personaggi della Cooperazione Italiana. È stato per noi un momento importante, di contatto con il pubblico giovane del meeting. Un’utile occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’importanza dei temi di cooperazione. E visto i tanti articoli apparsi su alcuni dei principali quotidiani nazionali, direi che la sfida è stata vinta.
I giovani sono stati al centro dell’arena internazionale con una conferenza internazionale a loro dedicata. Perché questa scelta?
È stato il primo aspetto a cui abbiamo pensato quando abbiamo cominciato a riflettere circa la nostra partecipazione al Meeting di Rimini. Alla base, un assunto tanto elementare quanto necessario. I giovani sono i principali attori del cambiamento, siano essi beneficiari delle nostre iniziative, che coinvolti direttamente all’interno dei nostri progetti. Quella dei giovani infatti è una componente trasversale della nostra azione, che insiste sulla capacità della nuova generazione di comprendere al meglio le nuove sfide di un mondo che in un domani prossimo si troveranno a governare. Ed è stato questo appunto il filo conduttore della Conferenza Internazionale “Una cooperazione per i giovani, con i giovani” organizzata dalla DGCS che, grazie alla presenza di ospiti internazionali – tra cui importanti giovani provenienti dai paesi dell’Africa – ha voluto accendere i riflettori sul ruolo che le ragazze e i ragazzi possono giocare per lo sviluppo sostenibile del nostro Pianeta.
(*) Stefano Gatti, ministro plenipotenziario presso la Direzione generale della cooperazione allo sviluppo del Maeci.