Progetto Kudziua; un approccio olistico per cambiare la vita dei bambini della Zambezia
Cholosse Flede, il bambino di 5 anni nell’immagine di copertina, dal 2019 divide il suo tempo libero tra giochi all’aria aperta e le lezioni nel nuovo asilo locale della sua comunità rurale di Muriamuendo, all’interno della Provincia della Zambezia. Questa Provincia, localizzata al centro del Mozambico, è una delle più povere del Paese con un’economia di sussistenza basata essenzialmente sull’agricoltura e sulla pesca. Murimuendo è una delle 12 comunità della Zambezia nella quale Save the Children, grazie al finanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), sta mettendo in atto il progetto triennale (2018-2021) “Kudziua – il Sapere dei Bambini di Zambezia”.
Il progetto Kudziua, che si realizza nei distretti di Milange e Morrumbala, si caratterizza per un approccio olistico. I rapporti del Ministero della Salute (Mi) Mozambicano, indicano che i bambini di età inferiore ai cinque anni non ricevono un’adeguata alimentazione, determinando malnutrizione e gravi ripercussioni sulla crescita e lo sviluppo cognitivo del bambino. Per questo motivo il Progetto Kudziua mette in campo differenti aree di intervento per supportare lo sviluppo globale del bambino, ovvero la dimensione fisica, socio-emotiva e cognitiva, creando al contempo un sistema di supporto delle competenze genitoriali e di protezione dei minori.
Tra i diversi ambiti toccati dal progetto, tra i quali c’è anche quello relativo alla prevenzione dal Coivd-19, particolare importanza è rappresentata dal settore educativo. In questo contesti sono due gli obiettivi principali raggiunti: il primo è l’avvenuta costruzione di 6 asili nido nelle comunità-target (gli altri 6 sono in corso d’opera), il secondo è la creazione di una struttura di una comunità educante, attraverso: la creazione e formazione di 12 Comitati di Gestione degli asili (composti da 15 membri ciascuno), la formazione di 48 Animatori Scolastici, 24 Facilitatori di lettura per l’educazione prescolare su tecniche di ECCD con curriculum nazionale approvato dal Ministero dell’Istruzione, e 12 Animatori di Genere.
Le attività di formazione e inizio delle costruzioni, sono state precedute dalle sessioni di sensibilizzazione comunitaria, focalizzate sull’importanza dell’educazione prescolare e primaria, contribuendo all’iscrizione di 962 bambini dai 3 ai 5 anni nel 2019 ai centri Eccd (Early Childhood Care and Development). Nel 2020 abbiamo registrato 350 nuovi ingressi e supportato l’iscrizione dei 386 bambini di 6 anni, uscenti dalla scuola primaria.
Attraverso gli operatori di progetto e i Comitati di Gestione degli asili, a Giugno 2019 sono iniziate le attività didattiche della scuola d’infanzia, ed i genitori dei bambini iscritti a scuola sono stati coinvolti in formazioni sulla cura dei bambini per incentivarli a ricorrere a strategie positive di rafforzamento dei messaggi e pratiche educative (167 sessioni su 288 sessioni di positive parenting realizzate). Questi stessi genitori hanno notato come il miglioramento didattico-comportamentale dei loro figli dipendesse dalla frequenza scolastica ed hanno apprezzato il modo in cui questi cambiamenti stessero influenzando positivamente anche l’educazione degli altri fratelli o sorelle della famiglia.
Di questi genitori fa parte anche il padre di Cholosso, il Signor Mavuto Flede, che ci ha raccontato orgoglioso e soddisfatto che non si aspettava che il figlio imparasse così in fretta alla sua età: “Quando sono stato informato della costruzione di un nuovo asilo nella comunità mi è parsa una buona idea iscrivere mio figlio alla prima classe ma non mi aspettavo un cambiamento tale. Oggi, Cholosso sa leggere e scrivere le lettere dell’alfabeto, ha cambiato il suo comportamento verso gli altri bambini e addirittura quando si sveglia dice ‘Buongiorno papà’, cosa che prima non faceva.” Cholosse, che è un bambino molto vivace, ci conferma infatti il suo entusiasmo per la scuola. Quando gli poniamo la domanda: “che cosa hai imparato a scuola?”, risponde “l’alfabeto”, salta giù dalle ginocchia del padre e entusiasta inizia a scrivere le grandi lettere dell’alfabeto con un sassolino nella terra bagnata.
Cholosso fa parte della prima generazione di bambini della comunità di Muriamunedo che ha l’opportunità di frequentare un asilo e cominciare le elementari con un’esperienza educativa-didattica pregressa. I bambini che beneficiano direttamente delle attività didattiche di ECCD, accedono agli interventi sanitari di vaccinazione, somministrazione di vitamine e visite domiciliari focalizzate al contrasto della malnutrizione, in collaborazione con le Unità Sanitarie ed i volontari comunitari. Nel facilitare quindi l’accesso all’istruzione prescolare, non solo si sta dando l’opportunità a questi bambini di sviluppare le competenze cognitive ma si sta anche contribuendo a scrivere un nuovo futuro, fatto di migliori opportunità e improntato alla tutela dei diritti dei bambini fra cui il diritto alla salute, alla protezione e alla partecipazione.
Il padre di Cholosse, il Sig. Mavuto ha già dei sogni nel cassetto per suo figlio e, nel dirlo, gli brillano gli occhi: “Lui è molto intelligente, spero che studi molto e che un giorno diventi un poliziotto per difendere il nostro paese”.
IL PROGETTO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA
Denominazione del progetto: KUDZIUA – AID 011462
Il Sapere per i Bambini di Zambezia (Educazione prescolare inclusiva e servizi integrati di educazione, salute, nutrizione e protezione nella Provincia di Zambezia, Mozambico)
Località: Provincia di Zambezia, Distretti di Morrumbala e Milange
Importo: € 2.037.370,58 (Totale) di cui € 1.800.000,00 (Finanziamento Cooperazione Italiana)
Tipologia e gestione: Progetto promosso Periodo 2018-2021
Il progetto intende migliorare lo sviluppo fisico, socio-emotivo, linguistico e cognitivo dei bambini che frequentano i centri di Early Childhood Care and Development (ECCD). Congiuntamente intende contribuire alla riduzione del loro tasso di malnutrizione acuta (entro i limiti ammessi dall’OMS, <10%), garantendo inoltre che ricevano tutte le vaccinazioni obbligatorie. Infine, mira ad istituire in ognuna delle 12 comunità beneficiarie un comitato comunitario per la protezione dei minori, i cui membri acquisiscano le competenze per poter identificare, risolvere o segnalare casi alle autorità competenti. E’ previsto il coinvolgimento diretto di un totale di 8.594 bambini (di cui 55% femmine e 45% maschi, ulteriormente disaggregati per classi di età) e di 15.600 adulti (in larga maggioranza donne, 96,3%).
Beneficeranno indirettamente dell’intervento i bambini che compongono i Comitati di Protezione (120), i genitori dei bambini della fascia 0-8 anni (1.900 persone), i membri dei Comitati di Gestione dei centri ECCD (420 persone) e le autorità amministrative locali (180 persone).
[L’Aics in Mozambico]
In Mozambico, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) è impegnata al fianco del Governo nel miglioramento dei servizi educativi. Molti i risultati raggiunti negli ultimi anni: abolite le tasse scolastiche, supporto diretto alle scuole, libri di testo gratuiti alla scuola primaria e investimenti nelle infrastrutture hanno fatto registrare negli ultimi dieci anni un aumento significativo nelle iscrizioni alla scuola elementare. Tuttavia, sono ancora molte le sfide da affrontare, e riguardano principalmente la grande sproporzione tra educatori e alunni, gli alti tassi di assenteismo (sia tra gli insegnanti che tra gli studenti), l’insufficienza delle risorse allocate nel settore e la carenza di infrastrutture scolastiche. L’obbiettivo dell’Aics è quello di offrire servizi educativi inclusivi e di qualità a tutti i livelli, anche nei settori della formazione universitaria, dell’istruzione tecnica e della formazione professionale. Sosteniamo la ricerca scientifica come strumento strategico per la crescita sostenibile, promuovendo il trasferimento di tecnologia, l’innovazione e l’uso delle Ict per lo sviluppo. Sul fronte dell’educazione primaria e della cura dell’infanzia, contribuiamo all’azione delle Osc italiane, impegnate in prima linea per accompagnare lo sviluppo dei bambini e delle bambine mozambicane e tutelare l’infanzia dal punto di vista sanitario, educativo, famigliare e comunitario.