Dai piccoli mercati ai grandi centri commerciali, in Kenya si paga col cellulare
Il Paese africano, e ormai tutto il continente, sono l'avanguardia mondiale dei pagamenti tramite mobile. Cresce (e tanto) l'accesso ai servizi finanziari
In molti continuamo a pensare che l’Africa sia quella dei bambini con le pance gonfie e terribilmente denutriti (e purtroppo alcune Ong continuano a trasmettere questo tipo di messaggi che non danno giustizia ai profondi cambiamenti in corso nel continente africano). Volete un esempio? In Italia stiamo, quasi in maniera comica per un africano, studiando forme di incentivazione all’uso della moneta elettronica inventandoci premi e lotterie esattamente come si farebbe con un un bambino per spingerlo a comportarsi bene. In Kenya non hanno bisogno di tutto questo ed il passaggio alla moneta elettronica e’ avvenuto facilmente attraverso la diffusione della comunicazione tramite cellulari. In Italia abbiamo bisogno delle banche per poter avere accesso alla moneta elettronica (carte di credito e bancomat), in Kenya hanno usato il cellulare e, badate, non gli smartphone complessi e costosi, ma anche il vecchissimo cellulare con la tastiera e lo schermo piccolo accessibile a tutti..
Il risultato e’ sorprendente. Acquistando il quotidiano dal negoziante mi sono reso conto che ero l’unico che pagava con delle monete e lo stesso al bar per prendermi un caffe’. Tutti gli altri pagavano o con la tradizionale carta di credito o, la maggior parte, digitando sul cellulare un numero che corrispondeva a quello dell’esercizio commerciale. Ma la rivoluzione della moneta elettronica va ben oltre perche’ il trasferimento di fondi tra telefoni non riguarda solo gli esercizi commerciali ( praticamente tutti, nel Paese) ma anche le persone fisiche, ed ecco che e’ possibile pagare il taxi, e anche chi ti vende la frutta in un banchetto in mezzo alla strada, sempre con lo stesso meccanismo. Non ci sono differenze tra negozi di lusso e banchi al mercato, tra correntisti bancari e contadini che vivono nelle remote zone rurali (una altra cosa che ho imparato che quanto a copertura delle rete di telefonia mobile, siamo noi in Italia ad essere il terzo mondo. Qui la rete arriva dappertutto, gia’ perche’ se c’e’ la rete telefonica si sviluppa anche il business dei pagamenti e ogni qual volta si interrompe, il provider dei servizi telefonici, che gestisce questo business dei pagamenti, perde parecchi soldi).
Ma come funziona il sistema di pagamenti tramite cellulare? E’ molto semplice (ma come mai noi non ci abbiamo pensato?). Innanzitutto ti registri e apri un tuo conto telefonico (associato al tuo numero di telefono). Puoi versare soldi in uno qualunque dei rivenditori di credito telefonico o piccoli esercizi commerciali esistenti nel Paese; praticamente ogni negozietto piccolissimo puo’ essere autorizzato a comportarsi da sportello per il pubblico. Tu gli consegni la somma che vuoi, da qualche centesimo di euro a cifre piu’ consistenti, e lui te li trasferisce sul tuo conto telefonico associato al tuo numero. Con il tuo conto attivo nel tuo cellulare puoi inviare tramite sms somme a un tuo parente che vive nell’altra parte del Paese o alla persone che ti sta vendendo il giornale. In ogni momento puoi andare in un esercizio commerciale e trasformare il tuo credito sul cellulare in cash, ma non ce n’e’ davvero bisogno visto che i tuoi soldi immaterali sono con te e li puoi usare ogni volta che vuoi, semplicemente digitando un numero di telefono.
In pochi anni questa rivoluzione monetaria ha ottenuto due risultati, ha consentito l’accesso servizi finanziari (il risparmio, perche’ i fondi se vuoi li puoi vincolare, e il credito perche’ con lo stesso sistema puoi richiedere un prestito) a tutta la popolazione del Kenya e di tanti altri Paesi dove e’ stato esportato, indipendentemente dalla zone, sia urbane che remote aree rurali, e da qui l’incentivazione all’operatore telefonico a coprire tutte le aree del Paese.
E le transazioni finanziarie sul telefonino hanno superato di gran lunga quelle bancarie, dimostrando che c’e’ uno straordinario mercato, e si tratta di un mercato molto appetibile visto che chi gestisce il sistema macina profitti, anche tra quelle categorie di popolazione che normalmente non vengono prese in considerazione da chi cerca di vendere beni o servizi.
E questo concetto deve farci riflettere sulle enormi e straordinarie potenzialita’ di un mercato in straordinaria espansione che richiede servizi e che possono essere soddisfatti anche sulla base di processi dettati da logiche commerciali e non solo per pura solidarieta’. Lo sviluppo conviene a chi vive in Africa ma se si e’ in grado di usare la giusta creativita’ e le giuste soluzioni conviene proprio a tutti, e molti imprenditori lo hanno ben compreso. Un altro esempio? Mi sono imbattuto in una app che consente a tutti gli studenti che hanno un limitato o nullo accesso in Africa ai libri di testo scolastici, di svolgere degli esercizi sul cellulare e ricevere risposte e spiegazioni in modo da prepararsi agli esami. Il costo e’ bassissimo ma essendo il bacino di utenza molto vasto e’ in grado di generale comunque importanti profitti. La nuova chiave e’ infatti quella di coniugare servizi tecnologici in grado di abbattere i costi e di renderli disponibili ad un mercato che costituito da decine (o centinaia) di milioni di potenziali clienti.