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La risposta di Aics al nuovo coronavirus

La portata della pandemia di Covid-19 è difficile da immaginare in luoghi che non sempre compaiono sulle mappe geografiche e che troppo spesso si perdono nella stereotipata narrativa legata all’Africa sub-sahariana. L’Africa però non è un Paese, e ogni realtà locale ha le proprie specificità, i propri bisogni e anche i propri punti di forza. Proprio a partire da questi, dal contesto e dalla conoscenza del territorio da parte delle Organizzazioni della società civile e di tutti i partner locali e internazionali, gli esperti di emergenza e di sviluppo dell’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo (Aics) disegnano e progettano proposte, monitorano e valutano interventi ad hoc nella lotta alla pandemia che, come ben sappiamo, si è sommata ad altre problematiche preesistenti e le ha acuite. Migrazioni irregolari, sfollamento interno, presenza di rifugiati e rapporto con le comunità ospitanti, invasione delle locuste, mancanza di opportunità lavorative per i giovani, carenze nella presenza, nell’accesso e nella qualità dei servizi di base, desertificazione, solo per nominarne alcune a livello macroscopico.

Nel corso di questi mesi difficili, l’ufficio Aics di Addis Abeba ha lavorato incessantemente insieme ai partner per riadattare programmi e progetti in corso, ridestinare fondi, e progettare nuovi interventi con un focus particolare sul Covid-19, sia a livello di singoli Paesi di competenza – Etiopia, Gibuti e Sud Sudan – sia a livello regionale, includendo così parte del Nord dell’Uganda al confine con il Sud Sudan.

Per provare a raccontare la pandemia in tutti i luoghi di azione dell’Agenzia in quest’area, abbiamo raccolto storie di persone affette in modi diversi dal nuovo coronavirus – chi non è più potuto andare a scuola, chi ha perso il lavoro, chi non ha più avuto abbastanza cibo a causa delle restrizioni nei movimenti, chi ha messo in gioco le proprie competenze a servizio della comunità e chi si è formato per poter diffondere le migliori buone pratiche di prevenzione alla diffusione del virus, e così via – e abbiamo mappato tutte le azioni, i progetti e gli interventi del settore Emergenza. La mappatura non è esaustiva, e non comprende tutto ciò che è stato implementato dagli altri settori di sviluppo, ma può forse dare una visione panoramica della varietà di contesti e progettualità che l’Agenzia supporta ogni giorno.

© Save the Children

“In questi giorni, il Coronavirus è in aumento invece di diminuire. Non possiamo andare a scuola come prima. Siamo costretti a stare in casa. Se non possiamo uscire e lavorare, non guadagneremo abbastanza e soffriremo la fame.”
È la testimonianza di Hinteya, 16 anni, insieme al padre alla distribuzione di aiuti alimentari di Save The Children a supporto di migranti di ritorno e bambini vulnerabili nel distretto di Gorogutu, nella regione Oromia, Etiopia.

© Medici per l’Africa Cuamm

“Il mio consiglio agli altri giovani: lavoriamo sodo! Non dovremmo dare per scontata la formazione professionale. Usiamo quest’opportunità in modo produttivo, è un modo per essere indipendenti e rispettosi verso la comunità in cui viviamo. Occupiamoci del Covid-19!”.
Questo il consiglio di Acan Roseline. Originaria del Sud Sudan, Roseline vive nel campo rifugiati di Palabek, nel nord dell’Uganda, dove si è diplomata in sartoria all’Istituto per la formazione professionale del Centro Don Bosco. Quando la pandemia di Covid-19 è arrivata in Uganda, ha ricevuto uno start-up kit grazie al progetto delle ong Cesvi e Avsi Uganda ed è stata scelta dal Centro Don Bosco per produrre mascherine. Grazie a questa attività, Roseline è stata in grado di generare reddito extra, e usare le sue competenze per un servizio essenziale alla salute della sua comunità.

©Medici per l’Africa Cuamm

“Il progetto supporta la risposta al Covid-19 dell’Itang Health Centre in Gambella attraverso l’allestimento di un’area dedicata al trattamento e cura dei pazienti, con la costruzione di servizi igienici e docce, il corretto smaltimento dei rifiuti e la distribuzione di attrezzature e materiale. Si nota già un grande miglioramento nella pulizia del centro e le attività di preparazione motivano lo staff a fornire migliori servizi.”
La testimonianza di Mebratu Taye, infermiere presso l’Itang Health Centre, nella regione di Gambella – Etiopia. Ha partecipato ad una formazione di Medici con l’Africa Cuamm in collaborazione con il Gambella Regional Health Bureau sulla prevenzione del Covid-19, la gestione dei casi, l’implementazione della cura con isolamento domiciliare e il supporto psicosociale.

Per scoprire tutti gli interventi e i progetti in risposta alla pandemia di Covid-19 del settore Emergenza finanziati dall’Aics Addis Abeba e implementati da Organizzazioni della Società Civile in Etiopia, Gibuti, Sud Sudan e Nord Uganda, consultate la mappa sottostante oppure sul sito della sede estera qui.

 

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