Formazione ai giovani e ‘situation room’, la vice ministra Sereni in Etiopia incontra la cooperazione
La missione della dirigente della Farnesina tra il 28 febbraio e il 2 marzo. Visitati progetti finanziati da Aics e osc che li implementano.
Dal 28 febbraio al 2 marzo si è svolta la missione ad Addis Abeba della vice ministra degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni, insieme a una delegazione della Farnesina composta dal direttore per i Paesi dell’Africa subsahariana, Giuseppe Mistretta, il ministro plenipotenziario, Giuseppe Cavagna e il responsabile delle Relazioni esterne e comunicazione dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), Emilio Ciarlo.
La vice ministra ha voluto inizialmente incontrare le organizzazioni della società civile italiane presenti in Etiopia. Durante l’incontro, la dirigente della Farnesina ha avuto modo di sottolineare come queste costituiscano dei partner fondamentali per instaurare rapporti consolidati con le autorità locali, mentre la titolare della Sede Aics di Addis Abeba, Isabella Lucaferri, ha posto l’accento sulla presenza capillare delle osc sul territorio che permette di raggiungere anche le comunità più remote di beneficiari.
La missione è stata anche occasione per inaugurare, insieme al direttore generale della Commissione dell’Unione Africana, Fathallah Sijilmassi, la Situation Room continentale costruita presso la sede dell’organismo continentale ad Addis Abeba
Finanziata dall’Aisc con cinque milioni di euro, la Situation Room ha beneficiato del supporto tecnico dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di disastri (Undrr) e del supporto scientifico della Fondazione Cima. La struttura è finalizzata a rafforzare le capacità continentali, regionali e nazionali dei sistemi di allerta precoce e multirischio e a facilitare la gestione transfrontaliera del rischio in Africa. Quella di Addis Abeba è l’Hub collegato con le Situation Room in Kenya e Niger per facilitare così lo scambio, il monitoraggio e l’analisi delle informazioni attraverso una piattaforma open-source creata e già utilizzata dalla Protezione Civile italiana.
Il secondo giorno la vice ministra, insieme alla delegazione, ha incontrato il ministro delle Finanze, Ahmed Shide, per firmare l’accordo tecnico del progetto “Rafforzamento del sistema delle registrazioni civili in Etiopia”.
L’iniziativa, finanziata dalla Cooperazione Italiana e implementata dall’Agenzia per la Nazionalità e gli Eventi Vitali (Invea), fornirà un sistema standardizzato di registrazioni civili che includa tutti i passaggi fondamentali a garantire il riconoscimento della persona: nascita, morte, matrimoni e divorzi in tutte le regioni dell’Etiopia.
Il pomeriggio la delegazione si è recata al Coffee Training Center (Ctc) dove ha incontrato Sofia Kassa, vice ministra per gli investimenti e la fornitura di fattori produttivi, il Direttore dell’Autorità Etiope per il Caffè e il Tè (Ecta), Adugna Debela e la direttrice dell’ufficio regionale di Unido, Aurelia Patrizia Calabrò.
La realizzazione del Ctc fa parte delle attività del progetto finanziato da Aics e implementato da Unido “Rafforzamento della sostenibilità e inclusività della filiera del caffè attraverso partnership pubblico private”. In seguito a una prima fase che ha permesso di stabilire la strategia di intervento, il progetto ha sviluppato un approccio mirato ad alcuni passaggi chiave della filiera del caffè in Etiopia. Tra le attività previste per il rafforzamento delle istituzioni pubbliche, a partire dal 2017, la seconda fase del progetto ha supportato l’allora neocostituita Ecta, incrementandone la capacità di rappresentare gli interessi della filiera in Etiopia e all’estero. Tra le varie attività di rafforzamento delle competenze degli attori di filiera, il Ctc ne rappresenta la più innovativa, grazie al partenariato tra Unido, Ecta, Illycaffè, Fondazione Ernesto Illy e l’Università del Caffè di Trieste. Il progetto ha perseguito un approccio olistico nello sviluppo della catena del valore del caffè in Etiopia, richiedendo una serie di interventi diversi: dal miglioramento delle infrastrutture, allo sviluppo di strategie volte a favorire l’accesso al mercato, al rafforzamento delle capacità delle cooperative e delle istituzioni pubbliche, ai partenariati con il settore privato.
La Delegazione ha successivamente incontrato la Presidente dell’Etiopia, Sahle-Work Zewde presso il Creative Hub. La struttura, frutto di una collaborazione tra istituzioni pubbliche, enti privati e partner internazionali rappresenta un punto d’incontro fisico e digitale volto a sostenere giovani imprenditori innovativi, prevalentemente donne, e designer attivi nei settori del pellame e della moda.
Inoltre, per gestire l’Hub è stato creato un consorzio di due imprese locali,l’incubatore Ice Addis It e l’organizzatore di eventi African Mosaique.
L’ultimo giorno della missione, la vice ministra e la delegazione italiana hanno visitato due centri dei Salesiani di Don Bosco ad Addis Abeba. Entrambe le strutture accolgono numerosi bambini e bambine e giovani etiopici, tra i più bisognosi, accompagnandoli dall’infanzia alla vita adulta garantendo loro una formazione e avvicinandoli così al mondo del lavoro.
Il centro di formazione professionale, situato nel quartiere di Mekanisa, nella sub-city Nefas Silk-Lafto, è il primo ad aver sviluppato in Etiopia un percorso di formazione e corsi di grafica relativi a operazioni di stampa e arti grafiche. Nel centro è presente anche una tipografia cofinanziata dalla Cooperazione italiana tramite il progetto promosso “Print Your Future”, realizzato dalla osc Vis – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo. Nel centro salesiano Don Bosco Children, sono invece attivi diversi laboratori Tvet (Technical and Vocational Education and Training) in cui sono coinvolti ragazzi e ragazze della comunità locale ed è realizzato un programma di accoglienza e reinserimento dei ragazzi di strada della capitale. In seguito, la delegazione si è spostata presso il quartiere di Goro, dove è presente il cluster per la lavorazione della pelle gestito dalla cooperativa Lomi e istituito grazie a un finanziamento Aics nel quadro del “Progetto di Assistenza tecnica per il miglioramento dell’industria del pellame in Etiopia – Nuova fase”.
Infine, il Responsabile delle Relazioni Esterne e Comunicazione di Aics, Emilio Ciarlo, ha visitato uno dei progetti in corso del settore WaSH per la riqualificazione degli argini fluviali ad Addis Abeba.
L’iniziativa intende risanare e riqualificare gli argini fluviali di un tratto del fiume Kebena tramite il collettamento e il trattamento delle acque reflue confluenti nella sezione di fiume selezionata. Il progetto prevede la realizzazione di infrastrutture igienico-sanitarie a uso pubblico e privato, nonché punti d’acqua e sistemi per la raccolta dei rifiuti solidi urbani.
È inoltre prevista la creazione di strutture ricreative ecosostenibili che permetteranno una maggiore fruibilità della zona e campagne di sensibilizzazione sulle tematiche di igiene, ambiente e gestione dei rifiuti.
Il progetto prevede una componente affidata alla osc Cifa, che sta supportando la realizzazione di due piccoli impianti di compostaggio. Tali impianti rappresentano un aspetto particolarmente innovativo del progetto, in quanto primi esempi di compostaggio comunitario ad Addis Abeba. “La visita della vice ministra e della delegazione ha sottolineato il costante impegno della cooperazione italiana in Etiopia sia continuando a implementare le iniziative di sviluppo già in corso, sia sostenendo gli interventi sul piano umanitario” ha affermato Lucaferri.