Il cammino dall’adolescenza all’età adulta: potenziare i giovani palestinesi per affrontare il futuro con maggiore consapevolezza
In una regione dominata da norme sociali tradizionali dove parlare di sessualità crea imbarazzo, e dove il passaggio all'età adulta presenta sfide uniche, il progetto “: ragazze e ragazzi palestinesi affrontano con sicurezza e salute questa nuova fase della loro vita” rappresenta una luce di speranza e trasformazione.
Finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e realizzata da UNFPA, partner di AICS già dal 2018 per un progetto analogo, l’iniziativa fornisce agli adolescenti palestinesi gli strumenti necessari per affrontare in modo sicuro, sano ed equo il cammino verso l’età adulta. Iniziato nel 2022 e in corso di realizzazione, in Cisgiordania e Gerusalemme Est, il progetto mira a promuovere l’uguaglianza di genere, a rafforzare i legami familiari e a combattere la violenza di genere e i matrimoni precoci.
Attraverso un approccio olistico che vede il coinvolgimento di adolescenti (maschi e femmine), il progetto si propone di rendere le norme sociali più sensibili alla parità di genere e a combattere ogni forma di violenza basata sul genere. UNFPA, agenzia onusiana molto presente sul territorio e con una solida esperienza in progetti educativi finalizzati ad una sessualità sana e sicura, sta lavorando a questo progetto con entusiasmo e grande impegno, sfidando l’incertezza e i rischi della situazione politica attuale. Tra le attività in corso, a cui lo staff di AICS Gerusalemme ha avuto il piacere di assistere, vi sono due campi estivi che hanno trattato tematiche altamente sensibili quali i cambiamenti psicofisici che caratterizzano l’adolescenza e il concetto di parità di genere.
Il campo estivo di Al Eizariyah, visitato ad agosto 2024 ha accolto ragazze in età compresa tra i 12 e i 16 anni all’interno di una scuola situata nelle immediate vicinanze del muro che divide Gerusalemme. Le partecipanti hanno esplorato temi molto cruciali come la sicurezza su Internet, l’affidabilità dei social media e i pericoli del cyberbullismo. Attraverso una metodologia coinvolgente che si è avvalsa di spettacoli di marionette, rappresentazioni teatrali e giochi d’acqua, il personale esperto ha trasformato l’apprendimento in un’avventura vivace e divertente. Tra le attività svolte, si evidenziano gli incontri con genitori e figli durante i quali operatori e operatrici sociali hanno stimolato i presenti ad avere un dialogo aperto e condiviso. In uno di questi, si è verificato un momento molto toccante in cui una madre ha raccontato di quando sua figlia le chiese “Come sono venuta al mondo?”, episodio che aveva creato molto imbarazzo ad entrambe. Da ciò si evince che una delle tante sfide dell’adolescenza è avere una comunicazione aperta e onesta tra genitori e figli, affinché questi si sentano compresi e sostenuti in una fase non facile della loro vita. Anche alcune ragazze hanno espresso il loro imbarazzo nel chiedere ai genitori, soprattutto alle madri, informazioni su medicinali e cambiamenti corporali, sottolineando ancora una volta la necessità di costruire un dialogo più aperto e confortevole all’interno delle famiglie.
Il campo estivo “Il viaggio di Majd”, visitato a settembre 2024, si è svolto nel Youth Village vicino a Ramallah e ha offerto un’esperienza unica a ragazze e ragazzi adolescenti che, opportunamente coinvolti dal personale specializzato, hanno parlato di argomenti che anche in questo caso, per imbarazzo e mancanza di comunicazione con i genitori, non avevano mai affrontato. Temi come la pubertà, i cambiamenti corporali, le mestruazioni e gli stereotipi di genere, sono stati analizzati con serenità e disinvoltura, e per quanto riguarda le reazioni e la partecipazione, i ragazzi si sono dimostrati più aperti rispetto alle ragazze, maggiormente timide e restie a prendere la parola. Tra gli argomenti, ha suscitato molto interesse il concetto di “stereotipi di genere”, affrontato con esempi molto semplici che hanno smantellato il mito dell’esistenza di colori “maschili” e “femminili”. Molto interessanti anche i commenti raccolti: una ragazza ha affermato di non aver mai sentito parlare del ciclo mestruale, un’altra ha manifestato molto interesse per il concetto di “uguaglianza di genere”, un ragazzo raccontava di aver trovato il campo utilissimo per capire meglio le dinamiche tra uomini e donne e quindi a vivere meglio la propria esperienza da adolescente. La giornata si è conclusa con uno spettacolo teatrale a cui è seguito un pranzo a base di cibo palestinese offerto a tutti i presenti, cosa che ha contribuito a rafforzare il senso di comunità e di condivisione.
Tra gli strumenti di apprendimento utilizzati da UNFPA e da Forum Giovanile Sharek, partner locale di UNFPA anche in progetti precedenti sempre finanziati da AICS, si evidenzia “Majd”, personaggio virtuale di 12 anni e dal nome unisex, che attraverso un’applicazione scaricabile su smartphone, risponde alle domande degli adolescenti con l’ausilio di video e giochi interattivi, strumenti che meglio catturano l’interesse delle nuove generazioni.
L’iniziativa descritta conferma l’impegno di AICS a migliorare l’educazione sessuale anche nelle aree più rurali e remote della Palestina, come il villaggio che ha ospitato il campo estivo “Il viaggio di Majd”, ubicato in una zona soggetta ad attacchi da parte di coloni israeliani. La scelta di supportare un campo estivo in questa area geografica dimostra ancora una volta l’impegno dell’Italia e di altri donatori internazionali, quali il Belgio e la Germania, a sostegno del popolo palestinese.
AICS continuerà a sostenere iniziative di grande impatto in collaborazione con partner storici come UNFPA, il Forum Giovanile Sharek e PalVision, finalizzati alla formazione di una generazione di adolescenti consapevoli e pronti ad affrontare le sfide dell’età adulta con fiducia e rispetto, in un ambiente sempre più equo e sicuro.