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Mark e la squadra di Aics

KENYA
Riscrivere il passato e sognare il futuro attraverso l’educazione

Questa è la storia di Mark, che grazie ad un progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) in Kenya è riuscito ad imparare un mestiere durante i tre anni di detenzione. Un esempio di come l’educazione può cambiare la vita

È da poco passata la Giornata mondiale dell’educazione, promossa dalle Nazioni Unite. Aics Nairobi ha sfruttato questa ricorrenza per raccontare una storia di successo in cui i finanziamenti della Cooperazione italiana hanno contribuito a cambiare la vita di alcuni ragazzi.

Abbiamo incontrato Mark (nome di fantasia per tutelare la privacy del ragazzo) dentro l’officina in cui sta svolgendo il suo apprendistato da quasi un anno, dopo che è uscito da uno dei centri di riabilitazione”per minori in conflitto con la legge nella Contea di Nairobi. Mark ha frequentato la scuola primaria a Korogocho, uno dei principali insediamenti informali della capitale, ma ha abbandonato gli studi durante la scuola secondaria a causa dei costi troppo alti.

L’officina presso cui lavora Mark © Alberto Favero

L’officina presso cui lavora Mark © Alberto Favero

Quando sono entrato nel circuito della giustizia avevo 18 anni. Non andavo a scuola e avevo una brutta compagnia. Sono stato condannato a trascorrere un periodo di ‘riabilitazione’ in un istituto e da quel giorno la mia vita è cambiata” racconta.

Durante la permanenza nella struttura di reclusione Mark ha avuto la possibilità di partecipare ad un corso tecnico-professionale di meccanica della durata di un anno, organizzato dal Kenyan Prison Service anche grazie al contributo di alcune Osc, tra cui l’italiana Fondazione Albero della Vita (Fadv). Nel caso di Mark, tramite l’iniziativa “Aprire: Affido Prevenzione Riabilitazione e Reintegro per un futuro ai minori vulnerabili in Kenya”, implementata da Fadv, sono stati forniti al centro di correzione non solo libri e materiali teorici ma anche attrezzi per insegnare ai ragazzi a montare e smontare un motore ed altre componenti di un’automobile.

“Grazie a questo corso ho imparato un mestiere con cui riesco a guadagnare” dice. Il piccolo set di attrezzi che gli è stato fornito dall’iniziativa realizzata da Fadv, gli ha consentito e tuttora gli consente di lavorare, ci tiene a sottolineare. “Il mio sogno? Vorrei tanto poter insegnare allo stesso centro in cui sono stato per aiutare i miei coetanei e, assieme a quello, aprire un mio garage!” continua.

Una foto dell’ufficio/officina dove Mark sta svolgendo il suo apprendistato. © Alberto Favero

Una foto dell’officina dove Mark sta svolgendo il suo apprendistato. © Alberto Favero

Carla Muscau, rappresentante paese di Fadv in Kenya, sottolinea come “la componente educativa sia fondamentale nel favorire il reintegro di minori che hanno problemi con la giustizia. I corsi di formazione, quando abbinati anche ad un percorso di apprendistato, si dimostrano infatti molto efficaci nel ridurre i tassi di recidività e nel responsabilizzare i ragazzi”.

Aics, attraverso il progetto Aprire, ha sostenuto la formazione di oltre 1.300 pubblici ufficiali su giustizia riparativa e risoluzioni alternative dei conflitti e contribuito al reintegro di 1.400 ragazzi da istituti di giustizia minorile in tre anni. “Il team – continua Carla –  con la sua presenza costante nelle diverse istituzioni statutarie per minori in conflitto con la legge, ha rafforzato il supporto al personale kenyano attraverso la formazione continua sul lavoro e ha facilitato e accompagnato il reinserimento familiare, educativo o lavorativo dei ragazzi”, sottolineando inoltre che nell’ambito dell’intervento è stata intrapresa un’importante azione di partenariato pubblico privato volta a rafforzare l’inserimento lavorativo dei giovani in uscita dai centri di giustizia minorile.

Il lavoro cominciato con il progetto Aprire continuerà con un’altra iniziativa finanziata da Aics: “Rise: Rafforzare Inclusione, Salute ed Educazione a supporto di minori e giovani vulnerabili e in conflitto con la legge”. Questa azione ha infatti proprio l’obiettivo di garantire equo accesso e pari opportunità di sviluppo, educazione ed inclusione socio-lavorativa a minori e giovani vulnerabili e in conflitto con la legge in Kenya, andando a rafforzare e attivare servizi educativi inclusivi formali, percorsi di sviluppo personale e professionale e di salute sessuale-riproduttiva, mettendo al centro il ruolo delle istituzioni locali, delle comunità educanti e del settore privato.

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