La risposta degli agricoltori di El Salvador alla pandemia: storie di resilienza
La malnutrizione è un tormento che attanaglia l’America Centrale da sempre. L’epidemia del Covid-19, che ha coinvolto l’intero pianeta, non ha fatto altro che inasprire ed esasperare la situazione di una grande fetta di popolazione. Il Corridoio Secco è la regione centroamericana più affetta da problematiche di malnutrizione, di denutrizione e di povertà. In questa zona ogni anno centinaia di persone muoiono di fame, ai margini della società. Quest’anno oltre alla fame, alla scarsità dell’acqua e all’estrema povertà si è aggiunta una nuova minaccia: il coronavirus.
Don Juan è un produttore di fagioli, elemento principale della canasta basica salvadoregna, e vive nelle terre d’oriente di El Salvador. Quotidianamente affronta il sentimento della paura, per il futuro suo e della sua famiglia. Durante la pandemia a questa paura e alla precarietà della condizione di vita di Juan si è aggiunta una nuova angoscia, quella del contagio. Come Don Juan molti altri si sono trovati ad affrontare una guerra su due fronti: infatti quasi la metà dei centroamericani viveva in povertà già prima della pandemia. In questa regione, molti come Don Juan si dedicano alla coltivazione del fagiolo come mezzo di sostentamento per sé e per le proprie famiglie. E molti, come lui, soffrono a causa della scarsità della pioggia che, soprattutto nella stagione secca, compromette inesorabilmente i raccolti. L’insicurezza alimentare è un tarlo che corrode la vita delle persone che vivono in queste zone. La siccità, il degrado della terra e il cambiamento climatico generano enormi preoccupazioni sul domani.
L’epidemia è stata il colpo di grazia per delle popolazioni già vulnerabili. L’impossibilità di uscire di casa per vendere i raccolti ha impedito alle persone di commercializzare i propri prodotti, aggravando la condizione di povertà delle aree rurali. D’altra parte una grande fetta di popolazione necessita di grani basici per sopravvivere ma non ha accesso ai mercati locali, chiusi per l’emergenza. Le piccole attività, obbligate alla chiusura, non trovano mezzi di sostentamento e bloccano il flusso della commercializzazione dei grani basici a livello locale. Un doloroso paradosso.
Abbiamo avuto la possibilità di parlare con Miguel Ventura, Presidente dell’Associazione dei Produttori (Procamao) che ha condiviso con noi le sue preoccupazioni riguardo alla drammatica situazione delle zone rurali. In questo periodo, ci racconta “Abbiamo incontrato molte difficoltà nel posizionamento dei nostri raccolti. Inoltre stiamo avendo grandi problemi nell’organizzare la semina”.
Attraverso il progetto Rafforzamento delle Capacità per i Sistemi di Innovazione Agricola in El Salvador, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) e l’Organizzazioni delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) si sono adoperati con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei produttori di queste aree rurali. In questo momento di crisi è ancora più importante riuscire a trovare soluzioni innovative per rispondere alle esigenze di queste persone che stanno riscontrando sempre più problemi nel posizionamento dei loro prodotti agricoli. Uno degli obiettivi del progetto consisteva infatti nel facilitare le connessioni tra i produttori e il mercato. Il frutto di questo intenso lavoro di coordinamento ha portato il ministero dell’Educazione salvadoregno ad identificare Procamao come uno dei fornitori di cereali di base per le mense scolastiche del paese. Con la chiusura delle scuole, a causa dell’epidemia, si allontana la prospettiva di miglioramento. Resta la precarietà e l’incertezza del domani.
È proprio nelle situazioni più dure che gli esseri umani riescono a trovare la determinazione per affrontare le sfide più ardue, dimostrando la propria capacità di resilienza. E così è stato. I produttori non si sono fermati. Hanno reagito all’emergenza modificando i loro piani e adattandosi alla situazione che si sono trovati ad affrontare. Con rinnovate forze i produttori della Cooperativa Procamao hanno disposto la vendita di 870 quintali di semi di fagiolo al ministero dell’Agricoltura per la distribuzione di pacchetti agricoli da fornire ad altri produttori che si trovano in situazioni precarie. Ventura ci ha raccontato come hanno affrontato la situazione: “Ad oggi, non abbiamo interrotto il lavoro nonostante siamo stati fortemente colpiti dall’Emergenza Nazionale Covid-19. Ci siamo reinventati. Abbiamo riscontrato molte difficoltà. La consegna dei fagioli al ministero dell’Educazione per il programma di alimentazione scolastica non è stata realizzata a causa delle misure di restrizione dettate dalla pandemia. Abbiamo cercato dentro di noi l’entusiasmo, la forza e la determinazione. I frutti dell’apprendimento sono evidenti – aggiunge – la nostra visione imprenditoriale è andata oltre e i nostri occhi sono fissi sull’ottenimento di maggiori e nuove opportunità”. In questo modo più di 250 produttori di fagioli nella parte orientale di El Salvador di garantire la sicurezza alimentare delle loro famiglie per i prossimi mesi.
Tuttavia, è importante non perdere di vista il fatto che la crisi economica generata da Covid-19 avrà un forte impatto sulla malnutrizione nelle aree più vulnerabili della regione. Il Paese non può fermarsi. L’agricoltura continua e continuerà ad essere il motore delle aree più vulnerabili. Bisogna reagire nell’ottica di ciò che la pandemia lascerà dietro di sé. La fame continuerà e il Corridoio Secco resterà una delle zone più affette dai cambiamenti climatici.