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L’inclusione nel mondo del lavoro delle persone con disabilità: l’esperienza del progetto AYADI

La Giornata internazionale delle persone con disabilità, che si celebra ogni anno il 3 dicembre, è un'occasione fondamentale per riflettere sull'inclusione e la non discriminazione delle persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita, compreso il mondo del lavoro.

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L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) è da sempre impegnata nella promozione dei diritti umani e, attraverso il progetto AYADI, finanziato da AICS e realizzato dal Palestinian Employment Fund (Fondo Palestinese per l’Impego), sta lavorando per migliorare l’accesso dei giovani al mercato del lavoro, con un’attenzione particolare proprio per le persone con disabilità.

Il progetto AYADI mira a favorire l’integrazione dei giovani in cerca di occupazione o che vogliono intraprendere una nuova attività imprenditoriale, offrendo loro corsi di formazione professionale e servizi di coaching e mentoring. Questa iniziativa è un esempio concreto di come l’inclusività possa diventare realtà: tra i beneficiari del progetto, infatti, ci sono anche giovani con disabilità, a cui vengono offerte opportunità di formazione e inserimento lavorativo, grazie all’utilizzo di strutture accessibili e percorsi formativi pensati per rispondere alle loro specifiche esigenze.

Abbiamo intervistato Alice, la Project Manager del progetto AYADI, una persona con disabilità che, con grande determinazione, guida l’iniziativa. La sua esperienza personale ha segnato profondamente il suo approccio alla gestione del progetto. Alice ha condiviso con noi la sua storia, le sfide che affronta ogni giorno e i successi che l’hanno spinta a continuare con ancora più passione.

Alice spiega che l’inclusività non riguarda solo l’accessibilità fisica dei luoghi di lavoro, ma anche la progettazione di programmi formativi pensati per persone con disabilità, affinché tutti possano avere pari opportunità di crescita e successo professionale. “Il progetto mira a creare opportunità di lavoro accessibili a chiunque, indipendentemente dalle proprie abilità“, afferma Alice, sottolineando che l’obiettivo è permettere a ciascun individuo di esprimere al meglio il proprio potenziale.

Dopo aver lavorato per oltre undici anni senza disabilità, la sua prospettiva sul mondo del lavoro è cambiata drasticamente quando è diventata lei stessa una persona con disabilità. “La mia esperienza mi ha permesso di comprendere meglio le necessità di chi si trova in una situazione simile alla mia e di promuovere soluzioni che possano rendere il mondo del lavoro veramente accessibile per tutti“, racconta Alice. La sua visione si è arricchita di nuove consapevolezze, che ora applica nel suo lavoro quotidiano, difendendo i diritti di chi potrebbe essere emarginato o trascurato.

La gestione del progetto AYADI non è priva di difficoltà, specialmente per Alice, che ora utilizza una sedia a rotelle. Questo cambiamento fisico l’ha spinta a riflettere sulle barriere che le persone con disabilità affrontano quotidianamente, anche nel perseguire i propri obiettivi professionali.

Tuttavia, la sua determinazione è sempre rimasta intatta. “Questa è la prima volta che supervisiono un progetto utilizzando una sedia a rotelle“, racconta. “Anche se è una sfida, mi spinge a cercare soluzioni che possano davvero fare la differenza. Ho partecipato a workshop, ho incontrato partner e lavorato a stretto contatto con i beneficiari del progetto, dimostrando che le persone con disabilità possono eccellere nel loro lavoro.

Grazie anche alla possibilità di svolgere riunioni online, Alice è riuscita a gestire e coordinare con successo le attività del progetto in Palestina, dimostrando che l’inclusività nel lavoro non è solo una necessità, ma una vera e propria opportunità di crescita. “Mi dà fiducia il fatto che chiunque, con le giuste risorse e supporti, possa realizzare i propri sogni“, dice con determinazione.

Alice sottolinea che uno degli ostacoli maggiori per le persone con disabilità è la scarsità di centri di formazione realmente accessibili e dotati di personale qualificato per rispondere alle particolari esigenze delle persone con specifiche tipologie di disabilità. “Molti formatori non hanno le competenze per lavorare con persone con disabilità, limitando di fatto le possibilità di alcuni potenziali beneficiari. È successo, ad esempio, ad una beneficiaria che voleva iscriversi a un corso di estetica, ma l’insegnante non riusciva a gestirla, dato che la ragazza non può né sentire né parlare“, racconta. In questi casi, è necessario un adattamento specifico dei percorsi formativi, che tenga conto delle diverse necessità delle persone disabili.

Alice è convinta che l’inclusività nel mondo del lavoro non debba essere un concetto astratto, ma una pratica quotidiana. Per questo, una delle sue strategie principali è quella di lavorare a stretto contatto con le istituzioni, come il Ministero delle Politiche Sociali, per garantire che le politiche e le opportunità siano realmente inclusive. Un passo importante in questa direzione è la creazione di un database completo che contenga informazioni sulle persone con disabilità, i loro percorsi educativi e professionali, e le loro specifiche esigenze. Inoltre, il progetto promuove politiche di assunzioni inclusive, con descrizioni di lavoro chiare e inclusive, e canali di reclutamento che tengano conto delle persone con disabilità.

Non solo accessibilità fisica, ma anche digitale: Alice sottolinea l’importanza di garantire che gli strumenti digitali, le piattaforme online e le risorse siano accessibili a chi utilizza le nuove tecnologie, così come l’importanza di fornire accomodamenti sul posto di lavoro, come orari flessibili o interpreti in lingua dei segni.

Guardando al futuro, Alice sta pensando di sviluppare un progetto pilota chiamato “Palestina Accessibile“, con l’obiettivo di creare un ambiente lavorativo che supporti l’inclusività per le persone con disabilità. “Vogliamo che ogni persona con disabilità abbia le stesse opportunità di lavoro e formazione di chiunque altro“, dice con entusiasmo. Un futuro che, grazie all’impegno di Alice, può diventare una realtà accessibile e piena di opportunità per tutti.

La Giornata internazionale delle persone con disabilità ci ricorda che il cammino verso un mondo inclusivo richiede ancora molti passi, ma con progetti come AYADI e con il coraggio di chi, come Alice, supera ogni giorno barriere e difficoltà, crediamo che il cambiamento è possibile.

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