
Passi di donna, leggeri ma significativi, nel nord dell’Albania
Si chiama “Hapa te Lehte”, in albanese Passi Leggeri, il Centro Donna di Scutari nato oltre 20 anni fa grazie ai finanziamenti della Cooperazione Italiana e l’impegno della OSC italiana Cospe. Dall’unione di 3 associazioni locali, Passi Leggeri è divenuto negli anni un riferimento per la tutela dei diritti della donna e il dialogo con le istituzioni albanesi a Scutari, decisivo per ottenere il miglioramento dei servizi sociali offerti, coinvolgendo in maniera strutturale le beneficiarie stesse.
Abbiamo incontrato Denada Shpuza, una delle animatrici del Centro, per sapere come è cambiata la situazione in Albania sul fronte della protezione sociale e dell’empowerment femminile.
“Quando abbiamo cominciato 25 anni fa, la condizione delle donne in Albania era influenzata dal regime comunista, che aveva imposto restrizioni e controllo sulla libertà individuale, seppur riconoscendo formalmente un certo grado di uguaglianza. Le donne affrontavano discriminazione sociale, economica e familiare. I diritti erano limitati, l’aborto è rimasto illegale fino al 1995, così come limitato era il diritto al divorzio. La mentalità patriarcale era dominante. Oggi le donne albanesi hanno maggiori opportunità di partecipare alla vita politica ed economica, ma continuano ad affrontare stereotipi, disuguaglianze salariali e violenze domestiche, indipendentemente dal miglioramento del quadro giuridico avvenuto in questi anni. Abbiamo Leggi sull’uguaglianza di genere, sul diritto all’aborto e contro la discriminazione, misure contro la violenza domestica e per i diritti di proprietà, ma troppo spesso queste Leggi non trovano una piena attuazione”.
Come si è evoluta l’occupazione femminile in Albania in questi anni di lavoro del Centro? Quali sono i lavori che le donne riescono a svolgere con continuità? L’occupazione femminile in Albania è cresciuta, soprattutto nelle aree urbane, con molte donne che hanno trovato lavoro nei servizi, istruzione, sanità e commercio; tuttavia, le donne continuano a incontrare ostacoli nell’accesso a lavori di alto livello e ben retribuiti. Molte donne sono impiegate nel settore agricolo ma senza potere decisionale e con salari più bassi. In molte aree rurali le donne continuano a essere escluse dai diritti di eredità, specialmente per quanto riguarda la terra. La tradizione patriarcale e le pratiche culturali radicate nelle comunità rurali albanesi sono una delle principali ragioni per cui le donne non possono ereditare proprietà terriere. Nel corso degli anni, Passi Leggeri ha offerto corsi professionali per aumentare le capacità di donne e ragazze, offrendo loro continue opportunità di lavoro. Ha inoltre supportato donne provenienti dalle zone rurali per impiegarle nell’agricoltura, nel turismo e nell’artigianato.
Quante donne vittime di violenza assistete mediamente ogni anno? In 21 anni il Centro Donna ha sostenuto circa 3.000 donne, attraverso servizi di assistenza legale e psico-sociale. Il numero varia ma riscontriamo un trend inverso rispetto allo spopolamento di queste zone, con un aumento purtroppo costante di donne che chiedono il nostro aiuto – mediamente ricevono supporto tra le 120 e le 150 donne ogni anno.
Come si divide il vostro lavoro tra le varie attività che svolgete? Il Centro Donna ha creato diversi servizi, in particolare il servizio antiviolenza, che offre supporto psico-sociale e legale per le donne e le ragazze vittime di violenza domestica e abusi di genere; servizi di doposcuola per i figli delle donne vittime di violenza e soprattutto un’impresa sociale, animata da donne ospiti del Centro, che promuove la cucina tradizionale e garantisce reddito. Con gli ultimi due progetti finanziati dall’Unione Europea “Orgogliosi di avere diritti” e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo “Sostegno all’uguaglianza di genere, ai diritti e all’empowerment economico delle donne rurali nel nord dell’Albania” arriviamo a coprire quasi tutto il nord dell’Albania, compresa la capitale, con attività che tutelano i diritti delle donne e della comunità LGBTIQ+, promuovendo sensibilizzazione e azioni di lobbying per i diritti di proprietà e del patrimonio, l’importanza dell’indipendenza economica delle donne e tutti i temi su cui ci battiamo sin dalla nostra istituzione.
L’esperienza di “Passi Leggeri” è stata replicata, sono nate a Scutari o nel resto dell’Albania altre realtà simili? Nel quadro dei vari progetti, il Centro Donna ha aperto piccoli sportelli nei comuni di Pukë e Vau Dejës, estendendo i servizi che offre qui a Scutari; tuttavia, considerando che il nostro obiettivo è il rafforzamento della società civile, abbiamo lavorato con diversi gruppi informali, incoraggiandoli a contribuire al miglioramento delle realtà locali. Abbiamo sostenuto la creazione di associazioni in queste aree, per promuovere i diritti di donne e ragazze e rendere sostenibile il percorso di sviluppo delle nostre comunità.
Secondo te quale ruolo potrebbero avere le donne per promuovere la pace e contribuire ad affermare la sicurezza? Le donne possono svolgere un ruolo cruciale nella promozione della pace e nella costruzione della sicurezza, grazie alle loro capacità di mediazione, empatia e visione inclusiva. In molte culture e contesti, le donne hanno storicamente avuto un ruolo importante nella gestione dei conflitti, a livello familiare e comunitario, e questo può estendersi a livello più ampio.
Cosa significa l’8 marzo per le donne albanesi: è una ricorrenza sentita, celebrata? Sebbene ci siano celebrazioni e manifestazioni in città, tra cui eventi pubblici, conferenze e attività culturali, molte donne vivono l’8 marzo anche come un’occasione per riflettere sui propri diritti, sulle sfide che ancora affrontano e sulla necessità di fare progressi verso la parità di genere. In alcune zone più tradizionali o rurali, l’8 marzo è solo un’occasione di festa, ma in generale la consapevolezza su temi come la violenza di genere, l’uguaglianza nel lavoro e nei diritti continua a crescere.