SENEGAL: riflessioni sul 2019 e sfide future
Superare l’afro-pessimismo per focalizzarsi sul concetto di afro-responsabilità, per un 2020 che scardini gli stereotipi e riparta dalle persone.
Il 2019 è stato un anno di sfide, sperimentazioni e conferme per l’ufficio AICS di Dakar. Una delle componenti chiave delle azioni portate avanti dalla sede, nei paesi di competenza, è quella di creare sinergie e sistematizzare programmi ed interventi attuati creando un quadro di scambio e riflessione tra gli attori, dando voce, soprattutto, ad attori locali e beneficiari. Un aspetto, quello della partecipazione degli stakeholder, sottolineato anche dall’esito positivo della Peer review 2019, il processo di valutazione tra pari con il quale il Development Assistance Committee dell’OCSE (DAC) esamina il sistema di cooperazione allo sviluppo di ciascun paese membro, come nel caso della missione di review del sistema italiano di cooperazione, tenutasi lo scorso mese di marzo tra Roma e Dakar. Del sistema italiano è stato apprezzato l’impegno sul multilaterale, la capacità di acquisire una leadership in ambiti quali patrimonio culturale e agricoltura e lo spirito della nuova legge 125.
Nonostante le conferme, permangono le sfide, legate alla complessità delle realtà nelle quali la sede opera, come nel caso del Mali, dove l’aspetto umanitario e la componente dello sviluppo sono collegati e richiedono un’azione congiunta di istituzioni locali e donatori. Un lavoro certosino e quotidiano tra beneficiari, partner di interventi finanziati dall’Italia, istituzioni e attori di coordinamento umanitario a livello locale su settori di intervento quali acqua, agricoltura e promozione dell’occupazione giovanile oltre naturalmente ad iniziative di emergenza, attive nei settori della sicurezza alimentare e servizi di base per la protezione dei gruppi vulnerabili colpiti da scontri armati e conflitti interni, al fine di rafforzare la resilienza in stretta connessione con la stabilizzazione della zona del Sahel.
Sempre in un’ottica inclusiva, partecipativa e di scambio, è stato organizzato in Senegal, dal 30 settembre al 2 ottobre 2019, il seminario regionale AICS, Migration trends and common strategies. Lessons from the field. Un incontro che ha riunito la sedi AICS di Addis Abeba, Il Cairo, Maputo, Mogadiscio, Nairobi, Ouagadougou, Tunisi, Khartoum e Dakar, oltre che gli uffici tematici di Roma con l’obiettivo di mettere a sistema le azioni progettuali in ambito migrazione e sviluppo.
Al seminario hanno partecipato anche Delegazione Europea, UNHCR, IOM, SDC, Summit nazionale delle Diaspore e la rete Ndaari, una realtà senegalese che ingloba migranti di ritorno che hanno deciso di investire in loco. Una cooperazione basata sulla condivisione di conoscenze e risorse, che coinvolge nuovi attori, in particolare la diaspora senegalese in Italia, come dimostra il lancio del programma Plasepri/Pasped, tenutosi a Dakar l’1 ottobre 2019. Il programma, realizzato da AICS Dakar in collaborazione con la Cassa Depositi e Prestiti italiana ed il Ministero della Microfinanza e dell’Economia Solidale del Senegal, offre sostegno al settore privato ed alla creazione di impiego in Senegal, attraverso la realizzazione di una piattaforma che fornisce assistenza finanziaria e tecnica per lo sviluppo di micro, piccole e medie imprese e la valorizzazione della diaspora senegalese residente in Italia che vorrebbe investire nel proprio paese.
Il Senegal, al centro della stabilità democratica in Africa occidentale, è un paese prioritario dell’azione dell’AICS nella regione. Un paese in continuo movimento, come descritto da Foo Jem, la campagna radiofonica promossa dalla sede AICS di Dakar, che presenta storie di vita e professionali ispiranti giovani senegalesi, come esempio di un continente dinamico e cosciente delle nuove sfide. Una sperimentazione comunicativa che vuole andare al di là dell’afro-pessimismo o dell’afro-ottimismo per focalizzarsi piuttosto sul concetto di afro-responsabilità, per un 2020 che scardini gli stereotipi e riparta dalle persone.