Lo sviluppo in Somalia viene dal cuore e passa per la diaspora
L’ingegnere Aliyow e’ parte del progetto Mida Somalia di Oim, finanziato da Aics, un programma di sviluppo di capacita’ che supporta esperti della diaspora per riportare le loro competenze e conoscenze nel loro paese d'origine.
Mogadiscio, Marzo 2021. Molte parti del continente africano sono attualmente colpite da una carenza di risorse umane qualificate. La partenza su larga scala di dirigenti e laureati ha contribuito a questa carenza. Migliaia di professionisti africani come medici, infermieri, contabili, ingegneri, manager, insegnanti, ecc. lasciano l’Africa ogni anno. La ragione principale della loro partenza è quella di migliorare le loro condizioni di vita, o proseguendo gli studi o cercando lavori meglio pagati. Altri partono per fuggire dall’insicurezza e/o da condizioni politiche e socio-economiche instabili. La conseguente fuga di cervelli aumenta la dipendenza delle economie africane costringendole a ricorrere a costose competenze straniere in molti settori, il che a sua volta crea un circolo vizioso sempre più ampio.
“Migration for Development in Africa” (Mida) è un programma di capacity-building, che aiuta a mobilitare le competenze acquisite dai cittadini africani all’estero a beneficio dello sviluppo dell’Africa. L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) ha lanciato questo programma per rafforzare i suoi sforzi di capacity building nell’assistere i Paesi africani a beneficiare dell’investimento che hanno fatto nei loro cittadini. Molti cittadini africani della diaspora stanno applicando le loro qualifiche e competenze nei paesi sviluppati in Europa e Nord America. Queste qualifiche e competenze dovrebbero essere riportate nella corrente principale dello sviluppo del continente africano. Attraverso il suo approccio basato sulla mobilità, Mida mira ad aiutare i cittadini africani a contribuire direttamente allo sviluppo dei loro paesi d’origine. L’Organizzazione per l’Unità Africana (Oua) ha approvato il programma MIDA nel 2001.
L’iniziativa Mida è iniziata in Somalia nel 2008 con i primi esperti della diaspora schierati nel 2009. L’obiettivo generale del programma è quello di rafforzare la capacità delle istituzioni statali attraverso il reclutamento di professionisti qualificati della diaspora per contribuire al raggiungimento degli obiettivi stipulati nel piano di sviluppo nazionale della Somalia allineato con il Global Compact sulla migrazione e l’Agenda di sviluppo 2030. L’iniziativa è strutturata con un approccio integrato e multisettoriale (federale e regionale; istituzioni e comunità; esperti della diaspora, professionisti locali e giovani altamente qualificati). Questo aspetto di multidimensionalità, che valorizza le connessioni trasversali tra le diverse componenti, i beneficiari e i partner, è l’elemento caratteristico di tutti i progetti Mida realizzati in Somalia. Il programma sostiene la mobilitazione delle risorse e delle competenze della diaspora somala per contribuire alla stabilizzazione e allo sviluppo della Somalia, garantendo al contempo che le competenze e le conoscenze siano trasferite all’istituzione ospitante una volta che gli esperti della diaspora completano i loro incarichi. L’impatto a lungo termine e la sostenibilità sono ulteriormente rafforzati attraverso l’assegnazione di professionisti locali e professionisti junior (stagisti), che beneficiano del tutoraggio e della formazione quotidiana degli esperti della diaspora.
Durante l’incarico, gli esperti di Mida conducono vari corsi di formazione per il personale delle istituzioni ospitanti e sono coinvolti nel coordinamento del settore, oltre ad assistere nello sviluppo di vari documenti politici, quadri e piani strategici. L’obiettivo della componente Mida Italia finanziata dal nostro Paese è quello di contribuire alla riabilitazione e allo sviluppo della Somalia valorizzando il ruolo della diaspora somala e delle sue associazioni presenti in Italia, con particolare attenzione alle attività promosse dalle associazioni di donne somale, coinvolgendole nella mobilitazione e nel trasferimento delle loro competenze professionali, sociali ed economiche nel loro Paese d’origine. Il contributo italiano ha sostenuto l’inserimento di esperti provenienti della diaspora presso le strutture chiave del Governo federale e degli Stati membri (Presidenza, Ufficio del primo ministro, ministeri federali e degli Stati membri).
Ecco la testimonianza di uno degli esperti:
“Sono l’ing. Mohamud Hussein Aliyow, un ingegnere somalo che si e’ formato grazie alle istituzioni culturali italiane, prima in Somalia, dalle elementari all’universita’ Gahayr, fondata e finanziata dal ministero degli Affari esteri, fino al master a Roma nel 1990. Ho vissuto a Roma per 12 anni, prima di trasferirmi in Inghilterra.
Nel 1991 il governo centrale in Somalia e’ collassato, e per circa 25 anni successivi ha vissuto un periodo di instabilita’ politica e insicurezza che credo sia conosciuto in tutto il mondo, fino alla situazione politica attuale.
Quando sono tornato in Somalia nel 2015, ho servito il mio paese come ministro della Pesca e delle risorse marine, e dopo questo mandato politico, ho deciso di utilizzare le mie competenze, ma come e dove?
Ho chiesto supporto all’Aics, ed in particolare al direttore Guglielmo Giordano; grazie al suo interessamento ho potuto lavorare a Baidoa come consulente di pianificazione urbana, e durante la realizzazione del programma ho fatto molti progetti in questa città.
Il meglio di questo programma per me è stata la possibilità che mi ha dato di aiutare il mio popolo e il mio paese d’origine.
Quando i miei cittadini mi hanno chiesto: “puoi costruire come un ponte?” La mia risposta è stata: “si pero’ secondo le norme e i regolamenti italiani, perché in Somalia i ponti li hanno costruiti gli italiani!”
L’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) ha contribuito al programma Mida Italia con un primo finanziamento di 1.8 milioni di euro nel 2016, rifinanziato per una seconda fase da due milioni nel 2018. Una terza fase da sempre da due milioni di euro, per la durata di 2 anni, è stata inserita nella programmazione relativa all’anno 2021. Questa ulteriore fase espanderà il supporto della diaspora oltre che a vantaggio delle istituzioni governative, anche ad alcuni istituti di formazione professionale (Tvet) ad Hargeisa, Mogadiscio, Garowe e Chisimaio.