Sudan: iniziative di contrasto alla povertà
Secondo i risultati della Sudan Household Health Survey, un terzo della popolazione sudanese vive al di sotto della soglia di povertà, ed il 25% vive in condizioni di povertà estrema. Questa è la situazione a cui AICS Khartoum deve far fronte attraverso una serie di progetti multilaterali, bilaterali e d’emergenza, particolarmente negli Stati orientali del Sudan
L’ISU (Indice di Sviluppo Umano), indice multisettoriale composito che combina aspettativa di vita, livello di educazione e reddito pro-capite, nel 2015, ha assegnato al Sudan il 165esimo posto su 188 paesi analizzati. Il Sudan risulta con un ISU pari a 0,49 ben al di sotto della media dei Paesi sub-sahariani (0,52) e arabi (0,69); l’Italia, a titolo comparativo, situata al 26esimo posto ha un indice pari a 0,891.
Nello specifico la metà di chi si trova sotto la soglia di povertà vive in Kordofan e Darfur dove si concentrano il 90% degli IDPs del Sudan (3.9 milioni).
Il Prodotto Interno Lordo sudanese dipende al 32% dal settore agricolo e con un miglioramento gestionale ed una maggiore intensità di investimenti potrebbe crescere ulteriormente d’intensità2. L’importanza del settore è particolarmente rilevante alla luce dell’alta percentuale di popolazione rurale (65%) e delle rilevazioni FAO che stimano che l’80% della forza lavoro vi sia impegnata con significative variazioni stagionali e geografiche. La già precaria situazione delle attività agricole di sussistenza, che rappresentato la quasi totalità del settore, sono state ulteriormente aggravate dall’attuale crisi economica iniziata a fine 2017, con il risultato che sempre meno famiglie riescono a soddisfare il proprio fabbisogno alimentare3.
Questa è la situazione a cui AICS Khartoum deve far fronte attraverso una serie di progetti multilaterali, bilaterali e d’emergenza, particolarmente negli Stati orientali del Sudan (Gedaref , Kassala e Red Sea).
Le attività generatrici di reddito, dirette alle fasce più vulnerabili della popolazione – giovani, donne e disabili – tramite formazione professionale e promozione del micro-credito hanno l’obiettivo di migliorare le tecniche produttive e di conservazione al fine di creare micro-imprese agricole e nell’indotto. A questo scopo le attività svolte si concentrano nell’aumento della redditività dei raccolti e nel miglioramento dell’apporto nutritivo delle colture a disposizione della popolazione beneficiaria.
Al momento, AICS Khartoum sta realizzando cinque progetti sul canale multilaterale con FAO, IFAD, UNWOMEN, UNDP ed UNIDO per un totale complessivo di oltre cinque milioni (5,12) di euro ed un programma bilaterale di poverty alleviation [AID 10017] dal valore di tre milioni.
Quest’ultimo, coinvolgendo principalmente donne e giovani, ne ha migliorato l’accesso all’acqua, i livelli di sicurezza alimentare in maniera permanente e sostenibile anche grazie all’incremento del reddito pro-capite a loro disponibile. La creazione di revolving funds ha permesso di divulgare tecniche agricole sostenibili, tramite la riduzione degli infestanti patogeni, miglioramento varietale e delle qualità orticole in ottica di piena sostenibilità affiancando elementi di business management.
La realizzazione di dighe di contenimento dell’acqua piovana hanno un alto impatto ambientale permettendo la diminuzione dell’erosione durante gli allagamenti e l’incremento della capacità di immagazzinamento delle acque da parte del terreno. Grazie a questi interventi, la coltivazione del sorgo nello Stato del Red Sea è aumentata di oltre 100 feddan (42 ettari). Beneficiari principali dell’iniziativa sono le popolazioni semi-nomadi del gruppo etnico Begia, in particolare la tribù degli Hadendoa dello Stato del Red Sea e dei Beni Amer di Kassala. Essi, vivono in condizioni di povertà estrema e dipendono da un’economia fragile legata all’allevamento di bestiame in ambiente semiarido. Di conseguenza i bambini di queste famiglie soffrono spesso di malnutrizione acuta e severa. Il tasso di scolarizzazione estremamente basso e il ruolo femminile subordinato in quasi tutti gli ambiti della vita sociale ne acuiscono ulteriormente le precarie condizioni di vita. A questo proposito AICS Khartoum, in linea con il ruolo italiano di Donor Convener del movimento ONU Scaling Up Nutrition (SUN), destina una parte significativa degli interventi di poverty alleviation alla componente nutrizione coinvolgendo le donne su cui ricade gran parte della gestione della dieta familiare e delle piccole coltivazioni di sussistenza influenzando in questo modo la produzione e consumo di diverse categorie di prodotti. AICS promuove attivamente la partecipazione femminile dei processi produttivi con particolare attenzione alla trasformazione degli alimenti e rafforzando la sensibilizzazione circa salute materno-infantile e buona nutrizione favorendo la formazione nei centri di salute e nelle associazioni di donne.
Il progetto finanziato da AICS a UNWOMEN “Sviluppo sostenibile e poverty alleviation in Sudan: empowerment delle donne nelle catene di valore dell’agro business e della pesca nello Stato del Red Sea (AID 11236)”, si inserisce in questa strategia promuovendo la parità di genere e l’emancipazione femminile a Port Sudan e Suakin. L’iniziativa, quindi, con un approccio multisettoriale mira al rafforzamento delle cooperative di donne per la produzione di farina di pesce, al potenziamento dell’accesso femminile ai servizi finanziari ed a formazione professionale specifica finalizzata a sviluppo delle competenze ed innovazione tecnologica.
Parallelamente, le iniziative FAO e UNIDO finanziate da AICS sul canale multilaterale, si focalizzano sul rafforzamento dei livelli di sicurezza alimentare e delle filiere agricole, la realizzazione di opportunità occupazionali sostenibili ed il miglioramento dell’accesso al credito di donne e giovani nello Stato di Kassala. Questi obiettivi si declinano con attività formative tecnico-gestionali, di assistenza tecnica e fornitura di attrezzature e materiali con un approccio non assistenzialista teso ad incentivare la micro-imprenditorialità sulla base di principi mutualistici e cooperativi.