Tunisi: soddisfatti del lavoro fatto nel 2018
L’inizio di un nuovo anno è sempre l’occasione per tracciare un bilancio del lavoro svolto, valutare i risultati raggiunti e, sulla base di quanto ottenuto, pensare alle nuove priorità e ai nuovi obiettivi. Come sede AICS di Tunisi anche noi abbiamo colto questo periodo per fermarci un attimo, guardare indietro e analizzare l’anno appena trascorso.
Prima di entrare nel dettaglio della nostra attività occorre però fare una premessa. La nostra sede di Tunisi ha assunto dal 2016 una competenza regionale e si trova ora a gestire attività di cooperazione non solo in Tunisia, ma anche in Libia, Marocco e Algeria (anche la Mauritania rientrava tra i Paesi di competenza di questa sede, ma, proprio nel dicembre di quest’anno, è stato fatto il passaggio di consegne alla sede AICS di Dakar). Tra questi Paesi, la Tunisia e la Libia rimangono al centro della nostra azione, dove si concentrano la maggior parte delle nostre risorse.
Una parte delle iniziative attualmente in corso in Tunisia sono il risultato dell’accordo firmato tra il Governo italiano e quello tunisino del febbraio 2017. Nell’ultimo anno il nostro lavoro si è dunque concentrato nel dare corpo e forma a quanto previsto da quest’ultimo accordo e dare seguito e completare programmi già in corso d’opera.
Tra le priorità della nostra azione in Tunisia, merita un posto di rilievo il sostegno al settore privato e in particolare alle Piccole e Medie Imprese (PMI) tunisine. Seguendo una strategia d’intervento adottata inizialmente negli anni ’80 e progressivamente adattata alle nuove esigenze del contesto tunisino, la Cooperazione italiana sta finanziando un programma di linee di credito per le PMI tunisine. Si tratta, nello specifico, della possibilità per le PMI di accedere a crediti a tassi agevolati per l’acquisizione di beni di provenienza italiana.
La linea di credito attualmente in corso ha messo a disposizione fino ad oggi oltre 50 milioni di euro, su un totale di 73 milioni disponibili. Durante quest’ultimo anno sono state dodici le PMI tunisine che hanno ottenuto il finanziamento per un importo totale di 5,8 milioni di euro, grazie al quale potranno creare circa 165 nuovi posti di lavoro. Per dare continuità a questa strategia di intervento, apportando delle importanti innovazioni, è stata approvata quest’anno una nuova linea di credito, in questo caso destinata al settore agricolo e all’economia sociale e solidale per un totale di 57 milioni di euro che dovrebbe essere operativa entro il 2019.
Il sostegno all’imprenditoria non può però prescindere da un importante coinvolgimento della componente giovanile del Paese. In accordo con le autorità tunisine abbiamo così deciso che puntare sui giovani possa rappresentare il valore aggiunto del nostro intervento. In quest’ottica, lo scorso dicembre, 35 giovani imprenditori di cui il 40% donne, di due regioni del sud della Tunisia, Médenine e Tataouine, hanno ricevuto fondi (350mila euro in tutto) per la creazione di microimprese. Questo progetto, realizzato in partenariato con il Ministero tunisino del Lavoro e l’agenzia onusiana UNOPS, persegue la nostra volontà di sostenere un processo di sviluppo inclusivo che possa coinvolgere giovani e donne provenienti dalle regioni più svantaggiate del Paese.
Restando nella stessa area geografica, ovvero nel sud della Tunisia, non possiamo non citare un’iniziativa che vede coinvolte alcune giovani e intraprendenti donne, capaci di creare un nuovo prodotto adatto al mercato di oggi, partendo dalla tradizione. Si tratta del marchio TATAOUI, una nuova etichetta che raggruppa al suo interno prodotti alimentari, tessili e cosmetici, frutto del sapere tradizionale della zona. Le donne protagoniste di quest’iniziativa hanno potuto presentare ufficialmente il marchio e i nuovi prodotti alla Fiera dell’Artigianato di Tunisi, una delle più importanti passerelle del settore, lo scorso aprile. Nei mesi successivi queste giovani imprenditrici hanno così iniziato a muovere i primi passi per una commercializzazione dei prodotti su scala nazionale.
Sempre nell’ottica di uno sviluppo inclusivo e tenendo fede ai principi enunciati all’interno della nuova Costituzione tunisina del 2014, AICS Tunisi sostiene le autorità locali nel processo di decentralizzazione in atto e, per questo, nel 2018 è stata approvata l’iniziativa PRODEC. Si tratta di un programma di 25 milioni di euro a dono che saranno utilizzati per creare le infrastrutture di base in 31 nuovi comuni nel Paese e permetteranno di migliorare cosi al contempo i servizi destinati ai cittadini tunisini.
Il Memorandum del 2017 assegnava, tra gli altri, un posto rilevante al settore dell’educazione. Come AICS Tunisi, abbiamo lavorato in stretta collaborazione con il Ministero tunisino dell’educazione e con organizzazioni internazionali quali l’UNICEF e il Programma Alimentare Mondiale (PAM).
Fino ad oggi, l’impegno profuso in collaborazione col PAM ha portato all’avvio dei lavori di riabilitazione di 16 mense scolastiche e alla creazione di 8 orti scolastici che contribuiranno al fabbisogno alimentare degli istituti, e alla sperimentazione di un modello centralizzato di mensa in grado di distribuire pasti caldi e nutrienti a scuole “satelliti” che, prima dell’intervento, non avevano i mezzi per essere autosufficienti. Inoltre, insieme a UNICEF sono stati realizzati interventi per migliorare l’ambiente scolastico, allo scopo di prevenire l’abbandono scolastico; per esempio, è sono stati ristrutturati i servizi sanitari in 11 scuole elementari, pianificati simili interventi per il prossimo anno in altre 23 scuole, e realizzate sessioni di educazione all’igiene in più di 70 istituti. Consapevoli dell’importanza di un’educazione pubblica, accessibile a tutti e di qualità, nel 2018 è stato approvato un credito d’aiuto del valore di 25 milioni di euro, destinato ad un programma di miglioramento di 260 infrastrutture scolastiche in tutto il territorio nazionale.
La nostra attenzione verso le nuove generazioni in Tunisia è poi dimostrata dalle azioni di sensibilizzazione organizzate dai giovani tunisini sui rischi della migrazione irregolare, con la collaborazione dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e le innovazioni portate dall’ONG CIES, come la creazione della prima applicazione mobile sui servizi per i migranti.
Tirando dunque le somme del nostro lavoro in Tunisia non possiamo che essere soddisfatti, pur con la consapevolezza della natura complessa del nostro mandato. Nel 2018 sono state approvate iniziative per più di 100 milioni di euro. Nel prossimo biennio dovremo approvare altri 55 milioni di euro, come completamento del Memorandum firmato nel 2017 con i nostri partner tunisini.
Infine, non possiamo non citare il lavoro svolto dalla nostra sede di Tunisi in supporto alla Libia. Per garantire una risposta multidimensionale, abbiamo impostato una strategia capace di muoversi lungo due direttive: l’aiuto umanitario e la stabilizzazione. In questo modo intendiamo dare un supporto efficace alle autorità e ai cittadini libici, in un contesto che rimane ancora instabile.
Con il contributo di organizzazioni italiane della società civile, nel corso dell’ultimo anno sono state realizzate tre iniziative, con un totale di 8 milioni di euro, per interventi di sostegno nei centri migranti e rifugiati collocati nell’area periurbana di Tripoli e per il miglioramento del settore sanitario e della protezione nel sud della Libia (Fezzan). Sempre nel 2018 è stato poi realizzato, in collaborazione con UNOPS, un programma per il rafforzamento del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani nella municipalità di Tripoli, mentre insieme a UNICEF, abbiamo avviato un programma per potenziare la protezione dell’infanzia in Libia.
Tra le priorità che abbiamo fissato per l’anno a venire rientra poi la messa in opera del programma di cooperazione delegata che la nostra sede ha intrapreso all’interno dell’European Union Emergency Trust Fund, con un finanziamento di 22 milioni di euro e che sarà svolto in partnership con l’Unicef e l’Undp. Tale programma prevede interventi di riabilitazione di infrastrutture locali per il miglioramento dell’accesso ai servizi di base e sociali nei settori istruzione, salute, acqua e servizi igienici (WASH), ed il sostegno alla governance locale in 24 municipalità libiche.
A conferma del nostro supporto alla stabilizzazione della Libia, l’anno a venire sarà dedicato anche all’avvio del programma da 3,5 milioni di euro, della Direzione Generale per gli Affari Politici (DGAP), dedicato al sostegno delle municipalità libiche e, in particolare, per rafforzare le capacità di gestione delle autorità nell’erogazione dei servizi di base.
Con questo rinnovato e crescente impegno in un contesto complesso come quello libico, la nostra sede cercherà, dunque, di tenere fede al mandato regionale che le compete. Come ultima considerazione ci preme però sottolineare che, aldilà dei numeri, il nostro impegno e il nostro lavoro non sarebbe stato possibile senza la stretta collaborazione avuta dalle autorità di Paesi storicamente amici.