“Mi sono diplomata alla scuola secondaria superiore. A 22 anni ero sposata e oggi sono mamma di quattro figli, due maschi e due femmine. Frequento due volte a settimana gli incontri sensibilizzazione organizzati dal consultorio Omar Ibn Al Khattab. Gli operatori sanitari sono dei volontari che ci parlano di argomenti come la protezione dei bambini, i diritti delle donne, la diagnosi precoce di cancro, la disabilità, e le pratiche dannose per le donne come il matrimonio precoce e le mutilazioni genitali femminili”.
Maryam Othman, la donna che racconta, ha 32 anni, vive a Port Sudan ed è una delle beneficiarie delle attività realizzate nell’ambito dell’iniziativa Tadmeen, finanziata dall’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) che da tempo lavora nello Stato sudanese del Mar Rosso per migliorare le condizioni sociali e la promozione dei diritti umani.
“Quando ebbi la mia prima figlia, mia madre insisteva per mutilarla” confida Maryam. “Sono riuscita a convincere mio marito a non farlo risparmiando cosi anche la mia secondogenita. Le mutilazioni sono una pratica disumana che rovina per sempre la nostra vita di donne. Sono felice di aver risparmiato alle mie figlie questa violenza e oggi sono impegnata, grazie ad Aics a diffondere questa consapevolezza quanto piu possbile”.
La sede Aics di Khartoum è in prima linea a sostenere progetti volti a combattere ogni forma di discriminazione e violenza nei confronti di donne e ragazze, in particolare è impegnata nel combattere le mutilazioni genitali femminili (Mgf), una pratica nefasta tuttora molto diffusa in Sudan: 9 donne su 10 in un’età compresa tra i 15 e i 49 anni sono state vittime di questa pratica, circa l’88%. L’azione di Aics si impernia soprattutto sulla sensibilizzazione delle famiglie, in particolare delle mamme e delle comunità, sulle gravi conseguenze delle mutilazioni per la salute delle bambine.
In occasione della Giornata internazionale della tolleranza zero per le Mgf del 6 febbraio, nell’ambito dei progetti We Rise! e Tadmeen, finanziati da Aics, sono in corso delle sessioni di sensibilizzazione per incoraggiare l’abbandono di tali pratiche. Quest’attività intende creare uno spazio protetto per le donne affinchè esprimano le loro opinioni e prendere coscienza dei problemi che affrontano nella loro vita quotidiana. Riflettere sulle Mgf ha lo scopo di stimolare un dibattito che porti alla consapevolezza e a un cambiamento di una radicata tradizione.
Maryam rappresenta l’esempio di come si possa diffondere questa consapevolezza. Oggi lei è una testimone di questa battaglia fondamentale per i diritti delle donne, affinchè le bambine sudanesi di oggi possano essere domani madri senza più patire sofferenze e umiliazioni.