Non solo solennità per la cerimonia di celebrazione dei 45 anni di cooperazione tra l’Università Eduardo Mondlane di Maputo e l’Italia che si è tenuta il 25 novembre 2022 in Mozambico. Durante l’occasione ci sono stati anche momenti di grande umanità soprattutto in ricordo dei molti professori italiani e mozambicani, alcuni dei quali già scomparsi, che durante questi lunghi anni hanno lavorato fianco a fianco per la più antica e prestigiosa università del Paese.
“Una storia di amicizia e di fiducia reciproca”, l’ha definita l’ambasciatore d’Italia a Maputo, Gianni Bardini, sottolineando come l’Italia sia stato il primo Paese della comunità internazionale a cooperare con l’Università Eduardo Mondlane, il giorno dopo l’indipendenza dello Stato africano nel 1975. Era naturale, ha detto l’ambasciatore, anche per i legami di forte amicizia che erano nati tra le persone durante la lotta d’indipendenza. E sono state molte le università italiane che hanno stretto rapporti di cooperazione con la Uem durante questo lungo periodo, ha detto il Magnifico rettore Manuel Guilherme Junior, ricordando gli oltre 70 accordi che la Uem ha siglato con atenei italiani.
Dal 2016, anno della sua creazione, l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) ha visto nell’educazione superiore uno dei pilastri fondanti della propria strategia di lotta alla povertà e crescita sostenibile, oggi completamente rispecchiata all’interno dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
“In questo patrimonio di eredità globale, per quanto concerne il Mozambico entra a pieno titolo la partnership con l’Università Eduardo Mondlane”. Queste le parole del direttore di Aics, Luca Maestripieri, nel suo saluto ai partecipanti alla cerimonia, aperta dal ministro della Scienza e Tecnologia e dell’Istruzione Superiore del Mozambico (Mctes), Daniel Daniel Nivagara. Il ministro, dopo aver fatto un’analisi storica delle relazioni di cooperazione, ha passato in rassegna le iniziative di cooperazione operanti nei settori tutelati dal suo ministero e implementati d’intesa con la Uem, come il Programma Rino (Risorse, Innovazione e Sviluppo per le aree di conservazione”; il programma di sostegno alla Uem per la Riforma Accademica, Innovazione Tecnologica e Investigazione Scientifica; e il progetto Ict4Dev che rientra nelle linee progettuali di supporto alla Trasformazione Digitale del Mozambico sviluppate dal Mctes e Aics con i programma Govnet Plus e Digit (Operazionalizzazione dei Poli Tenoclogici di Eccelleza Digitale).
Il titolare di sede presso Aics Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ha sottolineato come in termini di prospettive il proseguimento di questo partenariato di lungo corso dovrà continuare ad incentrarsi sull’incremento di processi che riguardano l’efficienza interna e le capacità di coordinamento, indirizzo, controllo e valutazione degli organi centrali dell’Uem; la qualità dell’offerta formativa nelle aree disciplinari e scientifiche; le capacità di ricerca scientifica di livello internazionale applicata allo sviluppo socioeconomico e territoriale del Mozambico.
L’architetto Luís Lage ha ricordato la creazione della Facoltà di Architettura, con il supporto con “il supporto umano, tecnico e materiale” della Università La Sapienza di Roma, attraverso gli architetti Salvatore Dierna, direttore del dipartimento di Architettura e tecnologia, e Mario Docci, direttore del dipartimento post-laurea di Analisi e rilievi di architettura, e di come sia stato “un privilegio” avere circa 30 docenti italiani che, in base alla loro disponibilità in Italia, hanno garantito il regolare funzionamento della Facoltà attraverso un sistema didattico modulare. “La facoltà di Architettura e pianificazione fisica deve essere stata in un certo senso la pioniera della Uem nei progetti di mobilità internazionale per l’insegnamento e l’insegnamento per moduli”, ha ricordato Luís Lage. Come ha sempre detto il grande mentore della Facoltà di Architettura, José Forjaz: “Senza l’Italia non ci sarebbe questa facoltà; senza l’Italia non potrebbe continuare ad esistere…”.