COP27 – La riduzione del rischio dei disastri alla Conferenza sul Clima

Quest’anno la riduzione del rischio di disastri ha svolto un ruolo di primo piano nell’ambito della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, attualmente in corso a Sharm El Sheikh in Egitto (6-18 novembre 2022), a cui ha preso parte per l’Agenzia Letizia Fischioni, Focal Point per la Riduzione Rischio Disastri di AICS, insieme ad una delegazione di AICS […]

Data:

16 Novembre 2022

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3 min

Quest’anno la riduzione del rischio di disastri ha svolto un ruolo di primo piano nell’ambito della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, attualmente in corso a Sharm El Sheikh in Egitto (6-18 novembre 2022), a cui ha preso parte per l’Agenzia Letizia Fischioni, Focal Point per la Riduzione Rischio Disastri di AICS, insieme ad una delegazione di AICS Il Cairo, guidata dal Titolare Martino Melli.

La particolare attenzione dedicata a DRR nell’ambito della COP27 è stata probabilmente favorita dalla campagna delle Nazioni Unite “Early Warning for All”, lanciata lo scorso marzo dal Segretario Generale, e all’inclusione – per la prima volta in assoluto – nell’agenda di una COP dell’annosa questione dei “Loss and Damage”, ossia la richiesta da parte dei Paesi in via di sviluppo di ricevere una compensazione da Parte dei Paesi più ricchi, principali responsabili delle emissioni di CO2, per le perdite e danni subite a causa dei disastri esacerbati dai cambiamenti climatici. In altre parole, chi ha fatto di meno per causare la crisi climatica, ne sta pagando il prezzo più alto e chiede, quindi, che una sorta di risarcimento che consenta loro di affrontare al meglio la crisi.

Il negoziato relativo al Loss and Damage Fund è tuttora in corso e potrebbe non portare a risultati sperati entro la fine della conferenza, ma sicuramente ha favorito la finalizzazione di altre iniziative lanciate alla COP27, quale, ad esempio, il Global Shield against Climate Risks, frutto di un accordo tra i Paesi G7 e il V20 (Vulnerable CountriesGroup, che prevede un pacchetto di interventi nell’ambito della CDRFI (Climate and Disaster Risk Finance and Insurance). Le attività saranno realizzate mediante una piattaforma di coordinamento volta ad individuare le soluzioni finanziarie più idonee e una struttura finanziaria globale, flessibile e collaborativa (la Global Shield Financing Facility lanciata in contemporanea dalla Banca Mondiale) che raccolga e mobilizzi i fondi di donatori ed altri attori secondo un approccio sistematico globale mirato a colmare eventuali gap.

I meccanismi di protezione finanziaria e assicurativa sono anche uno dei pilastri dell’Anticipatory Action, anch’essa oggetto di diverse sessioni alla COP27, in quanto, è ormai considerata come uno degli strumenti fondamentali per far fronte all’aumento dei disastri in termini di intensità e frequenza, riducendone l’impatto e consentendo un uso più efficiente ed efficace delle ridotte risorse finanziare disponibili. La necessità di investire maggiormente in AA è stata ribadita alla COP27 dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), presentando la Global Climate Resilience Platform, che mira a sostenere 500 millioni di persone con 1 miliardo di franchi svizzeri nei prossimi 5 anni, investendo in sistemi di early warning e anticipatory action, reti di protezione sociale e nature-based solutions.

Molte anche le sessioni dedicate al fenomeno della siccità, che sta colpendo numerosi Paesi nel mondo, tra cui, in particolare, quelli del Corno d’Africa. L’IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change) prevede che a causa dei cambiamenti climatici la siccità causerà entro il 2030 700 milioni di sfollati soltanto in Africa. A tal proposito Spagna e Senegal hanno lanciato alla COP27 l’iniziativa International Drought Resilience Alliance, volta a creare una piattaforma di collaborazione che catalizzi risorse finanziarie e attenzione politica sul tema in modo da rafforzare la resilienza alla siccità nei Paesi, città e comunità.

A conferma della stretta correlazione tra lotta ai cambiamenti climatici e riduzione rischio disastri, il 12 novembre è stato lanciato anche il nuovo workstream su DRR dell’Adaptation Action Coalitionche sarà guidato da UNDRR e che si concentrerà sul raggiungimento del target 1 della REAP (Risk-Informed Early Action Partnership), ossia assicurare che, entro il 2025, almeno 50 Paesi integrino la gestione del rischio di disastri e crisi nelle leggi, policy e piani di adattamento ai cambiamenti climatici.

Infine, la COP27 è stata anche l’occasione per la presentazione dell’Early warnings for all: Executive action plan 2023-2027 che prevede un investimento di 3,1 miliardi di dollari per l’attuazione dell’obiettivo del SG Guterres che intende assicurare che tutta la popolazione mondiale sia protetta – entro 5 anni – da sistemi di Early Warning. L’attuazione del piano sarà a guida congiunta WMO e UNDRR.

Sempre in tema di Early Warning, l’8 novembre il Presidente del Mozambico (Africa Champion for DRR) e l’AUC (African Union Commission) hanno organizzato un side-event di alto livello per promuovere l’implementazione dell’African Multi-Hazard Early Warning and Early Action System (AMHEWAS) basato sulla rete delle sale operative che UNDRR e Fondazione CIMA hanno realizzato con fondi della Cooperazione Italiana.

Ultimo aggiornamento: 13/10/2023, 15:44