Resilienza e prevenzione sono gli approcci necessari per far fronte alle calamità naturali acuite dai cambiamenti climatici. A sottolinearlo è stato il direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), Luca Maestripieri, intervenuto in videocollegamento all’anniversario per i quindici anni della Fondazione Cima – Centro internazionale di monitoraggio ambientale. La Fondazione, la cui ricerca si concentra sulla mitigazione del rischio da disastro, ha instaurato con Aics un proficuo e consolidato rapporto di collaborazione nell’ambito degli interventi di riduzione delle minacce.
Gli eventi calamitosi che si susseguono con sempre maggiore frequenza ed intensità “ci dimostrano che non abbiamo fatto e non facciamo ancora abbastanza in termini di prevenzione e spingono la comunità internazionale a un drastico cambiamento di strategia” ha ricordato Maestripieri, evidenziando che metà della popolazione mondiale (3,3 miliardi di persone) è direttamente esposta al rischio delle conseguenze del cambiamento climatico.
In questo contesto, “la prevenzione salva vite umane e consente inoltre un uso più efficiente delle risorse finanziarie disponibili” ha detto Maestripieri. “Secondo la Banca Mondiale – ha continuato – a fronte di un dollaro investito in prevenzione, infatti, se ne risparmiano sette per la risposta ad una catastrofe”.
Maestripieri ha poi citato i risultati nati dalla collaborazione con Cima, come i sistemi di Early Warning e i meccanismi di Anticipatory Action implementati in diversi Paesi, e quello realizzato insieme allo United Nations Office for Disaster Risk Reduction (Undrr) per creare un embrione del sistema di Protezione civile africana.
Il direttore dell’Agenzia ha ricordato che i disastri non sono “naturali” per definizione:
“L’uomo ha spesso un ruolo determinante nel contribuire a causarli o ad esacerbarli, ruolo reso ancor più evidente dal cambiamento climatico e dalla pandemia da Covid-19. I fenomeni naturali si trasformano in catastrofi quando l’uomo non predispone le misure necessarie a ridurne l’impatto e a gestirne tempestivamente le conseguenze. Prendere consapevolezza di questa realtà significa anche assumersene la responsabilità e, quindi, agire ed investire risorse affinché venga assicurata la necessaria protezione alle persone esposte al rischio”.