Il Direttore della DGCS Fabio Cassese apre la conferenza stampa sottolineando come il tema delle diaspore sia da tempo al centro delle politiche di sviluppo della cooperazione italiana, dall’approvazione delle Legge di riforma della Cooperazione del 2014.
“Il ruolo delle associazioni delle diaspore – commenta Cassese – è crescente ed è sostanziale nelle dinamiche di sviluppo: svolgono un ruolo di volano tra paese di origine e paese di accoglienza, contribuendo a dinamiche virtuose e a tutto tondo nei due contesti”.
Il Direttore DGCS riprende il concetto delle rimesse globali, uno dei principali fattori di finanziamento per lo sviluppo, similmente a quanto accaduto negli anni ’50 in Italia. Non sono da sottovalutare, inoltre, le rimesse sociali, di capitale umano, di contributo politico e culturale apportato dalle diaspore.
Continua il lavoro per la definizione delle Linee Guida migrazione e sviluppo, con i contributi delle organizzazioni delle diaspore e del Gruppo di Lavoro 4 del CNCS, in un’ottica di mainstreaming migration, e quindi di una trasversalità del tema nelle azioni di cooperazione. In questo contesto il progetto “Draft the future”, gestito da OIM, con la creazione del Forum rappresenta un momento di dialogo, di condivisione, di scambio, a cui le associazioni contribuiranno, rafforzando il loro ruolo all’interno delle dinamiche di sviluppo, ispirandosi ai principi di continuità e di inclusività. Progetti di questo tipo hanno inoltre il ruolo di contribuire ad una narrazione positiva delle migrazioni. Non va dimenticato il tema delle migrazioni forzate, rifugiati e richiedenti asilo, comunità molto presenti in alcuni Paesi partner della cooperazione con cui lavoriamo.
Il Direttore AICS, Luca Maestripieri ha accompagnato dal 2017 il percorso del Summit Nazionale delle Diaspore, programma su cui l’Agenzia si è molto spesa negli anni. Su questo Maestripieri dice:
”La cooperazione è stata lungimirante: l’inserimento del mondo delle diaspore è un risultato della legge, ma dopo l’approvazione della stessa si dovevano trasformare i principi in azioni. L’AICS è stata protagonista dell’organizzazione e della messa in piedi delle attività, insieme all’Associazione Le Réseau, le Fondazioni, e gli altri partner di progetto. Il percorso si è sempre più caricato di significato ed oggi abbiamo una prima associazione delle diaspore registrata nell’elenco delle Organizzazioni della Società Civile che partecipa ai bandi”.
“Nel nuovo progetto Draft the Future – continua il Direttore Maestripieri” c’è un pieno coinvolgimento di OIM e MAECI, un partenariato istituzionale più solido con obiettivi sono ancora più ambiziosi. La tematica migrazione e sviluppo resta essenziale e i risultati sono tangibili, soprattutto nei Paesi partner, dove si raccolgono testimonianze interessanti di azioni intraprese grazie al mondo delle diaspore. Con il nuovo progetto si vuole creare un Forum delle diaspore, migliorare la narrazione sulle migrazioni, aiutare il mondo delle associazioni delle diaspore ad essere protagonisti concreti, rafforzando la rete della società civile. Lo spirito è quello di mettere a fattor comune esperienze”.
Sono poi intervenuti i rappresentanti del terzo settore. Giorgio Righetti, Direttore generale ACRI, che ha testimoniato circa il contributo delle Fondazioni nel percorso di rafforzamento delle diaspore, sia attraverso il lavoro di ricerca del Cespi, sia con e i programmi di co-sviluppo finanziati negli anni in Senegal, Uganda e Burkina Faso.
Bertrand Honore Mani Ndongbou, rappresentante reti territoriali diaspore dice:
“Le reti territoriali sono figlie del percorso di riconoscimento delle diaspore nella L. 125 del 2014 e del Progetto Summit Nazionale delle Diaspore. Durante il lockdown si sono costituite 9 reti regionali, rappresentanti di 90 associazioni, le quali hanno fornito il loro contributo nel dibattito circa le Linee Guida migrazione e sviluppo. Le reti possono arricchire e rafforzare il contributo degli attori tradizionali di cooperazione allo sviluppo.
Il team di progetto ha quindi illustrato le attività previste dall’iniziativa Draft the Future, che in 36 mesi si propone di creare e promuovere il Forum Nazionale delle Diaspore, assistere e supportare le associazioni nelle attività di cooperazione internazionale e rafforzarne le competenze.
Fondamentale nel percorso sarà il contributo delle diaspore presenti sul territorio nazionale, chiamate ad essere sempre più protagoniste dei processi di sviluppo della cooperazione italiana, ma anche degli stakeholder chiamati ad affiancare e sostenere tele percorso.