Le alte temperature, la scarsità di pioggia, la siccità, sino alla mancanza di acqua per usi quotidiani, descrivono il primo livello di percezione delle persone ma poi anche di esperienza, che comunemente accompagnano il più complesso fenomeno della desertificazione, che anche quest’anno ci accingiamo a celebrare nella giornata del 17 giugno; in particolare, la siccità è un fenomeno che non è più limitato alle sole Terre Aride, ma sta diventando trasversale ai vari continenti: ad esempio, in questi giorni di fine primavera, la siccità prolungata sta mettendo a rischio la sicurezza idrica del Nord Italia.
Entro il 2050 si prevede che circa tre quarti della popolazione mondiale sarà attanagliata da siccità, ondate di calore, tempeste di sabbia e di polvere. Questa problematica globale è stata affrontata ed è stata oggetto di negoziati, in occasione della 15esima Conferenza delle Parti (COP 15) della Convezione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione (UNCCD), che si è tenuta ad Abidjan, in Costa d’Avorio, lo scorso 9-20 maggio. Aics ha preso parte a questa Conferenza come membro della delegazione italiana, assieme a MAECI/DGCS, MiTE, Ispra.
Il tema della COP 15 è stato: “Land. Life. Legacy: From scarcity to prosperity” ed ha riunito non solo leader di governi, ma anche rappresentanti del settore privato e della società civile, per discutere circa le azioni necessarie a garantire una gestione sostenibile del territorio a beneficio delle generazioni presenti e future. I temi di particolare rilievo e novità, che sono stati oggetto delle Decisioni della COP 15, hanno riguardato il sistema di proprietà delle terre e le migrazioni. La siccità – che sarà argomento prioritario della prossima COP 16 che si svolgerà nel 2024 in Arabia Saudita – è stata riconosciuta come fattore determinante dell’abbandono e quindi l’emigrazione dalle terre di origine di molte popolazioni nel mondo, sino a diventare fattore scatenante di carestie e conflitti. È stato stimato a 55 milioni il numero di persone che, globalmente, ogni anno, sono colpite dalla siccità, il cui impatto su società, ecosistemi ed economie rimane però ancora sottostimato.
Le parole chiave emerse durante la COP 15, utili alla formulazione di politiche, e quindi azioni, in risposta alla siccità possono essere così ricapitolate: approccio proattivo, olistico e globale, mitigazione, adattamento e resilienza, mentre i sistemi di allerta precoce, gli interventi tempestivi e le multi-stakeholder partnerships rappresentano gli strumenti.
La creazione di un Gruppo di Lavoro Intergovernativo su siccità, tempeste di sabbia e di polvere, congiuntamente ad un maggiore impegno finanziario appositamente dedicato, rappresentano le istanze avanzate in sede di Conferenza. I Paesi dell’Africa Sub-Sahariana, i Paesi arabi ma anche quelli dell’Asia centrale sono ultimamente particolarmente colpiti dalla siccità e nelle prossime decadi circa 129 Paesi nel mondo saranno maggiormente esposti.
L’impegno di Aics sul fronte della siccità è particolarmente sfidante nei Paesi dell’Africa saheliana (Burkina Faso e Niger), dove l’approccio regionale e multi-attoriale può diventare dirimente. A questo riguardo ricordiamo come l’UE stia in questi anni promuovendo i programmi Regreening Africa e il Great Green Wall.