L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) ha presentato in anteprima alla fiera della cooperazione Codeway Expo, in corso a Roma, i dati del quarto rapporto Illuminare le Periferie – Osservatorio Esteri, redatto da Cospe Onlus, Osservatorio di Pavia e Federazione Nazionale della Stampa Italiana. L’incontro ha illustrato i dati quantitativi e qualitativi sulla copertura di Esteri da parte dei telegiornali nazionali nel 2021.
Quello che emerge è uno spazio ristretto per gli esteri nei Tg, soprattutto per quanto riguarda il continente africano e l’America Latina, con dei picchi che hanno riguardato l’Afghanistan, prima, e l’Ucraina in questi mesi. Secondo il rapporto, invece, l’Africa vale il 4% delle notizie di esteri e l’America Latina il 2%, mentre i primi dieci Paesi nella classifica di visibilità contano il 70% di tutte le news.
“Questo rapporto ci insegna che c’è poco interesse a parlare di quello che non è Europa o Stati Uniti”
ha commentato Emilio Ciarlo, responsabile della Comunicazione e dei Rapporti istituzionali dell’Aics.
“Gli esteri – ha aggiunto Ciarlo – vengono trattati con molte notizie soft e c’è un’omogeneità assoluta tra le varie trasmissioni. Ci sono state 42 notizie sui 9 Paesi subsahariani prioritari per la cooperazione italiana in tutto l’anno”.
Anna Meli, direttrice della comunicazione di Cospe, ha ricordato a questo proposito che a Moura, in Mali, tra il 27 e il 31 marzo, c’è stato un eccidio in cui sono morte tra le 300 e le 500 persone, uccise per i loro presunti rapporti con formazioni Jihadiste presenti nell’area. Osservatori internazionali hanno concluso che questo massacro sarebbe opera delle forze governative con il sostegno dei mercenari russi di Wagner.
“Questa notizia non è arrivata nei telegiornali in prima serata”
ha commentato Meli, affermando che non si possa spegnere la luce su situazioni del genere.
Meli ha sottolineato poi come secondo una recente ricerca la copertura mediatica possa avere un effetto sulla quantità di aiuti nel campo della cooperazione internazionale.
“Non illuminare alcune aree significa poi stupirsi e non capire. Con questo rapporto cerchiamo di fare da pungolo ai media per avere più spazi per uno sguardo completo sul mondo”, ha affermato.
Secondo Ciarlo il dibattito sugli esteri in Italia
“è complicato dal modo in cui sono fatte molte trasmissioni. Le opinioni messe sullo stesso piano quando non possono esserlo, prevale la retorica e il non voler prendere posizioni”. Spesso, ha continuato, “confondiamo la libertà di espressione con la libertà di disinformazione. Tutto questo non aiuta la comprensione”.
Alla presentazione del rapporto sono intervenuti Giovanni Parapini, direttore di Rai per il Sociale, Daniele Macheda, Segretario Usigrai e Beppe Giulietti, presidente del sindacato dei giornalisti Fnsi. I dati sono stati commentati da alcuni giornalisti di Esteri italiani tra cui Laura Silvia Battaglia, Radio3Mondo, Maria Cuffaro, Tg3, Veronica Fernandez, Rainews24 e Massimo Zaurrini, Africa e Affari.