L’8 marzo è il giorno in cui si ricorda l’importanza di raggiungere l’uguaglianza di genere e garantire i diritti di tutte le donne e bambine. Un obiettivo che rappresenta una priorità per l’azione dell’Agenzia, che conduce numerosi progetti volti a rimuovere gli ostacoli che si frappongono al godimento pieno dei diritti delle donne. Si va dalla lotta alla violenza di genere, alla promozione della salute materna ed infantile, all’educazione femminile, alla creazione di un contesto sociopolitico favorevole all’empowerment economico delle donne fino ad arrivare all’inclusione finanziaria e all’accesso al credito.
Solo nel corso del 2021 sono in tutto 18 i nuovi contributi destinati all’uguaglianza di genere, per un totale di oltre 25 milioni di euro. La cooperazione italiana ha rafforzato la sua azione in contesti di crisi come l’Afghanistan, dove l’Italia sostiene -con 6 milioni di euro – UNFPA, affinché possa continuare ad operare anche con cliniche mobili nelle aree ove si sono spostati gli sfollati interni a seguito degli avvenimenti del 15 agosto 2021, ovvero nelle aree di Kabul e Nangarahre nelle provincie di Nimroz, Herat, Ghor, Kandahar, Kunduz, Badakhshan, Logar, Balkh. La lotta alla violenza di genere è al centro dell’intervento in Kenya “Let it not happening again”, sostenuto per la terza volta da AICS (300.000 euro – UN Women e OHCHR) e volto a garantire l’accesso alla giustizia per le sopravvissute alla violenza di genere. Sempre nelle aree di crisi – come le Regioni Tigray e Oromia dell’Etiopia (1 milione di euro) e l’Iraq (1 milione di euro) – l’Italia sostiene l’Appello speciale in risposta alla violenza sessuale e di genere del Comitato della Croce Rossa Internazionale (CICR). Contemporaneamente, in Iraq, UN Women e UNFPA lavoreranno con il sostegno dell’Agenzia (1,7 milioni di euro) per rafforzare le capacità istituzionali del governo del KRI sul contrasto alla violenza di genere, mentre in Giordania, UN WOMEN avvierà un nuovo intervento (1 milione di euro), volto a sostenere la resilienza delle donne rifugiate siriane e di quelle giordane a rischio, attraverso la creazione di un contesto sociopolitico favorevole al loro empowerment economico.
In Africa, l’Italia sostiene l’inclusione finanziaria delle donne attraverso il Gender Equality Trust Fund – Affirmative Finance Action for Women in Africa (AFAWA) della Banca Africana di Sviluppo (2.000.000 euro), mentre in Niger è stato avviato il “Progetto di accelerazione dell’educazione femminile (PAEF)” (300.000 euro) realizzato in partnership con UN WOMEN e volto a migliorare l’istruzione primaria femminile.
Tali azioni, rappresentano solo una piccola parte, la più recente, dell’azione quotidiana condotta dall’AICS per la promozione dell’uguaglianza di genere. Dietro i titoli di tali progetti ci sono le storie di numerose donne, che grazie all’AICS hanno ottenuto un sostegno in cui non avrebbero mai sperato. Come Heba Mohmoud una giovane terapista psicosociale non vedente, che – partecipando incredula ai corsi di formazione sulla salute organizzati da AICS e ACTED Libya in Libia – afferma:
“Temevo ci fosse stato un errore e che sarei stata esclusa non appena avessero saputo che sono cieca. Invece l’imparzialità è davvero tra i valori di questo programma, non sono solo parole”.