La Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione e agli Effetti della Siccità – (United Nations Convention to Combat Drought and Desertificazione – UNCCD), definisce la desertificazione: “il degrado del suolo in aree aride, semi-aride e subumide secche in conseguenza di svariati fattori, tra cui le variazioni climatiche e le attività umane”. Le aree suddette coprono oltre il 40% della superficie terrestre e ospitano circa un terzo della popolazione mondiale.
Come per le altre Convenzioni internazionali, la Conferenza delle Parti (COP) è l’Organo decisionale supremo. A dicembre 2024 si terrà in Arabia Saudita la COP 16.
Quali Organismi sussidiari, la Commissione per la scienza e la tecnologia (CST) è una piattaforma per la collaborazione scientifica, mentre il Comitato per l’esame dell’attuazione della Convenzione (CRIC) procede alla revisione periodica dell’attuazione degli impegni assunti con la ratifica della Convenzione.
La Convenzione si muove secondo strategie pluriennali. Attualmente è in atto la Strategia 2018-2030 che ha come orizzonte operativo quello di evitare, minimizzare e invertire la desertificazione e/o la degradazione delle terre e quello di mitigare gli effetti della siccità nelle aree colpite, a tutti i livelli, e spingere a raggiungere la Land Degradation Neutrality a livello globale coerentemente con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Pertanto, si confermano rilevanti per le attività di cooperazione internazionale nell’ambito dell’attuazione della Convenzione i cinque obiettivi del Quadro strategico UNCCD 2018-2030:
L’Italia ha ratificato la Convenzione nel 1997, sia come Paese donatore ma anche come Paese colpito dal fenomeno della desertificazione. La lotta alla desertificazione e alla siccità è stata, da sempre, un tema importante per la cooperazione allo sviluppo nei Paesi aridi, sin dalla prima legge italiana sulla cooperazione allo sviluppo. Oggi il tema della desertificazione e dell’inaridimento ulteriore delle terre – soprattutto quelle agricole – è oltremodo attuale, in particolare in Africa. La sponda sud del Mediterraneo, l’Africa Sub-Sahariana rappresentano la frontiera della nuova agenda della cooperazione sviluppo dell’Italia.
La desertificazione è dunque un fenomeno multidimensionale e può essere letto a partire dalle condizioni socio-economiche delle popolazioni locali in termini sostenibilità economica delle risorse naturali (agricole e forestali) oppure in termini di disponibilità di acqua e di terra. Oppure ancora come fattore di emigrazione involontaria, quale agente propulsivo della mobilità umana a causa della “diminuzione o la scomparsa della produttività e complessità biologica o economica delle terre coltivate, sia irrigate che non, delle praterie, dei pascoli, delle foreste o delle superfici boschive causate dai sistemi di utilizzo della terra […] (Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione – UNCCD Art 1.f).