Conversione del Debito

Il debito in carico ai Paesi partner (inclusi nella DAC list of ODA Recipients), originato da crediti concessionali, può essere convertito in progetti di sviluppo. La conversione del debito è un meccanismo che prevede la cancellazione del debito concessionale in cambio dell’impiego, da parte dei Paesi debitori, di risorse equivalenti in valuta locale per realizzare […]

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Il debito in carico ai Paesi partner (inclusi nella DAC list of ODA Recipients), originato da crediti concessionali, può essere convertito in progetti di sviluppo. La conversione del debito è un meccanismo che prevede la cancellazione del debito concessionale in cambio dell’impiego, da parte dei Paesi debitori, di risorse equivalenti in valuta locale per realizzare progetti mutualmente concordati tra i rispettivi Governi. I programmi finanziati attraverso questa modalità devono essere finalizzati allo sviluppo socioeconomico, alla tutela ambientale e alla riduzione della povertà.

In Italia, le operazioni di conversione debitoria sono disciplinate dalla legge 25 luglio 2000, n. 209. Possono beneficiare di queste operazioni i Paesi partner per i quali sia previamente intervenuta un’intesa di ristrutturazione al Club di Parigi, che prevede specificamente la possibilità di procedere alla conversione del debito. Dal 2007, la sopracitata Legge n. 209/2000 (art.5) ha esteso la possibilità di conversione anche ai Crediti d’Aiuto che non hanno subito una precedente ristrutturazione, sia in caso di catastrofi naturali o crisi umanitarie, sia per iniziative di sviluppo promosse dalla comunità internazionale che consentano un efficace partecipazione italiana.

Con l’Accordo di Conversione tra i governi viene fissato l’ammontare del debito da convertire e le modalità di conversione. Tali modalità prevedono l’apertura di un conto appositamente dedicato al finanziamento dei progetti, alimentato dalle rate in scadenza dei crediti oggetto di conversione. I progetti vengono selezionati e approvati da Comitati Misti di Gestione, assistiti da Segreterie o Comitati tecnici composti da personale locale e italiano (generalmente personale sede AICS locale). La selezione avviene a seguito di un Bando locale. I soggetti proponenti sono prevalentemente istituzioni ministeriali locali, ONG italiane e locali e istituzioni multilaterali o altri soggetti ritenuti eleggibili in virtù dell’Accordo.

L’AICS è parte attiva nella fase di valutazione dei progetti da finanziare, con attività di assistenza ai Comitati Tecnici e di monitoraggio sugli stessi progetti.

Negli ultimi anni, l’Italia si è fortemente impegnata sul fronte delle conversioni debitorie da crediti d’aiuto, raggiungendo importanti risultati in termini di accordi sottoscritti per un ammontare complessivo equivalente a oltre 1.000 milioni di euro, i vari paesi quali  Marocco, Giordania, Egitto, Perù, Tunisia, Algeria, Ecuador, Yemen, Gibuti, Kenya, Pakistan, Macedonia, Vietnam, Albania, Filippine, Cuba.

Ultimo aggiornamento: 13/05/2024, 9:20