Oggi, essere medico o infermiere nelle zone remote della Colombia continua a rappresentare una sfida. Il conflitto, che non si è fermato nemmeno dopo gli accordi di pace del 2016, minaccia l’incolumità del personale sanitario: da un lato, ci sono i gruppi armati che sequestrano i medici affinché curino i loro membri o forniscano informazioni riservate, dall’altro ci sono le comunità, frustrate dalla cronica carenza di servizi di base. Vaste aree del Paese sono sotto il controllo di attori armati che decidono chi può risiedere e lavorare in tali luoghi, inclusi medici e insegnanti.
Grazie alla missione dei donatori organizzata dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) e dalla co-presidenza spagnola sul tema “Access to and protection of health care in armed conflict”, il Vice-direttore tecnico dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Leonardo Carmenati, ha potuto incontrare il personale sanitario in prima linea e apprezzare il ruolo centrale della delegazione del CICR in Colombia, che garantisce l’accesso umanitario e porta assistenza alla popolazione civile vittima del perdurante conflitto.
Nel 2023, l’Italia ha contribuito all’azione del CICR con un importo pari a 13,5 milioni di euro, ripartiti su diversi Paesi (Siria, Palestina, Afghanistan, crisi del Nagorno Karabach, Sudan) e, grazie al suo sostegno, si è confermata come membro del Donor Support Group (DSG), una posizione privilegiata per orientare le decisioni e le strategie del Comitato.
In occasione della visita in Colombia, il Vice-direttore ha salutato e il personale della locale sede AICS di Bogotà e, insieme al titolare Mario Beccia, ha incontrato l’ambasciatore Giancarlo Curcio per discutere le prospettive future della cooperazione italiana in Colombia.