Forti piogge e improvvise inondazioni indotte da El Niño stanno sconvolgendo il Kenya.
I fenomeni atmosferici hanno causato la morte di oltre 200 persone, a cui si aggiungono 164 feriti, 72 persone disperse, 194.000 sfollati e quasi 205.000 colpite, in 36 delle 47 contee del Paese. Il 29 aprile, una diga a Mai Mahiu, nella contea di Nakuru, è crollata al mattino, uccidendo 45 persone e colpendone molte altre, con le autorità impegnate nelle operazioni di ricerca e salvataggio. L’impatto è forte anche sulle attività, dalla perdita di capi di bestiame ai danni sui terreni coltivati, con più di 600 piccole imprese coinvolte, 39 scuole chiuse e strade interrotte.
Le aree colpite dalle inondazioni corrono il forte rischio di diffusione di epidemie di malattie trasmesse dall’acqua e da altri vettori.
Inoltre, secondo le previsioni, la maggior parte del paese sarà colpito da nuove precipitazioni, con il rischio di inondazioni nelle zone basse, nelle pianure alluvionali e nelle aree urbane con scarso drenaggio, alimentando la possibilità di frane.
In risposta a questi eventi, le Nazioni Unite hanno annunciato lo stanziamento di 3 milioni di dollari a valere sul Central Emergency Response Fund (CERF), il fondo centrale per la risposta alle emergenze delle Nazioni Unite – sostenuto anche dall’Italia. Questa dotazione del CERF punta a offrire sostegno a circa 150.000 persone che sono rimaste colpite dalle alluvioni descritte.
Dalla sua costituzione, la Cooperazione Italiana ha investito nel CERF secondo le disponibilità di bilancio annuali a valere sul budget dedicato agli aiuti umanitari. Alla luce delle crescenti esigenze umanitarie globali, dal 2016, il sostegno italiano al fondo delle Nazioni Unite è stato in costante aumento. Nel 2022 l’Italia ha raggiunto (per la prima volta dall’istituzione del CERF) il 9° posto tra i donatori del Fondo, con oltre 17 milioni di dollari versati. Nel 2023, l’erogazione di 15 milioni di euro ha consentito di posizionarsi nel gruppo dei principali 10 donatori del Fondo che al momento vede nelle prime posizioni Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia, Germania, Norvegia, Danimarca, Canada, USA, Belgio e Italia.