Buone Pratiche Agricole

Al tradizionale impegno della Cooperazione Italiana allo Sviluppo per lo sviluppo rurale, lo sviluppo agricolo e la sicurezza alimentare, le iniziative di cooperazione allo sviluppo portate avanti dall’Agenzia abbinano un sostegno concreto alla promozione di adeguate tecniche agronomiche e buone pratiche di coltivazione, trasformazione e consumo sostenibili, al miglioramento qualitativo e quantitativo delle produzioni, all’incremento dei margini di guadagno per i piccoli produttori, all’incentivazione di investimenti responsabili, in coerenza con l’Agenda 2030.

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Al tradizionale impegno della Cooperazione Italiana allo Sviluppo per lo sviluppo rurale, lo sviluppo agricolo e la sicurezza alimentare, le iniziative di cooperazione allo sviluppo portate avanti dall’Agenzia abbinano un sostegno concreto alla promozione di adeguate tecniche agronomiche e buone pratiche di coltivazione, trasformazione e consumo sostenibili, al miglioramento qualitativo e quantitativo delle produzioni, all’incremento dei margini di guadagno per i piccoli produttori, all’incentivazione di investimenti responsabili, in coerenza con l’Agenda 2030.

In questi ambiti, l’Agenzia è impegnata anche nel campo della ricerca e innovazione, sostenendo le attività del Consultative Group on International Agricultural Research (CGIAR). Il contributo dell’Agenzia nei principali ambiti di definizione ed evoluzione delle politiche in questi strategici settori è ugualmente garantito attraverso la partecipazione ad apposite piattaforme quali, ad esempio, l’Agroecology Coalition e la Global Donor Platform for Rural Development che riuniscono i donatori bilaterali, multilaterali e le Istituzioni finanziarie internazionali, costituendo reti di conoscenze e di scambio d’informazioni utili a rafforzare l’impegno globale nel sostenere e migliorare lo sviluppo rurale e le produzioni agricole.

La stretta relazione tra attività legate all’agricoltura e quelle di gestione sostenibile delle risorse ambientali è indiscussa, soprattutto se si considera che l’agricoltura è tra i settori che maggiormente incidono sui cambiamenti climatici e che, a sua volta, ne subisce gli effetti. Gli effetti di pratiche agricole possono avere impatti ambientali dannosi, quali , ad esempio, la deforestazione che nel tempo ha provocato il degrado dei suoli e la perdita di biodiversità, aumentando la vulnerabilità agli effetti dei cambiamenti climatici.

Il passaggio verso modelli di produzione sostenibili in agricoltura, silvicoltura e pesca richiede un’attenzione specifica per la gestione e conservazione delle risorse naturali (in particolare, suolo, acqua e biodiversità). Esistono differenti approcci per costruire sinergie tra una maggiore valorizzazione e conservazione delle risorse, una maggiore produttività e crescita economica sostenibile, una maggiore diversificazione e qualità dei prodotti – tra questi da richiamare l’impegno dell’Italia a sostegno della Climate Smart Agriculture. L’introduzione di migliori pratiche di gestione delle colture ha contribuito a ridurre i rischi sull’ambiente, conferendo al tempo stesso valore aggiunto al prodotto agricolo.

Le Buone Pratiche Agricole sono un insieme integrato di pratiche agronomiche in grado di:

  • minimizzare gli impatti negativi sull’ambiente, proteggendo l’ecosistema,
  • razionalizzare lo sfruttamento delle risorse naturali, quali il suolo, l’acqua, l’aria e l’energia,
  • ridurre l’impiego di fitofarmaci mediante l’adozione di sistemi integrati di produzione,
  • tutelare la qualità e la salubrità dei prodotti alimentari,
  • dimostrare una particolare attenzione alla salute e alla sicurezza del lavoratore.

Il suolo rappresenta la base fondamentale dei sistemi naturali e dell’agricoltura. In molti contesti produttivi, il degrado e la perdita dei suoli produttivi è una minaccia per l’agricoltura stessa. La scelta delle pratiche agricole svolge un ruolo fondamentale nel controllo dell’erosione e nel mantenimento della fertilità. Le pratiche di gestione sostenibile dei suoli, oltre a offrire opportunità per la mitigazione dei cambiamenti climatici, comprendono un pacchetto di pratiche volte a mantenere e/o aumentare la salute del suolo, cercando di ottenere i seguenti risultati: tassi minimi di erosione (idrica ed eolica); struttura del suolo intatta; uso di colture di copertura; stabile contenuto di materia organica e di nutrienti; prevenzione o riduzione di salinizzazione, sodificazione e alcalinizzazione; elevata capacità di infiltrazione e stoccaggio dell’acqua per soddisfare il fabbisogno delle piante e garantire il drenaggio di eventuali eccedenze.

Le future strategie di intensificazione agricola dipendono essenzialmente dal potenziale sia dell’agricoltura pluviale che irrigata. In generale, la produttività dell’agricoltura pluviale in contesti di sviluppo è notevolmente inferiore rispetto a quella praticata in irriguo. Mentre, l’uso di acque non convenzionali, tra cui le acque reflue trattate a scopo agricolo, necessita di sistemi ad alta efficienza idrica, tecnologicamente innovativi e complessi. In molte aree, le risorse idriche (superficiali e sotterranee) sono sottoposte a forti pressioni a causa della domanda combinata dell’agricoltura e di altri settori. L’agricoltura irrigua è responsabile del 70% dei prelievi di acqua dolce, di cui il 43% proviene dalle acque sotterranee. Essa viene anche utilizzata nella lavorazione degli alimenti lungo tutte le fasi di post-raccolta. La protezione delle fonti d’acqua e il loro uso efficiente in agricoltura risultano quindi fondamentali per garantire produttività, mezzi di sussistenza ed ecosistemi resilienti. Migliorare la produttività e l’efficienza dell’acqua in agricoltura, gioca un ruolo importante nell’affrontare i problemi di scarsità. Lo stress idrico causato da siccità e variabilità delle precipitazioni, si traduce in un declino della produzione agricola dei piccoli coltivatori e di sussistenza, accelerando i fenomeni migratori. L’azione dell’Agenzia nel settore della gestione risorse idriche in ambito agricolo si focalizza di conseguenza in contesti agricoli dove l’impatto della migrazione è più rilevante. In buona parte dei contesti operativi dell’Agenzia, soprattutto se caratterizzati da climi aridi e semi-aridi, l’accesso (fisico ed economico) a terra e acqua rappresenta un serio impedimento per lo sviluppo della pratica agricola e della produttività. Le iniziative finanziate da AICS in questo ambito, abbinate alla partecipazione a meccanismi di coordinamento a livello internazionale quali il World Water Forum e il WASAG testimoniano l’attenzione dell’Agenzia per le tematiche affini alla corretta e sostenibile gestione delle risorse idriche in ambito agricolo.

Tra le Buone Pratiche Agricole, l’Agenzia considera i sistemi agroforestali come fondamentali dello sviluppo di un territorio e base per la produzione alimentare sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e affrontando le minacce dei cambiamenti climatici, attraverso attività di adattamento. I sistemi agroforestali sono sistemi produttivi agricoli misti che prevedono la combinazione di piante arboree, erbacee e arbustive gestite razionalmente per ottimizzare l’uso del suolo, diversificare la produzione in termini qualitativi e garantire una distribuzione temporale della produzione durante l’anno; per queste caratteristiche i sistemi agroforestali sono storicamente e tradizionalmente adottati dalle popolazioni locali nei Paesi tropicali. L’Agenzia lavora sui sistemi agroforestali di caffè e cacao, oltre alla frutta tropicale, in associazione con specie arbustive ed erbacee, con l’obiettivo di ottenere vari modelli sistematizzati di sistemi agroforestali a tutela della biodiversità, da poter promuovere come modello alternativo di gestione del territorio, toccando tutti gli aspetti della filiera fino alla certificazione biologica per creare valore aggiunto per l’esportazione.

L’Agenzia sostiene iniziative di agroforestazione con l’obiettivo di favorire il ripristino delle terre degradate con l’introduzione di tecniche di conservazione dei suoli, dell’acqua e della biodiversità, per ridurre i rischi di inondazioni e frane, e con l’introduzione di pratiche di eco-agricoltura per migliorare la produttività dei suoli e le rese agricole, con conseguente impatto positivo sulla sicurezza alimentare.

Ultimo aggiornamento: 09/07/2024, 10:18