Nell’ambito della campagna globale dei 16 Giorni di Attivismo contro la Violenza di Genere, che si tiene dal 25 novembre al 10 dicembre, l’Ufficio Regionale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) in Kenya in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e l’Ambasciata d’Italia ha realizzato una campagna di sensibilizzazione per promuovere il dibattito sulla violenza di genere (gender based violence – GBV) e sull’emancipazione delle donne in Kenya. Ecco gli aspetti salienti della campagna e cosa abbiamo imparato lavorandoci.
In Kenya, i livelli di violenza di genere e violenza domestica sono purtroppo molto alti, soprattutto nelle aree più colpite da esclusione sociale ed economica, come gli insediamenti informali. Secondo il Kenya Demographic and Health Survey, nel 2022 più di una donna su quattro ha dichiarato di aver subito violenza fisica o psicologica da parte del proprio compagno. Inoltre, nel paese, ci sono stati ben 504 casi di femminicidio tra il 2019 e il 2024, casi che hanno destato molto scalpore e stimolato diverse manifestazioni pubbliche.
La campagna si è svolta secondo due direttrici principali: coinvolgere e raggiungere il maggior numero di persone possibili, su tutti i livelli, e farlo lavorando assieme ai partner governativi e della società civile.
E così è nata la campagna Activate Nairobi, composta da una serie di 8 eventi, tra cui tavole rotonde, proiezioni di film, spettacoli teatrali, un convegno nazionale e mostre fotografiche, organizzate grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Nairobi e numerosi partner locali, tra cui il Dipartimento di Stato per il Genere, il Governo della Contea di Nairobi, l’Università di Nairobi e Physicians for Human Rights.
La campagna si è aperta con la tavola rotonda “Leadership delle donne nell’azione per il clima: strategie e soluzioni trasformative“, presso l’Università di Nairobi. Esplorando l’interconnessione tra cambiamento climatico e questioni di genere, il panel ha attirato oltre 500 partecipanti, tra studenti, istituzioni ed esponenti del governo. L’evento è stato aperto da un video messaggio della Vice-Ministra del Dipartimento di Stato per il Gender e l’Affirmative Action Anne Wang’ombe, che ha invitato i partecipanti a riflettere su quanto sia importante lavorare assieme su tutti i livelli per dire basta alla violenza di genere.
Il panel era tutto al femminile: quattro donne attive nel contrasto al cambiamento climatico si sono confrontate sul tema della partecipazione femminile nelle battaglie per un mondo più sostenibile e inclusivo. Tra le partecipanti, la figlia del Presidente del Kenya, Charlene Ruto, che ha anche un ruolo attivo nel coinvolgimento dei giovani e nella lotta contro il cambiamento climatico; Elizabeth Wathuti, attivista keniana per l’ambiente e il clima e fondatrice della Green Generation Initiative, che incoraggia i giovani rispettare l’ambiente e ha contribuito a piantare 30.000 alberi in Kenya; Francesca Di Matteo, ricercatrice e vicedirettrice dell’Istituto francese per la ricerca in Africa e Mary Lucia Mbithi, professoressa presso il Dipartimento di studi sull’economia e sullo sviluppo dell’Università di Nairobi. Tra i partecipanti, Ambasciatori e dignitari di 6 Ambasciate, rappresentanti della Delegazione dell’Unione Europea, delle Nazioni Unite e di molte organizzazioni della società civile keniane e italiane. Questo evento è stato per noi particolarmente importante, soprattutto perché ci ha dato la possibilità di intavolare una discussione con i giovani, che sono un tassello essenziale nell’eliminazione della violenza di genere.
Un altro evento cruciale è stato la “Convocazione nazionale sul miglioramento dell’accesso ai servizi di salute mentale per le sopravvissute alla violenza sessuale in Kenya“, che ha riunito persone sopravvissute alla violenza sessuale, partner della società civile e parti interessate del governo per discutere le lacune, le opportunità e le migliori pratiche sui servizi di salute mentale offerti sulla violenza di genere. Questo evento aveva lo scopo di portare la voce delle sopravvissute ai casi di violenza su un palco nazionale: anche grazie ad una mostra fotografica, in cui le donne hanno presentato alcuni scatti da loro realizzati, raffiguranti i servizi di salute mentale offerti alle sopravvissute, la loro voce ha raggiunto molti esponenti del governo e delle organizzazioni internazionali.
Activate Nairobi è stata concepita per raggiungere un pubblico diversificato, comprendendo i/le giovani, sottolineando che la promozione dell’uguaglianza di genere è fondamentale per costruire società inclusive. Per raggiungere questo scopo, è stato anche organizzato uno spettacolo teatrale per le bambine e i bambini della Scuola Primaria Comboni dell’insediamento informale di Korogocho. I messaggi di sensibilizzazione, incentrati sulla violenza domestica e sull’importanza di denunciare qualsiasi abuso alle autorità competenti, sono stati scelti attentamente in consultazione con la direzione scolastica e il servizio di protezione dell’infanzia di Korogocho, che sono stati coinvolti in tutte le fasi di preparazione.
La campagna Activate si è rivelata uno sforzo di grande impatto, raggiungendo con successo l’obiettivo di aumentare la consapevolezza riguardo alla lotta contro la GBV e sostenere la parità di diritti. Con la partecipazione di oltre 1.200 persone presenti agli eventi, l’iniziativa ha raggiunto un pubblico vasto ed eterogeneo per un contributo concreto a un Kenya, un mondo, in cui la violenza di genere sia solo un lontano ricordo.