“Ho alzato la voce, non in modo da poter urlare, ma in modo da poter far sentire quelli senza voce… Non possiamo avere successo quando metà di noi rimane indietro.” Queste le parole di Malala Yousafzai, la più giovane vincitrice del Premio Nobel della storia.
Queste sono anche le parole che ispirano la campagna Activate Nairobi, organizzata dalla Sede Regionale di Nairobi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Nairobi, in occasione dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere. L’obiettivo non è soltanto quello di dare voce alle molte donne che ne sono private, ma soprattutto quello di suscitare un dibattito nel Paese sulla lotta contro la violenza di genere e su temi complementari come la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione, il rispetto dei diritti delle bambine e delle ragazze.
Saranno molti gli eventi organizzati durante i 16 giorni, pensati per raggiungere diversi segmenti della società attraverso vari format, tra cui dibattiti di alto livello, una performance teatrale per bambini, due serate di stand-up comedy, proiezione di film, un forum che coinvolge persone sopravvissute a violenza di genere in Kenya ed un’esibizione fotografica partecipativa.
La campagna è stata inaugurata venerdì 24 novembre con un evento presso l’Università di Nairobi, dove si è tenuto un dibattito incentrato sulle molteplici relazioni che intercorrono tra l’emancipazione femminile ed il cambiamento climatico. Il tema è stato affrontato da una duplice prospettiva: da un lato, l’evidenza per cui le donne sono spesso maggiormente esposte agli effetti negativi del cambiamento climatico, dall’altro, il ruolo attivo delle donne nella lotta al cambiamento climatico. Tra i relatori hanno presenziato Charlene Ruto, figlia del Presidente del Kenya William Ruto attivista nella lotta al cambiamento climatico e nella lotta per l’uguaglianza di genere, l’attivista kenyana Elizabeth Wathuti, già relatrice alla COP, Francesca Di Matteo, Vicedirettrice e ricercatrice presso il French Institute for Research in Africa e Mary Lucia Mbithi, Professoressa del Dipartimento di Economia e Sviluppo dell’Università di Nairobi. Al termine della discussione è stata inoltre inaugurata la mostra fotografica partecipativa che espone le opere realizzate nell’ambito di un workshop che la fotografa italiana Gaia Squarci, di Cortona on the Move, ha tenuto in Kenya con alcuni ragazzi della Fondazione Mwelu durante una sua residenza artistica nel Paese.
Giovanni Grandi, Titolare della Sede Regionale di AICS Nairobi, ha sottolineato “La lotta contro la violenza di genere è uno degli impegni prioritari dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Quest’anno, qui ad AICS Nairobi, abbiamo deciso di organizzare la campagna Activate Nairobi per portare in primo piano il dibattito su queste tematiche, sulle quali stiamo anche agendo attraverso iniziative di cooperazione realizzate con UN Women ed istituzioni governative. La strada da fare è ancora molta, ma sono convinto che ogni passo in avanti verso l’uguaglianza e l’emancipazione femminile sia un passo in avanti per la società verso la costruzione di un mondo migliore per tutte e tutti”.