La cooperazione italiana deve cambiare il racconto della propria azione: dal concetto di aiuto ai Paesi partner bisogna passare a un co-sviluppo solidale, evitando di replicare, involontariamente, un modello coloniale, e puntando invece a una crescita condivisa. È questo il messaggio mandato da Emilio Ciarlo, responsabile delle Relazioni istituzionali e della comunicazione dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), durante Blue Sea Land, l’expo dei cluster del Mediterraneo, dell’Africa e del Medio Oriente di Mazara del Vallo.
I temi della decolonizzazione e della localizzazione dell’aiuto hanno guidato la discussione del primo evento organizzato dall’Agenzia in occasione dei 35 anni dalla morte dell’ex presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara. “Anche volendo fare del bene si rischia di esprimere un pensiero coloniale. Il pericolo è essere troppo presenti e prevaricare le realtà con cui si viene in contatto. I Paesi con cui l’Agenzia lavora devono agire su un piano di parità”, ha spiegato Ciarlo, introducendo gli interventi degli altri ospiti.
Un contributo prezioso al dibattito è stato fornito dal colloquio con Odile Sankara, artista, attivista e sorella di Thomas. Odile ha testimoniato l’importanza dell’eredità dell’ex leader burkinabè arrivata fino a oggi. “Thomas ha indicato una via ai popoli africani che si basa sulla conoscenza e l’insegnamento delle proprie tradizioni e dei propri valori. Ha mobilitato anche molti giovani per la libertà del proprio Paese”, ha aggiunto. Odile ha poi auspicato un rovesciamento della prospettiva dell’aiuto con un Africa che può in futuro aiutare l’Europa e l’Occidente grazie proprio al suo patrimonio di valori che regolano i rapporti con l’ambiente e la comunità. Guglielmo Micucci, direttore di Amref Health Africa-Italia, nella sua riflessione ha toccato gli stessi temi. Secondo Micucci “localizzando l’aiuto non stiamo cedendo spazio, potere o responsabilità. Non è un processo pericoloso, bensì arricchente”.
Passando alle esperienze di cooperazione nel continente africano legate alla pesca, dal Senegal Maura Pazzi, rappresentante per la società civile di Aics, ha ricordato che anche in questo caso “il successo di qualcuno deve essere il successo anche di qualcun altro. Non può esserci competizione: la cooperazione deve essere a livello paritario”. Wanda Dimitri, rappresentante di Iscos in Senegal, e l’ispettore della pesca di Ziguinchor, hanno poi illustrato alcune attività finanziate da Aics nel settore, una parte iumportante dell’economia locale che però necessita una modernizzazione. In conclusione, portando i propri saluti, il presidente del Distretto della Pesca di Mazara, Nino Carlino, ha sottolineato l’importanza di collaborare con azioni imprenditoriali ad alto impatto di sviluppo.
Il secondo appuntamento targato Aics ha invece raccontato l’impegno dell’Agenzia e dei suoi partner, con l’aiuto particolare del Comune di Milano e del Milan Urban Food policy Pact (Mufpp), per quanto riguarda lo sviluppo di politiche alimentari sostenibili. Maddalena Piredda, funzionaria dell’Ufficio VI – Sviluppo rurale e sicurezza alimentare, ha spiegato il lavoro del suo ufficio: “Aics promuove attività di filiera, allevamento e produzione sostenibili”, ha detto, “con particolare attenzione per il sostegno dei piccoli agricoltori e la resilienza delle comunità rurali soggette a pressioni esterne”.
Temi trasversali a quelli dell’alimentazione sono quelli dell’ambiente e del clima, come ha spiegato Cecile Michel, in rappresentanza del Comune di Milano. “Se vogliamo raggiungere gli obiettivi Parigi e tagliare le emissioni di carbonio bisogna intervenire anche sulla filiera alimentare, responsabile di circa un terzo delle emissioni globali, partendo dalla città”, ha detto. Michel ha quindi rimarcato la partnership firmata quest’anno tra Milano e Aics nell’ambito del Milan Pact. Il patto, che ha l’obiettivo di creare una rete per la condivisione di buone pratiche sui sistemi alimentari urbani sostenibili, conta ormai 255 città in tutto il mondo, 40 delle quali che appartengono a Paesi di competenza dell’Agenzia. “C’è tanto interesse dalle sedi nel conoscere il patto e quello che ruota intorno all’iniziativa. Aics parteciperà a future iniziative del Mufpp e coinvolgerà lo stesso nelle sue” ha affermato Piredda.
A portare il proprio contributo in tema di pesca e commercio ittico è intervenuto inoltre Tommaso Medi, responsabile del Flag Marche, con Ancona capofila. “L’obiettivo di questo gruppo di azione locale” ha spiegato “è fare rete tra il mondo pesca e della ricerca per promuovere la conoscenza del prodotto locale, oltre a sviluppare una filiera tracciata e avvicinare pescatori e commercianti”.