“Nel Sahel e nel Corno d’Africa, la Cooperazione Italiana adotta un approccio integrato che combina le dimensioni umanitaria, dello sviluppo e della pace (triplo nesso), con l’obiettivo di rispondere non solo ai bisogni immediati delle popolazioni ma anche favorire un impatto duraturo”, è quanto evidenzia il Direttore AICS, Marco Riccardo Rusconi, nel suo intervento “La cooperazione come antidoto alle crisi?” all’interno del dibattito “Geopolitica e instabilità: sfide e scenari futuri nelle regioni strategiche africane“, tenutosi nel corso dell’ultima giornata dei Dialoghi sull’Africa 2025.
“Le iniziative della Cooperazione“, ha aggiunto Rusconi “promuovono il rafforzamento delle autorità e della società civile locali (principio di localizzazione), la creazione di reddito e la sostenibilità a medio-lungo termine, con particolare attenzione alle donne, ai giovani, agli sfollati interni (IDPs) e alle comunità ospitanti, in un’ottica di prevenzione/mitigazione di nuovi conflitti e dispute. Con un’attenzione particolare all’inclusione e alla resilienza, queste iniziative stanno creando le basi per una pace duratura e una prosperità condivisa, facendo della cooperazione uno strumento efficace per affrontare le sfide globali.”
Sahel: un futuro più sostenibile per Niger e Burkina Faso
L’impegno di AICS nelle aree di crisi del Sahel e del Corno d’Africa non si limita a interventi di emergenza, ma punta a costruire un futuro più sostenibile per le comunità locali. Nel Sahel, infatti, in particolare in Niger e Burkina Faso, AICS sta mettendo in atto progetti mirati a rafforzare la sicurezza alimentare e a sostenere l’inclusione economica.
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In Niger, uno degli esempi più rilevanti è il progetto IDEES JEUNE , che offre supporto tecnico e finanziario per la creazione di microimprese e l’introduzione di unità di trasformazione agroalimentare. Il progetto è particolarmente focalizzato sull’inclusività, garantendo opportunità alle donne, alle persone con disabilità e ai migranti di ritorno. Un altro progetto significativo in Niger è l‘INIZIATIVA AGROECOLOGICA che migliora la sicurezza alimentare e i redditi delle comunità nelle regioni di Tahoua e Agadez, promuovendo tecniche sostenibili che rispondono alle sfide climatiche e supportano la filiera delle pelli e del cuoio, con benefici diretti per donne e giovani.
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In Burkina Faso, l’iniziativa SUSTLIVES, finanziata dall’UE e supportata dal CIHEAM di Bari, promuove la sostenibilità agricola e la resilienza nelle zone rurali, favorendo la biodiversità e creando opportunità economiche per le donne e i giovani. Allo stesso tempo, il progetto CRAVO sostiene la transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili, migliorando la gestione delle risorse naturali e contribuendo alla sicurezza alimentare nelle aree periurbane di Ouagadougou.
Corno d’Africa: sostenibilità e inclusione in Sudan, Etiopia e Sud Sudan
Nel Corno d’Africa, AICS si impegna su più fronti, con progetti che spaziano dalla nutrizione alla promozione dell’imprenditorialità femminile:
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In Sudan, il progetto NUTRI-SUD si concentra sulla sicurezza nutrizionale, mirando a ridurre la malnutrizione infantile e materna. Il programma, che include trasferimenti alimentari e attività educative, coinvolge attivamente la società civile locale per cambiare i comportamenti alimentari e migliorare la dieta delle donne in gravidanza e dei bambini sotto i cinque anni.
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In Etiopia, il WOMEN ENTREPEUNERSHIP DEVELOPMENT PROGRAM (WEDP) ha avuto un impatto significativo, creando la prima linea di credito in Africa dedicata alle donne imprenditrici. Il programma ha formato oltre 43.710 donne nella gestione d’impresa e ha offerto prestiti a più di 29.800 imprenditrici. Inoltre, il CREATIIVE HUB di Addis Abeba sta promuovendo l’imprenditorialità giovanile, creando una rete di supporto e networking per i giovani imprenditori.
In Sud Sudan la Cooperazione Italiana è da anni un pilastro fondamentale degli sforzi di stabilizzazione del paese. Dal 2011, anno della sua indipendenza, l’Italia ha contribuito con numero di progetti umanitari, focalizzandosi principalmente su settori come l’assistenza sanitaria, l’istruzione, la sicurezza alimentare e la protezione dei diritti umani. Attraverso interventi mirati e sostenibili, l’Italia continua ad essere un attore chiave in Sud Sudan, contribuendo in modo significativo alla lotta contro le sfide umanitarie, di sicurezza ed economiche che il paese affronta quotidianamente.
L’iniziativa Rafforzamento della risposta umanitaria in Sud Sudan mira a ridurre la morbilità e mortalità, garantendo accesso a servizi sanitari equi e inclusivi, con particolare attenzione a donne, bambini e persone vulnerabili. Inoltre, si interviene per migliorare la sicurezza alimentare, affrontando l’insicurezza nutrizionale e rafforzando la resilienza delle popolazioni attraverso approcci integrati e multisettoriali. Questi progetti puntano a garantire un miglior benessere fisico, mentale e nutrizionale alla popolazione.
“L’Africa è da sempre prioritaria per la Cooperazione Italiana, lo è ancor più con il Piano Mattei che allarga lo spettro della collaborazione a partenariati multiattore e aggrega, attorno ad iniziative flagship dell’Italia anche altri donatori. Il Nuovo Documento Triennale incrementa il numero dei Paesi africani in cui programmare interventi su base stabile, stimolando il coinvolgimento sinergico di tutti i soggetti della cooperazione, enti pubblici e territoriali, OSC, Università e imprese” . conclude Rusconi.