“Nel Sahel e nel Corno d’Africa, la Cooperazione Italiana adotta un approccio integrato che combina le dimensioni umanitaria, dello sviluppo e della pace (triplo nesso), con l’obiettivo di rispondere non solo ai bisogni immediati delle popolazioni ma anche favorire un impatto duraturo”. È quanto ha sottolineato il Direttore AICS, Marco Riccardo Rusconi, nel suo intervento “La cooperazione come antidoto alle crisi?” all’interno del dibattito “Geopolitica e instabilità: sfide e scenari futuri nelle regioni strategiche africane”, svoltosi nel corso dell’ultima giornata dei “Dialoghi sull’Africa 2025” in programma a Milano.
“Le iniziative della Cooperazione promuovono il rafforzamento delle autorità e della società civile locali (principio di localizzazione), la creazione di reddito e la sostenibilità a medio-lungo termine, con particolare attenzione alle donne, ai giovani, agli sfollati interni e alle comunità ospitanti, in un’ottica di prevenzione e mitigazione di nuovi conflitti e dispute. Con un’attenzione particolare all’inclusione e alla resilienza, queste iniziative stanno creando le basi per una pace duratura e una prosperità condivisa, facendo della cooperazione uno strumento efficace per affrontare le sfide globali”, ha aggiunto Rusconi.
Per il Direttore di AICS “l’Africa è da sempre prioritaria per la Cooperazione Italiana, lo è ancor più con il Piano Mattei che ha allargato lo spettro della collaborazione a partenariati multiattore e ha aggregato, attorno ad iniziative flagship dell’Italia, anche altri donatori. Il nuovo Documento Triennale ha incrementato il numero dei Paesi africani in cui programmare interventi su base stabile, stimolando il coinvolgimento sinergico di tutti i soggetti della cooperazione, enti pubblici e territoriali, OSC, università e imprese”.