Dakar, 24 marzo 2022 – Si chiama Feneen, significa “altrove”. E’ un brano musicale, ma anche un documentario nato dall’idea di giovani senegalesi e italiani che hanno aderito in questo modo all’iniziativa Migra della sede di Dakar dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics). Migra (Migrazioni, Impiego, Giovani, Resilienza, Auto-impresa), è stato sviluppato da Aics Dakar con l’obiettivo di informare e inserire in percorsi lavorativi giovani, donne e migranti di ritorno nelle zone frontaliere tra Guinea-Bissau, Senegal e Guinea-Conakry e rafforzare le associazioni locali nella presa in carico dei migranti di ritorno in situazione di vulnerabilità.
Feneen ha suggellato l’iniziativa Migra e ieri al Centro esposizioni di Diamniadio, dove si sta tenendo il Forum mondiale dell’acqua, due artisti di Feneen – Fula e Leuzdiwaneg – hanno cantato il loro brano davanti a un pubblico internazionale e alla vice ministra degli esteri italiana Marina Sereni che ha visitato lo stand di Aics.
Altrove/Feneen – hanno sottolineato i due giovani artisti – è un invito a superare le barriere che separano le persone, a chiudere gli occhi e immaginare un mondo nuovo, andando appunto oltre.
“Si discute molto delle migrazioni e se ne discute male” ha detto la stessa viceministra. “Chi emigra è spesso una persona che ha idee e progetti per costruire uno sviluppo nuovo. La nostra analisi invece spesso si ferma agli aspetti più appariscenti senza andare a ricercare le cause vere e profonde dei processi migratori che possono essere collegate anche alla penuria di acqua.
Il ruolo dell’acqua è fondamentale per tutto, per la vita, per l’economia, per l’agricoltura, quindi per la sicurezza alimentare ma anche per lo sviluppo industriale” ha detto Sereni. L’acqua, ha aggiunto, “è una risorsa la cui protezione e il cui utilizzo devono essere al centro delle politiche pubbliche e i cambiamenti climatici da questo punto di vista hanno reso tutto più complesso”.
Una complessità che si ritrova nei numeri preoccupanti di sfollati e rifugiati, ha detto a sua volta Marco Falcone, titolare della sede Aics di Dakar, che ha ricordato come l’Africa occidentale sia al momento il bacino più grande di migranti economici. Migranti che per oltre il 90% si muovono all’interno del continente africano e che hanno bisogno di progetti come Migra per valutare nuove strade.
I risultati di Migra li ha dati infine Elena Gatti dell’Ong Lvia: 25 Pmi create, 78 microimprese avviate, accompagnamento dei migranti di ritorno.