Nella giornata internazionale contro la violenza sessuale nei conflitti armati, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo rinnova il proprio impegno per l’attuazione dell’Agenda Donne, Pace e Sicurezza – anche attraverso la partecipazione al Piano D’Azione Nazionale (PAN) Su “Donne, Pace E Sicurezza” 2020- 2024.
A quasi un quarto di secolo dall’adozione della risoluzione 1325 (2000) da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la piena, equa e significativa partecipazione delle donne alla costruzione della pace dovrebbe essere la norma, non un’aspirazione o un ripensamento. Ma i dati mostrano che questa è rimasta un miraggio. Secondo l’ultimo rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite sull’Agenda Donne, Pace e Sicurezza, nei processi di pace le parti negoziali continuano a regolarmente escludere le donne, l’impunità per le atrocità contro donne, ragazze e bambine è ancora prevalente, e le organizzazioni femminili faticano a trovare risorse. Tutto ciò accade anche se ci sono ampie prove che la partecipazione delle donne contribuisce a democrazie più solide e a una pace più duratura.
I casi di violenza sessuale legata ai conflitti sono ancora troppo frequenti e sotto riportati. Le Nazioni Unite hanno verificato 2.455 casi segnalati di violenza sessuale legata ai conflitti nel solo 2022. Ma il numero è certamente maggiore, considerato che molti casi non vengono denunciati o non possono essere verificati.
In questo contesto, la Cooperazione Italiana ha continuato a fornire il proprio supporto alle organizzazioni impegnate per l’inclusione delle donne nei processi di pace e per la lotta alla violenza sessuale nei conflitti.
Solo per citare alcuni esempi, nel 2023 l’Italia non ha fatto mancare il proprio sostegno (3 milioni di euro) al “Women’s Peace and Humanitarian Fund” delle Nazioni Unite, che sostiene le organizzazioni locali e di base della società civile guidate da donne e che si occupano di donne, pace e sicurezza ed azione umanitaria. Grazie ai finanziamenti erogati dal fondo, le donne possono ricevere protezione e varie tipologie di assistenza, sia per le sopravvissute alla violenza di genere e sessuale, sia per la salute materna e riproduttiva. Il fondo presta particolare attenzione alle donne sfollate e rifugiate, e a settori chiave come la sicurezza alimentare e la lotta ai cambiamenti climatici. In virtù del finanziamento erogato nel 2022, nel corso del 2023 l’Italia è stata membro del Board centrale del WPHF, potendo partecipare alle decisioni sulle allocazioni finanziarie, ed ha potuto far parte degli Steering Committee Nazionali – ossia gli organi di gestione del fondo a livello locale – in Siria, Malawi e Afghanistan.
Più recentemente, la Cooperazione Italiana ha sostenuto (1,5 milioni di euro) le attività realizzate da UNFPA in risposta all’attuale crisi umanitaria in Palestina, fornendo farmaci, medicinali essenziali salvavita, materiali usa e getta per un parto sicuro e gestione delle gravidanze, distribuendo kit igienici per l’igiene mestruale di donne e ragazze adolescenti, garantendo assistenza a donne, ragazze e bambine che vivono in tale contesto di emergenza, nonché a gruppi giovanili nella progettazione e implementazione di iniziative umanitarie.