A inizio dicembre si è tenuta l’inaugurazione della Farmacia Centrale nel carcere di Roumieh, realizzata con fondi della Cooperazione italiana e interamente fornita di medicinali a favore dei detenuti e lo staff dell’ISF che opera nelle prigioni.
Le condizioni carcerarie in Libano sono drasticamente peggiorate a causa della crisi economica del paese, il sovraffollamento è diventato la norma, l’assistenza sanitaria è al di sotto della media e la fornitura di servizi essenziali è scarsa, in un quadro in cui quasi il 65% della popolazione carceraria si trova in custodia cautelare, secondo il Ministero dell’Interno locale.
Il progetto di 900.000 euro, iniziato nel 2022 e completato nel novembre 2023, grazie agli sforzi congiunti del Ministero degli Interni e delle Municipalità, le Forze di Sicurezza Interna – ISF, le ONG ARCS, Ajem e Mouvement Social e le imprese coinvolte, ha permesso di realizzare svariate attività a beneficio di oltre 4000 detenuti nelle prigioni libanesi, come ha sottolineato la presentazione al pubblico dell’esperta di AICS Beirut per i diritti umani, Rita Petrilli.
L’Ambasciatrice d’Italia a Beirut, Nicoletta Bombardiere, durante il suo intervento ha sottolineato “l’importanza di sostenere i diritti umani dei più vulnerabili che costituiscono un elemento chiave della cooperazione italiana in quanto contribuiscono al loro benessere e reinserimento soprattutto in questo momento cruciale di crisi economica e sociale”.
La Titolare di AICS Beirut, Alessandra Piermattei ha tenuto a sottolineare che “il progetto è stato formulato in stretto coordinamento con il personale di ISF e siamo molto felici di questa fruttuosa collaborazione”. Particolare attenzione è stata data per mitigare la mancanza di elettricità e la carenza di forniture mediche che sono considerate bisogni essenziali, nonché l’assistenza legale che costituisce un diritto di base del detenuto.