Nel 2021, l’Italia si attesta al terzo posto in termini di percentuale del finanziamento umanitario totale fornito per i programmi attinenti al genere, superata solo da Australia e Norvegia, e risulta tra i 10 maggiori donatori, insieme a USA, Unione Europea, Norvegia, Canada, Giappone, Svezia, Australia, Gran Bretagna, Germania, per volume di assistenza umanitaria internazionale specifica per l’uguaglianza di genere nel 2021.
E’ quanto emerge dal rapporto Funding for gender-relevant humanitarian response, pubblicato da International Rescue Committee e Development Iniziatives.
Tale traguardo è il frutto del crescente impegno della Cooperazione italiana nel settore ed è in linea con gli obiettivi posti dalle Linee guida sull’uguaglianza di genere e l’empowerment di donne, ragazze e bambine per un crescente finanziamento di programmi specificatamente dedicati all’uguaglianza di genere ed il mainstreming di genere in tutti gli interventi finanziati.
Come anche dimostrato dalla pandemia COVID-19, disastri, conflitti e crisi umanitarie colpiscono in modo sproporzionato donne e ragazze, influendo su tutti gli aspetti della loro vita: dall’aspettativa di vita all’ istruzione scolastica, dai mezzi di sussistenza alla salute materna. Allo stesso tempo, le donne svolgono un ruolo chiave, anche nel primo soccorso umanitario, sebbene spesso vengano ancora purtroppo descritte come mere vittime e beneficiarie passive degli aiuti.