NaCLO for Africa: Aics porta la sua esperienza in Sudan e Mozambico nel miglioramento dei sistemi sanitari

Il miglioramento dei sistemi sanitari africani può rappresentare un motore di sviluppo e sicurezza anche per l’Europa in termini medici, economici e geopolitici. Nel mondo circa due miliardi di persone dispongono, per bere, solo di acqua infetta e un altro miliardo e 700 milioni è privo di servizi igienici di base. La situazione è difficile in particolare nel continente africano, dove spesso […]

Data:

21 Settembre 2022

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Il miglioramento dei sistemi sanitari africani può rappresentare un motore di sviluppo e sicurezza anche per l’Europa in termini medici, economici e geopolitici. Nel mondo circa due miliardi di persone dispongono, per bere, solo di acqua infetta e un altro miliardo e 700 milioni è privo di servizi igienici di base. La situazione è difficile in particolare nel continente africano, dove spesso manca una vera cultura dell’igiene e per questo proliferano malattie infettive. Di questo si è discusso oggi presso l’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma in occasione dell’evento NaCLO for Africa: l’igiene come requisito sanitario essenziale per lo sviluppo nei Paesi a basso e medio reddito. L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), tra i patrocinatori del convegno, ha partecipato portando le testimonianze degli interventi in campo sanitario e di igiene di sue due sedi estere.

“Aics in Sudan interviene attraverso interventi di riabilitazione e la realizzazione di centri di salute territoriali, formazione del personale sanitario, distribuzione dei farmaci e l’estensione della copertura del sistema di previdenza sanitaria pubblica, interventi di prevenzione e risposta alle gravi epidemie, campagne di sensibilizzazione” ha affermato Michele Morana, titolare della sede dell’Agenzia a Khartoum, con competenza per Eritrea, Camerun, Repubblica Centrafricana e Chad. “Un’importante caratteristica degli interventi realizzati da Aics Khartoum” ha continuato Morana, “è data dall’attenzione che viene posta sulle categorie di persone più deboli e vulnerabili, affinché la salute possa diventare concretamente un diritto universalmente riconosciuto nel Paese, in linea con l’Obiettivo di sviluppo sostenibile numero 3 dell’Agenda 2030 dell’Onu”.

Problematiche e interventi simili sono stati evidenziati anche nella testimonianza di Aics Maputo.

“Il Mozambico, soprattutto nelle zone rurali, non dispone di adeguate conoscenze e condizioni sanitarie nonché di una cultura dell’igiene sufficiente” ha spiegato durante il collegamento Paolo Enrico Sertoli, titolare della sede Aics di Maputo. “La nostra sede per questo è in prima linea nel supportare il governo locale, nella promozione sanitaria e nell’affrontare le sfide sanitarie emergenti. Già dal 2018 con un progetto sulle malattie non trasmissibili l’Aics sostiene varie attività volte alla sensibilizzazione e alla promozione sanitaria a livello comunitario nelle province di Zambezia, Maputo e Sofala” ha detto Sertoli. Il titolare di Maputo, riguardo alle malattie infettive, ha anche ricordato che “da più di dieci anni l’Italia e l’Agenzia contribuiscono alla valorizzazione infrastrutturale di varie zone urbane, migliorando anche il sistema di canalizzazione al fine di rendere accessibili ai beneficiari risorse idriche sicure e igieniche”.

Nel corso di tutta la mattina si è messo l’accento sulla “geopolitica sanitaria” con approfondimenti dedicati alle sfide sanitarie in Africa oggi, all’Agenda 2030 e allo sviluppo di pratiche sanitarie e di una cultura dell’igiene in Africa come in Europa.  Si sono alternati gli interventi di rappresentanti istituzionali, del mondo scientifico, di Organizzazioni della società civile (Osc) attive in campo sanitario come il Cuamm o in progetti Wash (Water, Sanitation, Hygiene) come Intersos.

Sono state poi presentate innovative soluzioni a disposizione di Osc e onlus che operano nel campo della prevenzione di epidemie o di malattie trasmissibili. Alcuni attori della cooperazione internazionale hanno quindi illustrato i risultati conseguiti sul campo grazie all’efficacia di alcuni dispositivi per la produzione di ipoclorito di sodio elettrolitico ricevuti in donazione dal progetto NaCLO (Campus Madrugada di Bissau, Pime, Amici di Marco ETS). L’ipoclorito di sodio elettrolitico (NaCLO) è un disinfettante altamente efficace in soluzione acquosa, utilizzato in passato nei Paesi dell’Africa nord-occidentale in programmi di contrasto al virus Ebola. I dispositivi per la produzione di sodio elettrolitico sono poi utilizzabili per formare alle pratiche igieniche il personale sanitario.

Ultimo aggiornamento: 13/10/2023, 18:44